San Rocco: tolti i pesci ora si procede con il sedimento ca. 1.800 mc. da asportare

Da diverse settimane l’area attorno allo stagno di San Rocco è cinturata dalla rete arancione di cantiere. E’ partito il progetto avviato dalla precedente amministrazione, messo a punto dall’allora assessore all’Ecologia Andrea Robbiani che si sarebbe potuto concretizzare già a partire dal maggio 2022 quando il Comune ha acquisito in comodato quarantennale lo stagno.
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Nel frattempo però, Robbiani era stato sostituito da Fabio Tamandi per decisione unilaterale del Sindaco.  Così i ritardi si sono accumulati, tra affidamenti dell’incarico di studio dell’area e della progettazione. Terminata la consigliatura Panzeri l’opera è finita in quella di Mattia Salvioni, con la dottoressa Silvia Sesana alla guida dell’assessorato all’Ambiente. E a novembre, affidato il cantiere all’azienda agricola Matteo Manzoni di Ballabio, è iniziato il lavoro sulla base dello studio redatto da Alessandro Balestrieri e Ambra Alderighi di Biella.
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Lo stagno è stato realizzato nel XVIII secolo per la regimentazione a scopo irriguo delle acque della Roggia Annoni, roggia che attraversava la valletta di Novate dando luogo al cosiddetto omonimo laghetto (una serie di canali dotati di piccole saracinesche per regolare il flusso idrico) per finire a Verderio nelle terre degli Annoni. Oggi è alimentato dalla roggia Ruschetta, emissario del lago di Sartirana. Nel corso del tempo l’invaso artificiale che aveva una profondità di 2 metri e 75 centimetri si è ridotto a poco più di 50 centimetri, il resto è colmato da sedimenti che andranno asportati. Si stima che arrivino a ben 1.800 metri cubi.
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La prima operazione è stata quella di asportare il residuo pesce “catturato” grazie all’uso di un elettrostorditore spallabile, modello ELT60 IIGI. Tutti i pesci catalogati sono di origine alloctona e sono stati eutanizzati. In totale sono stati rimossi 174 individui appartenenti a otto specie alloctone (aliena, cioè non coerente con il luogo). Più in particolare, Rutilo, Carpa, Carassio, Scardola, Persico sole, Persico trota, Pesce gatto, un Ictaluridae di origine americana e la Gambusia. Le dimensioni di pesci campionati sono relativamente piccole rispetto alla media. Potrebbero essere arrivati in piccole dimensioni dal lago di Sartirana che ospita una comunità ittica in gran parte composta da specie alloctone con scarsa presenza quindi di specie native. Gli esperti suggeriscono a opera ultimata di analizzare accuratamente la composizione ittica del lago di Sartirana e eventualmente posizionare chiuse e griglie per impedire in futuro la migrazione di specie alloctone verso lo stagno di San Rocco.
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Tutte le operazioni di mozione dei pesci sono state completate il 7 dicembre con lo svuotamento totale dello stagno. La fase successiva, quella in corso, è la creazione di una fossa dove sarà depositato il sedimento prelevato dallo stagno. Di qui i grossi cumuli che si vedono sul prato adiacente la riva sud del piccolo bacino. Una volta svuotato completamente, la terra sarà nuovamente stesa sul prato e, successivamente, con erba e essenze arboree sarà allestito anche per usi didattici.
L’operazione di estrazione del sedimento è prevista per la prossima settimana. L’impresa dovrà dotarsi di un mezzo con un lungo braccio meccanico perché entrare nel bacino è impossibile in quanto il cingolato rischierebbe di sprofondare per oltre un metro e mezzo nella fanghiglia.
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