Ponte
Dei ponti non si può fare a meno
Credo, o almeno spero, che abbiamo ormai accettato il fatto che chi attraversa l' Adda non lo fa ne' per capriccio ne' per divertimento. Il divertimento di "andare a fare un giro in auto" era di sessanta anni fa, quando le auto davano un senso di libertà, il traffico era ben poca cosa rispetto al presente, c'era la sensazione di un po' di avventura. Oggi siamo tutti incolonnati.
La mobilità, il traffico di persone e merci è essenziale per la nostra stessa vita, per l'economia. Possiamo dispiacercene, ma è così.
Ci sono tanti timori, sensati, per l'aumento degli afflussi a Paderno e dintorni, mi domando però quanto realmente fondate siano le stime che sono state fatte.
Non c'è esplosione demografica, non c'è alcuna previsione di folgorante crescita economica; probabilmente mi sbaglio, ma, quindi, se incremento degli afflussi al nuovo ponte ci sarà, sarà forse in attenuazione degli imbottigliamenti già in atto altrove.
Sono perfettamente d'accordo con chi lamenta una mancata o insufficiente pianificazione del territorio in fatto di strade e anche di ponti. E se - entro certi limiti molto stretti - il traffico stradale può essere alleggerito dal trasporto pubblico (altra deficienza) dei ponti non si può fare a meno.
A me pare che di ponti nuovi ne servirebbero più di uno, ma questo richiederebbe una sana preveggente pragmatica pianificazione-programmazione che neanche la nostra Grande e Illuminata Lombardia pare sia stata capace di fare (il mio primo impatto con il ponte di Paderno risale al 1971, trasferito qui da Milano.
Ero giovane e ingenuo, pensavo che certamente azioni e piani fossero già in gestazione).
Suppongo, spero che se il nuovo ponte sarà a due corsie e il limite di velocità sarà di 40 o 50 Km/ora anziché i miseri 20 attuali, anche
quell'incremento di afflussi sarebbe di gran lunga assorbibile.
Auguri
Credo, o almeno spero, che abbiamo ormai accettato il fatto che chi attraversa l' Adda non lo fa ne' per capriccio ne' per divertimento. Il divertimento di "andare a fare un giro in auto" era di sessanta anni fa, quando le auto davano un senso di libertà, il traffico era ben poca cosa rispetto al presente, c'era la sensazione di un po' di avventura. Oggi siamo tutti incolonnati.
La mobilità, il traffico di persone e merci è essenziale per la nostra stessa vita, per l'economia. Possiamo dispiacercene, ma è così.
Ci sono tanti timori, sensati, per l'aumento degli afflussi a Paderno e dintorni, mi domando però quanto realmente fondate siano le stime che sono state fatte.
Non c'è esplosione demografica, non c'è alcuna previsione di folgorante crescita economica; probabilmente mi sbaglio, ma, quindi, se incremento degli afflussi al nuovo ponte ci sarà, sarà forse in attenuazione degli imbottigliamenti già in atto altrove.
Sono perfettamente d'accordo con chi lamenta una mancata o insufficiente pianificazione del territorio in fatto di strade e anche di ponti. E se - entro certi limiti molto stretti - il traffico stradale può essere alleggerito dal trasporto pubblico (altra deficienza) dei ponti non si può fare a meno.
A me pare che di ponti nuovi ne servirebbero più di uno, ma questo richiederebbe una sana preveggente pragmatica pianificazione-programmazione che neanche la nostra Grande e Illuminata Lombardia pare sia stata capace di fare (il mio primo impatto con il ponte di Paderno risale al 1971, trasferito qui da Milano.
Ero giovane e ingenuo, pensavo che certamente azioni e piani fossero già in gestazione).
Suppongo, spero che se il nuovo ponte sarà a due corsie e il limite di velocità sarà di 40 o 50 Km/ora anziché i miseri 20 attuali, anche
quell'incremento di afflussi sarebbe di gran lunga assorbibile.
Auguri
CBR