Cementificio: preoccupa la sentenza del Tar. Piazza e Benedetti con i sette comuni e la Provincia

“Esprimo profonda preoccupazione in merito alla sentenza del Tribunale Amministrativo di Brescia che ha rigettato il ricorso per l’annullamento della determinazione della Provincia di Bergamo, che aveva approvato la modifica dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) richiesta da Heidelberg Materials Italia Cementi S.p.A. che prevedeva una potenziale intensificazione dell’utilizzo dei combustibili derivanti dai rifiuti per il cementificio di Calusco D’Adda.
Il ricorso, promosso dal Comitato partecipato dalla Provincia di Lecco e dai Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza e Verderio, chiedeva alla Provincia di Bergamo la presa in carico e la valutazione degli approfondimenti prodotti dai tecnici incaricati dal Comitato, i quali evidenziavano punti di debolezza dal punto di vista sanitario nello studio epidemiologico prodotto da Heidelberg Materials Italia Cementi S.p.A..
Questa decisione del TAR solleva dubbi e incertezze, alla luce della documentazione prodotta, circa l’impatto sulla salute dei cittadini che l’attività del cementificio potrebbe continuare ad avere, con ripercussioni significative, sul territorio circostante, già sottoposto a pressioni ambientali.
Esprimo, inoltre, pieno e convinto sostegno alle attività delle amministrazioni riunite nel Comitato locale che ha operato a difesa dell’ambiente, sotto il coordinamento della Provincia nella persona del già Consigliere delegato Stefano Simonetti, e della salute pubblica poiché il benessere dei cittadini deve rimanere al centro di ogni decisione, soprattutto quando vi sono dati concreti che supportano tali azioni” dichiara il Consigliere regionale della Lega Mauro Piazza.
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Mauro Piazza e Marco Benedetti
“È una notizia che lascia sgomenti, soprattutto alla luce della enorme portata di tonnellate di materiale che, oltre ad essere bruciato, dovrà essere trasportato nello stabilimento di Calusco d’Adda, con un ulteriore aggravio di inquinanti. Ricordo che la mia prima interrogazione presentata in Consiglio comunale risale a dieci anni fa e che inoltre insieme ai comitati locali, raccogliemmo oltre 10.000 firme dei residenti chiedendo un’analisi epidemiologica vera ed approfondita. Diventa difficile tediare il cittadino con l'analisi dei fumi della caldaia, con la raccolta differenziata, vedendo poi quello che accade in un’area già fortemente compromessa dalla presenza di numerosi inceneritori e centrali termiche. Non occorre essere particolarmente intuitivi per capire che quest’area non può reggere l'urto di un ulteriore smaltimento di 80.000 tonnellate di combustibili solidi secondari (dove sono presenti residui di pneumatici, plastiche ed altro) da parte di un’attività produttiva che peraltro non ha i medesimi vincoli di emissione di un inceneritore. Esorto Sindaci e Provincia di Lecco a perseverare nella battaglia per la tutela della salute dei cittadini della nostra zona” dichiara il componente del Direttivo Provinciale della Lega e Consigliere comunale di Verderio Marco Benedetti.
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