S.Maria: facciamo un minimo di verità

Non era nelle mie intenzioni rispondere a Fulvio Magni, perchè non deve essere un dialogo o uno scontro tra lettori, ma oggi mi sento stufo di essere preso come un vecchio democristiano rimbambito, che si si diverte a sbeffeggiare o denigrare; altre volte nel passato con minaccia velata di intervento legale, ora accusandomi di avere un'ossessione mascherata da atto politico. Non riesco a capire perchè rivolgendomi direttamente al Sindaco di S.Maria mi risponde Fulvio Magni, forse nella bolla in cui siamo caduti tra ricorsi, avvocati e sentenze è diventato il suo nuovo avvocato difensore. Non accetto però che il signor Fulvio Magni si permetta di offendere o esprimere giudizi che non ho espresso, lo sanno tutti coloro che leggono Mol l'equilibrio e le parole gentili da educande quando si rivolge ai suoi avversari politici o a quelli che non la pensano come lui. Chiusa la parentesi personale, veniamo ai fatti che lui a nome del Sindaco Efrem Brambilla contesta e ci dice la sua verità che non collima però con le ultime sentenze del tribunale amministrativo e civile. Non sono io, giannizzero del Sindaco Marco Panzeri, ma il tribunale amministrativo e il giudice a cui si sono rivolti l'Unione e i comuni La Valletta Brianza e S.Maria e che ha respinto le istanze e che ha dato torto al Comune di S.Maria sulla restituzione dei libri della biblioteca, sulle spese conteggiate a carico di S.Maria e infine, e questa è stata una commedia che costerà ulteriori costi ai cittadini, le transenne che sono diventate più celebri della Secchia Rapita di Tassoni con lo scontro tra le città di Bologna e Modena. Caro il mio Fulvio, carta maca, lo so che c'è sempre un giudice a Berlino, ma quello che è stato deciso dal tribunale amministrativo e dal giudice dice che il nostro comune con Sindaco Efrem Brambilla ha perso queste battaglie con la consolazione di ulteriori costi per il nostro Comune.
Gianfranco Barbieri
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