Olgiate: avanti le indagini su i reperti trovati nell’area Nava

Proseguono a Olgiate Molgora le indagini Archeologiche presso la Cascina Grande dell’Area Nava a seguito del ritrovamento di reperti durante i lavori di messa in sicurezza dell’antico edificio di Porchera. 
Ad aggiornare in merito allo stato dei lavori – non quelli edili, ma appunto di ricerca – recentemente sono stati Alice Maria Sbriglio, Responsabile per la tutela archeologica della provincia di Lecco, e Paolo Corti e Benedetta Castelli di Ar.Pa. Ricerche, attraverso il notiziario comunale. 
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I ritrovamenti risalgono a febbraio del 2024. In particolare nel primo locale partendo da ovest era stata rinvenuta una canaletta che raccogliendo l’acqua di risalita dalla falda la disperdeva nei campi oltre l’edificio. Nello spazio non occupato dalla canaletta erano posizionati blocchi e ciottoli di medio grossa dimensione a mo’ di vespaio e una porzione di una vasca di raccolta dell’acqua. Nel locale adiacente verso Est invece è stato messo in luce un residuo di pavimento in cocciopesto su circa metà dell’ambiente e, nella restante parte, è emersa un’ulteriore vasca di raccolta con copertura a cupola in mattoni.
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Nel locale successivo al di là delle scale era stato portato in luce un basamento circolare realizzato in pietre legate da malta di calce. Proseguendo verso Est, nel locale successivo, è stato rinvenuto un muro in pietre legate da malta di calce che attraversa completamente il locale con un orientamento inclinato rispetto a quello dei muri dell’edificio esistente. Un segno, secondo i professionisti, che il rinvenimento non è da riferirsi alla costruzione conosciuta.
Nel locale successivo era poi presente la continuazione con l’angolo del muro appena citato che proseguiva verso il cortile. “In questo locale, inoltre, è stato identificato uno strato archeologico con resti di fauna che sono stati raccolti e che verranno analizzati da archeozoologi per la determinazione della specie” ha spiegato.
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Nel locale adiacente verso Sud al momento sono ancora in corso le indagini per valutare la presenza di ulteriori resti antichi. “Al di sotto del portico sono stati identificati altri tratti murari in vari punti, alcuni dei quali collegati con le strutture rinvenute all’interno, la prosecuzione della canaletta identificata nel primo locale e un’ulteriore canaletta di scarico delle acque collegata con essa e che proviene dalla zona della Cascina Piccola”.
“Tutto quanto emerso fa capire che quest’area è stata utilizzata in vari periodi e con varie funzioni e che con il mutare dei tempi e delle esigenze sono state aggiunte, tolte o modificate alcune parti fino ad arrivare alla conformazione attuale che, quindi, non nasce in un unico momento ma è il risultato di vari momenti di vita” proseguono i professionisti, spiegando che allo stato attuale l’indagine non è completa. “Altri elementi utili a comprendere la successione di fasi sono visibili nei muri attuali (porte/finestre tamponate, strutture che si appoggiano ad altre e sono pertanto successive ad esse etc.) e potranno essere interpretati associandoli a ricerche storico-archivistiche raccolti e che verranno analizzati da archeozoologi per la determinazione della specie”.
Nel locale adiacente verso Sud sono ancora in corso le indagini per valutare la presenza di ulteriori resti antichi. Infine, al di sotto del portico sono stati identificati altri tratti murari in vari punti, alcuni dei quali collegati con le strutture rinvenute all’interno, la prosecuzione della canaletta identificata nel primo locale e un’ulteriore canaletta. 
Si attende dunque il termini delle indagini per avere un quadro più completo su quanto scoperto durante gli scavi e soprattutto per capire come potranno procedere i lavori di messa in sicurezza della Cascina Grande. 
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