Affitto breve o motel di Norman Bates?
Con l’inizio del 2025 è scattata la stretta agli affitti brevi, che finalmente da un lato garantirà più sicurezza e decoro e dall’altro farà emergere concorrenza sleale e sommerso nel variegato mondo delle strutture ricettive; ben vengano la Ministra del turismo Daniela Santanchè e il Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, alla faccia di chi definisce i loro provvedimenti non al passo con i tempi e coercitivi: così dicono e scrivono coloro, che non hanno b&b, affittacamere e simili nel proprio Condominio.
Io penso invece che siano stati anche troppo buoni, perché il giro di vite avrebbero dovuto darlo non soltanto al modo di gestire la struttura, ma anche al gestore della stessa. Benissimo lo stop alla key box e l’identificazione dal vivo degli ospiti con comunicazione alla Questura, al fine di evitare che si aggirino indisturbati nei Condomini delinquenti, terroristi e psicopatici, che hai paura ad uscire sul pianerottolo e a fare le scale, ma la protezione andrebbe garantita anche agli ospiti, che possono imbattersi anch’essi in gestori delinquenti e psicopatici. Ricordo il film “Psycho” di Alfred Hitchcock; una donna, in fuga dopo aver rubato una grossa somma di denaro, si ferma ad un solitario motel, di proprietà del giovane e inquietante Norman Bates, che la uccide a coltellate nel bagno; praticamente ospite ladra e gestore affetto da disturbo dissociativo dell’identità sotto lo stesso tetto; poi vallo a dire tu ai condomini di stare sereni e fare sonni tranquilli.

Benissimo anche l’obbligo di introdurre nelle strutture ricettive rilevatori di gas combustibili e monossido di carbonio e estintori portatili a norma di legge; in questo modo i condomini potranno rilassare le proprie narici, prima costantemente stressate a fiutare eventuali esalazioni e fumi pericolosi all’interno e all’esterno del palazzo.
Ma il fiore all’occhiello è il Cin, ossia il Codice identificativo nazionale, da richiedere e da esporre nello stabile dove l’immobile insiste; è esplicita la volontà del legislatore di rendere così più professionalizzante l’attività di locazione breve, registrando chiunque affitti un immobile, anche se si tratta di una prima casa, per qualche giorno; ciò porterà alla luce concorrenza sleale e sommerso; a mio parere poi tutti per esercitare una attività autonoma, dovrebbero avere la partita iva e pagare le tasse nel modo relativo.
Dunque con le nuove regole chi saprà svolgere bene e con serietà la professione resterà sul mercato, mentre gli improvvisati dovranno cambiare mestiere; la professionalità sarà garanzia di ottimo servizio all’ospite e di sicurezza e decoro per tutti. Aggiungo che anche la prigione è una buona soluzione, per chi non si adegua.
Io penso invece che siano stati anche troppo buoni, perché il giro di vite avrebbero dovuto darlo non soltanto al modo di gestire la struttura, ma anche al gestore della stessa. Benissimo lo stop alla key box e l’identificazione dal vivo degli ospiti con comunicazione alla Questura, al fine di evitare che si aggirino indisturbati nei Condomini delinquenti, terroristi e psicopatici, che hai paura ad uscire sul pianerottolo e a fare le scale, ma la protezione andrebbe garantita anche agli ospiti, che possono imbattersi anch’essi in gestori delinquenti e psicopatici. Ricordo il film “Psycho” di Alfred Hitchcock; una donna, in fuga dopo aver rubato una grossa somma di denaro, si ferma ad un solitario motel, di proprietà del giovane e inquietante Norman Bates, che la uccide a coltellate nel bagno; praticamente ospite ladra e gestore affetto da disturbo dissociativo dell’identità sotto lo stesso tetto; poi vallo a dire tu ai condomini di stare sereni e fare sonni tranquilli.

Benissimo anche l’obbligo di introdurre nelle strutture ricettive rilevatori di gas combustibili e monossido di carbonio e estintori portatili a norma di legge; in questo modo i condomini potranno rilassare le proprie narici, prima costantemente stressate a fiutare eventuali esalazioni e fumi pericolosi all’interno e all’esterno del palazzo.
Ma il fiore all’occhiello è il Cin, ossia il Codice identificativo nazionale, da richiedere e da esporre nello stabile dove l’immobile insiste; è esplicita la volontà del legislatore di rendere così più professionalizzante l’attività di locazione breve, registrando chiunque affitti un immobile, anche se si tratta di una prima casa, per qualche giorno; ciò porterà alla luce concorrenza sleale e sommerso; a mio parere poi tutti per esercitare una attività autonoma, dovrebbero avere la partita iva e pagare le tasse nel modo relativo.
Dunque con le nuove regole chi saprà svolgere bene e con serietà la professione resterà sul mercato, mentre gli improvvisati dovranno cambiare mestiere; la professionalità sarà garanzia di ottimo servizio all’ospite e di sicurezza e decoro per tutti. Aggiungo che anche la prigione è una buona soluzione, per chi non si adegua.
Patrizia Ernani Locatelli