Cortese direttore, sul Mandic quali considerazioni?
Cortese Direttore
vista l'appassionata e pluriennale competenza, sua e dei suoi collaboratori, sulle vicende del dell'Ospedale Mandic, pur non essendo un abitante del Meratese ma comunque assiduo lettore del vostro network, vorrei porle alcune domande a scopo chiarificatore. Seguendo sempre attentamente, con qualche contributo personale, le sorti del nosocomio meratese, anche come possibile indicatore di una più che auspicabile rivalorizzazione generale della Sanità Pubblica, non posso non registrare segnali contrastanti rispetto in particolare alla gestione del “nuovo” Direttore Generale e alla relativa Direzione Strategica dell'ASST di Lecco. Ho letto attentamente vari vostri articoli e, per stare all'essenziale, vedo alternarsi negli ultimi tempi notizie positive (le varie donazioni di attrezzature a cura di meritorie associazioni e realtà private ma soprattutto il concorso pubblico per 10 addetti al PS e l'eccellenza di alcuni interventi specialistici) a quelle “negative” (ad esempio la cessazione del Servizio specialistico dello “Stroke Unit” e la chiusura dell'UTIIR ma ora anche la “gara da 1 milione per coprire 958 turni in 24 mesi nella SC di Anestesia”). Specie quest'ultima sembrerebbe rinnovare il ricorso ad una prassi di affidamento “esterno” rivolgendosi a “strutture che in libera professione o in forma cooperativistica offrono servizi alle aziende pubbliche” pur nell'ambito della dichiarata “necessità di riqualificare l’attività della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione di alcune attività”. Un ricorso che, vista anche la durata dell'affidamento (24 + eventuali altri 12 mesi), sembrerebbe apparentemente una rinuncia ad un potenziamento strutturale interno con personale proprio, facendo ricomparire scenari che pur non molto tempo fa avevate descritto in modo oggettivamente preoccupato e preoccupante. Rinnovando l'apprezzamento per il puntuale vostro lavoro di monitoraggio teso alla difesa dell'Ospedale mi chiedo ma soprattutto le chiedo, dall'alto del vostro più che attento “osservatorio”: la vostra percezione (ma anche di tutti i Sindaci della zona, perlomeno quelli realmente volenterosi), suffragata dall'evolversi del complesso intreccio di fatti locali e l'andamento sanitario più generale , fa ritenere o meno che sia in atto quell'auspicata inversione del precedente progressivo “depotenziamento” dell'importante struttura, tutt'altro che solo meratese? e quindi si sia realmente in presenza di una seppur graduale rivalorizzazione della sua gestione pubblica? Una gestione pubblica che ho personalmente e non casualmente avuto modo di apprezzare anche come paziente più volte. Sicuramente il mantenere in modo fermo e costruttivo il fiato sul collo alle varie competenti autorità certamente “agevola”. Ringraziandola in anticipo per le sue eventuali risposte, invio i miei migliori saluti a lei e alle solerti Redazioni.
vista l'appassionata e pluriennale competenza, sua e dei suoi collaboratori, sulle vicende del dell'Ospedale Mandic, pur non essendo un abitante del Meratese ma comunque assiduo lettore del vostro network, vorrei porle alcune domande a scopo chiarificatore. Seguendo sempre attentamente, con qualche contributo personale, le sorti del nosocomio meratese, anche come possibile indicatore di una più che auspicabile rivalorizzazione generale della Sanità Pubblica, non posso non registrare segnali contrastanti rispetto in particolare alla gestione del “nuovo” Direttore Generale e alla relativa Direzione Strategica dell'ASST di Lecco. Ho letto attentamente vari vostri articoli e, per stare all'essenziale, vedo alternarsi negli ultimi tempi notizie positive (le varie donazioni di attrezzature a cura di meritorie associazioni e realtà private ma soprattutto il concorso pubblico per 10 addetti al PS e l'eccellenza di alcuni interventi specialistici) a quelle “negative” (ad esempio la cessazione del Servizio specialistico dello “Stroke Unit” e la chiusura dell'UTIIR ma ora anche la “gara da 1 milione per coprire 958 turni in 24 mesi nella SC di Anestesia”). Specie quest'ultima sembrerebbe rinnovare il ricorso ad una prassi di affidamento “esterno” rivolgendosi a “strutture che in libera professione o in forma cooperativistica offrono servizi alle aziende pubbliche” pur nell'ambito della dichiarata “necessità di riqualificare l’attività della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione di alcune attività”. Un ricorso che, vista anche la durata dell'affidamento (24 + eventuali altri 12 mesi), sembrerebbe apparentemente una rinuncia ad un potenziamento strutturale interno con personale proprio, facendo ricomparire scenari che pur non molto tempo fa avevate descritto in modo oggettivamente preoccupato e preoccupante. Rinnovando l'apprezzamento per il puntuale vostro lavoro di monitoraggio teso alla difesa dell'Ospedale mi chiedo ma soprattutto le chiedo, dall'alto del vostro più che attento “osservatorio”: la vostra percezione (ma anche di tutti i Sindaci della zona, perlomeno quelli realmente volenterosi), suffragata dall'evolversi del complesso intreccio di fatti locali e l'andamento sanitario più generale , fa ritenere o meno che sia in atto quell'auspicata inversione del precedente progressivo “depotenziamento” dell'importante struttura, tutt'altro che solo meratese? e quindi si sia realmente in presenza di una seppur graduale rivalorizzazione della sua gestione pubblica? Una gestione pubblica che ho personalmente e non casualmente avuto modo di apprezzare anche come paziente più volte. Sicuramente il mantenere in modo fermo e costruttivo il fiato sul collo alle varie competenti autorità certamente “agevola”. Ringraziandola in anticipo per le sue eventuali risposte, invio i miei migliori saluti a lei e alle solerti Redazioni.
Germano Bosisio
La promessa/minaccia di Guido Bertolaso di chiudere l'epoca delle cooperative si è rivelata, come era prevedibile, una sparata a salve. Senza le coop. interi reparti sarebbero impossibilitati a operare, in tantissimi presidi ospedalieri. La direzione, ovviamente lo sanno bene in Regione, è procedere con incrementi di stipendio al personale medico e infermieristico introducendo elementi preminanti per specialisti in Radiologia, Anestesia e Rianimazione e, soprattutto, Medicina d'urgenza; tutte attività che non lasciano o ne lasciano poco di spazio alla libera professione. Quanto al nuovo Dg Marco Trivelli sta lavorando su quello che noi consideriamo il disastro prodotto dalla precedente gestione. La Stroke Unit resta aperta e si confida che possa anzi essere estesa h 24. L'UTIIR potrà tornare soltanto in presenza di un robusto rafforzamento dell'organico nonché, sempre a nostro avviso, con l'acquisizione della Pneumologia oggi dell'Inrca, solo distaccata al quinto piano del Mandic. Una trattativa che deve correre a livello regionale.