Merate, lettore: indolente rispetto alla nuova Giunta

Dai ragazzi del coro, alla Beautifull di Panzeri, passando da Gaio MUZIO Scevola al Principe di Casador Mattia Salvioni. Egregio Direttore, contrariamente alle gelate notturne, il clima, almeno quello della politica meratese, pare somigliare tanto a quelle sere di maggio romane, l'aria tiepida e piacevole coglie l'animo e porta tutti, o quantomeno la stragrande maggioranza della gente, a pensare all'imminente pausa agostana, tutto passa in secondo piano, anche le scadenze lavorative vengono vissute con minore apprensione. Scavallando la metafora, ma non troppo, mi pare davvero che le "cose di palazzo" non paiono, almeno apparentemente, destare l'attenzione dei più e, cosa ancora più strana, pare non interessare nemmeno la tua. E' vero che, da giugno, per tua stessa ammissione, hai lasciato la "trincea" passando alla "vedetta" del nuovo corso, ma te le voglio proprio dire: caro Direttore manca la tua sferzante opinione sulla città. Per anni ci hai abituato a quel controcanto che tanto piace ai meratesi, anche a quelli che si occupano della "cosa pubblica", alcuni dei quali, pochi in verità, ti detestano. In fondo, è vero, prima o poi, dovrai conservare memoria dei tuoi editoriali, così come hai fatto per quelli altrui, perchè essi sono entrati nel discernimento meratese e forse, anche per questo, la tua è l'unica opinione che conta in città. Ora, però, vorrei che tu mi rispondessi con estrema franchezza a questa, a mio parere sia inteso, indolenza che, insolitamente, ti sta caratterizzando. Parliamoci, onestamente, auto in coda per banalissime asfaltature e per un paio di rattoppi solo in qualche piccola zona del centro cittadino, l'annuncio sul tuo giornale che per fare tre interventi ordinari il Comune ha inteso partecipare all'assegnazione di fondi PNRR, manco si dovesse ripensare alla bretellina tra Novate Alta e via San Vincenzo tra le campagne della Gattafame, il cantiere di Via degli Alpini fermo da più di un anno con il nuovo assessore Muzio che ha promesso che in meno di un anno la casermetta sarà terminata, pare che abbia messo la mano sul fuoco (mi consentirai la battuta), allestimenti di alta tecnologia per poco meno di 150 mila euro per far fronte all'atavica carenza di segnale telefonico nel quadrilatero. Insomma, banalmente, quello che un tempo avresti bollato come "minimo indispensabile", oggi viene venduto come grande attenzione per la città. Ecco, è questo il punto, quindici anni fa, ci vollero un paio di consigli, per bollinare la Giunta Robbiani come quella de "I ragazzi del coro", a Massironi, attendesti qualche mese, per etichettarlo come l'uomo dell'ordinaria amministrazione e all'ultimo della fila, che te lo dico a fare. Certo, non è mancata a Natale la dura e giusta reprimenda per i botti, ma poi, è calato il sipario. Ha ragione l'ex vice sindaco Procopio, fosse ancora lui l'assessore al commercio, arrivati a due settimane dal 31 gennaio, con le luci di Natale ancora a luccicare avresti gridato all'incompetenza al governo. Insomma, caro Direttore, Ti saluto attendendo la tua opinione, non perchè te la chiedo io, ma è la città che la vuole. P.S. l'assessora Riva non ha chiesto l'opinione alle due minoranze circa il suo intendimento di intitolare il "Parco Berlusconi" alle "21 madri costituenti". Vuoi sapere la mia opinione? Te la dico: è un atto di pura sciaguratezza politica.
Matrix Reloaded
Posto che la mia è una opinione fra tante, e non credo che qualcuno la stia davvero attendendo, assumo il contenuto della lettera come uno spunto per una profonda riflessione. E' tutto vero quanto ha scritto. Compreso il rigo dedicato alla Riva che anche noi abbiamo duramente criticato per l'evidente provocazione implicita nella scelta del parco. "Non siamo pronti" aveva ammesso in Consiglio il più giovane sindaco della storia della città. Un'ammissione onesta ancor più di valore se paragonata alle spacconate della precedente Amministrazione. E forse l'indolenza di cui vengo cortesemente accusato deriva proprio da qui: dal paragone col quinquennio 2019/2024, a mio parere il peggiore in assoluto dal 1976, da quando cioè seguo per pura passione le vicende di Merate. Come usa dire, quel che viene dopo è sempre meglio. Forse è solo un alibi per mascherare stanchezza e anzianità (46 anni di tessera di giornalista). Forse trovo giusto lasciare a Mattia Salvioni il tempo per maturare quell'esperienza che gli manca e che, per presunzione o impellenza non ha voluto maturare stando dietro un uomo più esperto. Comunque incasso la critica - da chiunque sia arrivata - e medito. Conscio che la mia personale opinione si somma a quella di tanti altri osservatori. Nè sta sopra, né sta sotto.
C.B.
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