Accadeva 30 anni fa/150 settembre 1994: Lega e Forza Italia crescono nei territori con sedi e club. A Merate avanza il PRG
Finita la pausa estiva la politica anche locale torna di prepotenza sulle prime pagine. Berlusconi governa dopo la vittoria di marzo, travolgente ma non inaspettata. Una campagna, la sua, studiata già nel 1993, sotto traccia, che ha puntato al massimo coinvolgimento popolare non avendo a disposizione quadri di partito. Il veicolo è il club. Una dizione un po’ sportiva, ma di immediata presa. Ne nasce uno a Arcore, presieduto da Danilo Romano, cui si iscrive Antonio Tajani.
Poi in rapida successione a Merate, Santa Maria Hoé e Missaglia. Il club di Merate ha una particolarità: il direttivo è costituito da sole donne: Luisa Biella, presidente, Elisabetta Mazzinghi, Patrizia Sala, Rosella Nava; Anche quello di Santa Maria è coordinato da una donna, Carla Nava mentre a Missaglia sono gli imprenditori a costituire il nocciolo duro del Club con Giovanni Beretta presidente, Norma Tremolada, Bruno Bigi, Vittorio Farina, Paolo Bellavite, Elia Penati, Ivo Voleno. Forza Italia vince in Tv e si consolida rapidamente sul territorio grazie ai club che in genere fanno riferimento a coordinatori provinciali scelti tra funzionari di Publitalia. Il “patto della sardina” tra Bossi, D’Alema e Buttiglione – 23 dicembre 1994 – era ancora da scrivere anche se il Movimento nordista avvertiva forti mal di pancia per l’alleanza col partito di Fini, più meridionalista.
I Club non sempre collaboravano fra loro. Merate e Missaglia erano i più attivi e i più “vicini”. E non mancavano le “infiltrazioni” come il club La Torre fondato tra gli altri dal compianto avv. Roberto Gallasso, disconosciuto in sede Anfi l’associazione nazionale Forza Italia. Donato Bertoncelli coordinava tutti i club della circoscrizione Lombardia 2
Forte anche la presenza della Lega Nord che disponeva del parlamentare Alberto Bosisio di Montevecchia come rappresentante del Polo delle Libertà. Più timida la presenza di Alleanza nazionale che tuttavia riesce a aprire una sede a Merate cui afferisce l’intero distretto meratese-casatese. Ad inaugurarla Alberto Arrighi candidato alle elezioni europee del 12 giugno con Fini e Francesco Ripamonti, storico esponente prima del Msi e ora di Alleanza Nazionale.
La rivoluzione della seconda repubblica sembra basata su un nuovo e intenso movimentismo dal basso. Il centrodestra riesce a fare meglio di un centrosinistra ancora alle prese con la diaspora dell’ex Democrazia cristiana (parte della quale però è già saltata sul carro berlusconiano) e la nascita del Partito Democratico di Sinistra con la sua “gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto.
Pur bersagliata dal maltempo come mai in passato, la Festa dell’Amicizia (cioè la festa della Democrazia Cristiana-Partito Popolare) ha sempre il suo fascino e il suo successo. Organizzata dai militanti sotto la guida dell’indomito Giovanni Battista Albani di Merate la festa zonale del partito gode di presenze autorevoli. Carlo Secchi, ex docente della Bocconi, senatore di Lecco e neo parlamentare discute col pubblico della nuova provincia di Lecco. Mancano appena nove mesi alla prima chiamata elettorale per eleggere il Consiglio provinciale. Ma sono tutti entusiasti?
No. Eugenio Mascheroni sindaco di Montevecchia: “Sono dubbioso, e non da oggi, sull’efficacia della nuova provincia. Mi limito a osservare che in tutti questi anni la provincia di Como non ha mai avuto la capacità o la volontà di ascoltare amministratori e cittadini. Che Lecco non sia la fotocopia di Como. Chi guiderà il nuovo ente dovrà rendersi conto delle disarmonie del territorio e governare di conseguenza. Se non si capirà che le esigenze di Merate e quelle di Colico o della Valsassina sono diverse non avremo alcun beneficio dalla nuova provincia”.
Scettica anche Giliola Sironi di Casatenovo: “Il territorio è profondamente cambiato. Lecco ha espulso tutte le sue attività produttive e di fatto ha accentuato i problemi della mobilità e dei trasporti. Ecco, il meratese sta pagando carenze infrastrutturali evidenti, carenze che qui esistono e sono verificabili e che invece in altre parti della provincia hanno trovato una concreta risoluzione”.Il 1°settembre un violento nubifragio si abbatte sul Meratese. In città parecchi alberi cadono sulla strada. Un fulmine colpisce un grosso pino in via Verdi. L’imponente albero cadendo trancia i cavi elettrici e finisce sulla strada. Quartiere senza luce e vigili del fuoco al lavoro per riaprire la via al traffico.
Invece del mega progetto Botta il Comune decide di spendere 64 milioni di lire per sistemare l’area Cazzaniga e dintorni. Il piano dell’ufficio tecnico prevede l’allargamento di via Rondinella fino a 7 metri, la creazione del marciapiede a sud e la realizzazione di un parcheggio per una trentina di auto lungo il lato nord e est della strada.
Il Piano regolatore è in dirittura d’arrivo. La Giunta pensa di adottarlo entro fine mese, precisa Aldo Castelli, assessore all’urbanistica. Gli interventi previsti dal tecnico incaricato Giuseppe Gambirasio non sono “leggeri”. Ma alcune evidenti brutture sono state eliminate in sede di analisi delle osservazioni e dopo i primi confronti politici.Tutti chiedono di evitare interventi distruttivi come quello nella centralissima piazza Prinetti, sopra l’ex coop. poi ex Rileno (e ora negozio di abbigliamento). Il cubotto lo chiamano che ostruisce quasi del tutto la vista della torre, simbolo della città. Fu realizzato nel 1955 su progetto del geom. Dante Comotti per conto della proprietà (Angelo e Antonio Gerosa); progetto approvato il 27 dicembre 1954 dall’allora sindaco ing. Mario Sala. Prima c’era una costruzione analoga a quella sopra Sangiorgio che faceva pendant con la lunga terrazza. Un angolo straordinario della vecchia Merate distrutto.
E’ proprio vero che la storia si ripete. Già trent’anni fa per mancanza di traghettatore, il mitico traghetto leonardesco resta ancorato a riva. Anzi due traghetti perché mentre l’originale era sottoposto a restauro, un secondo faceva servizio grazie a Donato Frisia, traghettatore da otto anni. Frisia aveva annunciato l’abbandono del servizio. E giovedì 1 settembre alle ore 9 ha riconsegnato le chiavi dell’imbarcazione. Trecento milioni spesi per la festosa inaugurazione a maggio finiti nel nulla. Almeno per il momento. Il concorso è andato deserto. Troppi vincoli burocratici e un contratto di lavoro oneroso e poco redditizio. Oggi è ancora più o meno così. Il traghetto viaggia solo grazie al sindaco Fabio Vergani.
Il 18 settembre gli iscritti alla Lega Nord sono convocati per il congresso provinciale. E’ un appuntamento di grande importanza. Il movimento fondato da Umberto Bossi si va radicalizzando e già conta oltre a deputati e senatori anche parecchi consiglieri comunali. Ma deve misurarsi col ciclone Berlusconi che minaccia di attirare a sé molti militanti e simpatizzanti. C’è da eleggere il segretario provinciale. Una poltrona che scotta. La prima fu di Roberto Castelli, poi deputato lecchese. Poi la battaglia con Bertolini, presidente del Consiglio comunale di Lecco che a capo di un manipolo di consiglieri mette in crisi l’intero movimento provinciale. Si punta su qualche meratese. In città la Lega ha quasi il 23%. Marco Zamboni, segretario della circoscrizione meratese è il più accreditato per la segreteria.
Con lui Ferdinando Ceresa di Oggiono e Giorgio Siani, 28 anni, sindaco di Mandello. Giuseppe Magni, sindaco di Calco si chiama fuori. Stefano Galli, capogruppo in Regione “regge” il movimento dopo l’espulsione di Bertolini e su di lui una forte minoranza conta per la corsa alla segreteria. Ma Galli preferisce la Regione. Vito Bresciani è il segretario cittadino ma tale vuole rimanere. Angelo Crippa preferisce restare assessore allo sport a Olgiate mentre alla segreteria viene eletto Giorgio Vannucci. Nel direttivo entrano Fausto Bonanomi e Paolo Fratangeli. Bruno Rossi di Calco resta nella segreteria locale. Giampaolo Crippa di Casatenovo è per un’alleanza con Forza Italia, ma molti anche nel direttivo preferiscono il Partito Popolare. Vittorio Riva guida la sezione di Missaglia in sostituzione di Walter Savarin. A Perego Angelo Panzeri, battagliero capogruppo in Consiglio lascia la carica di segretario a Clemente Bonanomi, anche lui consigliere a Perego. A Brivio la segreteria cittadina viene affidata a Marco Scaccabarozzi in sostituzione di Italo Maggioni. Fausto Panzeri è il segretario riconfermato di Sirtori. Giampietro Valtolina sostituisce al vertice del movimento a Viganò Livio Ghidelli. Conferma invece a Montevecchia per Marco Sacchi. A Barzanò nella neonata sezione leghista Luigi Biffi viene eletto primo segretario. Il movimento di Bossi penetra nel territorio in modo capillare nonostante qualche sconfitta elettorale nei turni intermedi. Le sezioni prendono piede, un po’ sull’esempio dei partiti tradizionali – Dc, Psi, Pci – ridotti e modificati dall’inchiesta mani pulite. L’attesa per il nuovo vertice provinciale è notevole.
E’ lì, dal 1969, cinque piani, apparentemente finiti a incombere sulla statale 36 nei pressi della bocciofila Carzaniga. Uno scandalo lungo . . .25 anni. Ne parla così la stampa nel 1994 raccontando la storia del condominio mai aperto direttamente con la proprietà rappresentata da Wanda Denti e dal marito Luigi Cazzaniga. Problemi col Comune, necessità di sanatorie e chissà che altro. Intanto l’immobile resta a guardare le auto che corrono lungo la 342 dir.
Firmata la convenzione tra il Comune e la Parrocchia per l’utilizzo della chiesa di S. Marta, ristrutturata tra il 1993 e il 1994. Uno spazio civico capace di ospitare cento persone di proprietà esclusiva della Parrocchia stessa, che si riserva il diritto di utilizzare per proprie necessità locali non occupati da altre associazioni. La cessione è in comodato.
Verderio Superiore perde una tradizione: la corsa degli asini. Armando Villa, il sindaco è assente, Tarcisio Sala, il vice, non intende assumersi la responsabilità. Quindi dopo tanti anni finisce l’attesa corsa degli asini – forse erano finiti anche gli asini – per essere sostituita dalla corsa dei porcellini. Di male in peggio, si dirà. Più furbi, ma non meno criticabili, a Verderio Inferiore dove la corsa è affidata alle galline. Che certo danni non ne possono fare. Ma resta una tradizione non proprio edificante.
Tra i diversi punti controversi del nuovo piano regolatore di Merate c’è la pedonalizzazione del cosiddetto quadrilatero: viale Lombardia, via Indipendenza, piazza Italia, via Manzoni, piazza Prinetti, via Carlo Baslini, piazza degli Eroi. Ma il sindaco Gallina mette in guardia tutti: “. . .tolto il consigliere Toma (Marcello, gruppo Verdi) gli altri dovrebbero interrogarsi di più. Non può comunque essere un atto imperativo e anche le lamentele più o meno autentiche devono essere tenute in considerazione”. Sul tavolo c’è un progetto ancora in embrione di rifacimento del centro cittadino. Un grosso lavoro per cambiarne il volto da cui ne discenderà a opera ultimata (architetti Mura e Vanotti) l’introduzione della zona a traffico limitato che susciterà (e ancora oggi suscita) diverse lamentele da parte di alcuni commercianti. Nel frattempo incombono le elezioni comunali: Mario Gallina viene dato una volta vicino alla Lega, un’altra a Forza Italia ma lui dice chiaro che se ci sarà una lista del Partito Popolare Italiana anche con alleati che però non snaturino l’identità dei nostri ideali sarà disponibile a ricandidarsi altrimenti dice “ . .direi di no e mi farei da parte”.
Il reparto di Medicina del San Leopoldo Mandic riapre dopo la pausa estiva con una “veste” nuova e all’avanguardia. Ciascuna delle sedici camere ora ha un bagno indipendente, c’è l’impianto di distribuzione dell’ossigeno mentre prima si utilizzavano le bombole e pure la rete per collegare un telefono per i pazienti che non si possono alzare dal letto. Lo spiega il primario Aldo Pisani che annuncia un intervento analogo nel 1995 per la Medicina donne. Spesa, 100 milioni di lire.
Ventisei alunni nella prima classe elementare di Brivio, 9 nella prima classe elementare di Beverate. Ed è subito scontro. I genitori minacciano di ritirare i bimbi, il sindaco Romolo Ferrari spiega la situazione e comunque rigetta responsabilità comunali, la direttrice didattica Maria Teresa Bonanomi difende la posizione della scuola invitando i genitori a fare ricorso al Tar. Altra benzina sul fuoco. Alla fine prevale la ragione dei piccoli scolari e la campanella può suonare. Ma siamo solo al primo giorno. Ora tutti in aula, anche la piccola Jessica cui scappa una lacrimuccia prima di lasciare le braccia della nonna.
Lanciate coriandoli ai matrimoni, così i piccioni se ne vanno una volta per tutte. E’ il monito indirizzato a parenti e amici degli sposi che per tradizione gettano il riso. Ma don Carlo Turrini, parroco di Santa Maria Hoé questa tradizione la vuole sopprimere e dalle pagine del bollettino fa sapere che è pronto a multare i trasgressori. Del resto i danni provocati dai piccioni che infestano le grondaie della chiesa sono ben noti.
Qualche foto di trent’anni fa.
150/continua
Poi in rapida successione a Merate, Santa Maria Hoé e Missaglia. Il club di Merate ha una particolarità: il direttivo è costituito da sole donne: Luisa Biella, presidente, Elisabetta Mazzinghi, Patrizia Sala, Rosella Nava; Anche quello di Santa Maria è coordinato da una donna, Carla Nava mentre a Missaglia sono gli imprenditori a costituire il nocciolo duro del Club con Giovanni Beretta presidente, Norma Tremolada, Bruno Bigi, Vittorio Farina, Paolo Bellavite, Elia Penati, Ivo Voleno. Forza Italia vince in Tv e si consolida rapidamente sul territorio grazie ai club che in genere fanno riferimento a coordinatori provinciali scelti tra funzionari di Publitalia. Il “patto della sardina” tra Bossi, D’Alema e Buttiglione – 23 dicembre 1994 – era ancora da scrivere anche se il Movimento nordista avvertiva forti mal di pancia per l’alleanza col partito di Fini, più meridionalista.
I Club non sempre collaboravano fra loro. Merate e Missaglia erano i più attivi e i più “vicini”. E non mancavano le “infiltrazioni” come il club La Torre fondato tra gli altri dal compianto avv. Roberto Gallasso, disconosciuto in sede Anfi l’associazione nazionale Forza Italia. Donato Bertoncelli coordinava tutti i club della circoscrizione Lombardia 2
Forte anche la presenza della Lega Nord che disponeva del parlamentare Alberto Bosisio di Montevecchia come rappresentante del Polo delle Libertà. Più timida la presenza di Alleanza nazionale che tuttavia riesce a aprire una sede a Merate cui afferisce l’intero distretto meratese-casatese. Ad inaugurarla Alberto Arrighi candidato alle elezioni europee del 12 giugno con Fini e Francesco Ripamonti, storico esponente prima del Msi e ora di Alleanza Nazionale.
La rivoluzione della seconda repubblica sembra basata su un nuovo e intenso movimentismo dal basso. Il centrodestra riesce a fare meglio di un centrosinistra ancora alle prese con la diaspora dell’ex Democrazia cristiana (parte della quale però è già saltata sul carro berlusconiano) e la nascita del Partito Democratico di Sinistra con la sua “gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto.
Pur bersagliata dal maltempo come mai in passato, la Festa dell’Amicizia (cioè la festa della Democrazia Cristiana-Partito Popolare) ha sempre il suo fascino e il suo successo. Organizzata dai militanti sotto la guida dell’indomito Giovanni Battista Albani di Merate la festa zonale del partito gode di presenze autorevoli. Carlo Secchi, ex docente della Bocconi, senatore di Lecco e neo parlamentare discute col pubblico della nuova provincia di Lecco. Mancano appena nove mesi alla prima chiamata elettorale per eleggere il Consiglio provinciale. Ma sono tutti entusiasti?
No. Eugenio Mascheroni sindaco di Montevecchia: “Sono dubbioso, e non da oggi, sull’efficacia della nuova provincia. Mi limito a osservare che in tutti questi anni la provincia di Como non ha mai avuto la capacità o la volontà di ascoltare amministratori e cittadini. Che Lecco non sia la fotocopia di Como. Chi guiderà il nuovo ente dovrà rendersi conto delle disarmonie del territorio e governare di conseguenza. Se non si capirà che le esigenze di Merate e quelle di Colico o della Valsassina sono diverse non avremo alcun beneficio dalla nuova provincia”.
Scettica anche Giliola Sironi di Casatenovo: “Il territorio è profondamente cambiato. Lecco ha espulso tutte le sue attività produttive e di fatto ha accentuato i problemi della mobilità e dei trasporti. Ecco, il meratese sta pagando carenze infrastrutturali evidenti, carenze che qui esistono e sono verificabili e che invece in altre parti della provincia hanno trovato una concreta risoluzione”.Il 1°settembre un violento nubifragio si abbatte sul Meratese. In città parecchi alberi cadono sulla strada. Un fulmine colpisce un grosso pino in via Verdi. L’imponente albero cadendo trancia i cavi elettrici e finisce sulla strada. Quartiere senza luce e vigili del fuoco al lavoro per riaprire la via al traffico.
Invece del mega progetto Botta il Comune decide di spendere 64 milioni di lire per sistemare l’area Cazzaniga e dintorni. Il piano dell’ufficio tecnico prevede l’allargamento di via Rondinella fino a 7 metri, la creazione del marciapiede a sud e la realizzazione di un parcheggio per una trentina di auto lungo il lato nord e est della strada.
Il Piano regolatore è in dirittura d’arrivo. La Giunta pensa di adottarlo entro fine mese, precisa Aldo Castelli, assessore all’urbanistica. Gli interventi previsti dal tecnico incaricato Giuseppe Gambirasio non sono “leggeri”. Ma alcune evidenti brutture sono state eliminate in sede di analisi delle osservazioni e dopo i primi confronti politici.Tutti chiedono di evitare interventi distruttivi come quello nella centralissima piazza Prinetti, sopra l’ex coop. poi ex Rileno (e ora negozio di abbigliamento). Il cubotto lo chiamano che ostruisce quasi del tutto la vista della torre, simbolo della città. Fu realizzato nel 1955 su progetto del geom. Dante Comotti per conto della proprietà (Angelo e Antonio Gerosa); progetto approvato il 27 dicembre 1954 dall’allora sindaco ing. Mario Sala. Prima c’era una costruzione analoga a quella sopra Sangiorgio che faceva pendant con la lunga terrazza. Un angolo straordinario della vecchia Merate distrutto.
E’ proprio vero che la storia si ripete. Già trent’anni fa per mancanza di traghettatore, il mitico traghetto leonardesco resta ancorato a riva. Anzi due traghetti perché mentre l’originale era sottoposto a restauro, un secondo faceva servizio grazie a Donato Frisia, traghettatore da otto anni. Frisia aveva annunciato l’abbandono del servizio. E giovedì 1 settembre alle ore 9 ha riconsegnato le chiavi dell’imbarcazione. Trecento milioni spesi per la festosa inaugurazione a maggio finiti nel nulla. Almeno per il momento. Il concorso è andato deserto. Troppi vincoli burocratici e un contratto di lavoro oneroso e poco redditizio. Oggi è ancora più o meno così. Il traghetto viaggia solo grazie al sindaco Fabio Vergani.
Il 18 settembre gli iscritti alla Lega Nord sono convocati per il congresso provinciale. E’ un appuntamento di grande importanza. Il movimento fondato da Umberto Bossi si va radicalizzando e già conta oltre a deputati e senatori anche parecchi consiglieri comunali. Ma deve misurarsi col ciclone Berlusconi che minaccia di attirare a sé molti militanti e simpatizzanti. C’è da eleggere il segretario provinciale. Una poltrona che scotta. La prima fu di Roberto Castelli, poi deputato lecchese. Poi la battaglia con Bertolini, presidente del Consiglio comunale di Lecco che a capo di un manipolo di consiglieri mette in crisi l’intero movimento provinciale. Si punta su qualche meratese. In città la Lega ha quasi il 23%. Marco Zamboni, segretario della circoscrizione meratese è il più accreditato per la segreteria.
Con lui Ferdinando Ceresa di Oggiono e Giorgio Siani, 28 anni, sindaco di Mandello. Giuseppe Magni, sindaco di Calco si chiama fuori. Stefano Galli, capogruppo in Regione “regge” il movimento dopo l’espulsione di Bertolini e su di lui una forte minoranza conta per la corsa alla segreteria. Ma Galli preferisce la Regione. Vito Bresciani è il segretario cittadino ma tale vuole rimanere. Angelo Crippa preferisce restare assessore allo sport a Olgiate mentre alla segreteria viene eletto Giorgio Vannucci. Nel direttivo entrano Fausto Bonanomi e Paolo Fratangeli. Bruno Rossi di Calco resta nella segreteria locale. Giampaolo Crippa di Casatenovo è per un’alleanza con Forza Italia, ma molti anche nel direttivo preferiscono il Partito Popolare. Vittorio Riva guida la sezione di Missaglia in sostituzione di Walter Savarin. A Perego Angelo Panzeri, battagliero capogruppo in Consiglio lascia la carica di segretario a Clemente Bonanomi, anche lui consigliere a Perego. A Brivio la segreteria cittadina viene affidata a Marco Scaccabarozzi in sostituzione di Italo Maggioni. Fausto Panzeri è il segretario riconfermato di Sirtori. Giampietro Valtolina sostituisce al vertice del movimento a Viganò Livio Ghidelli. Conferma invece a Montevecchia per Marco Sacchi. A Barzanò nella neonata sezione leghista Luigi Biffi viene eletto primo segretario. Il movimento di Bossi penetra nel territorio in modo capillare nonostante qualche sconfitta elettorale nei turni intermedi. Le sezioni prendono piede, un po’ sull’esempio dei partiti tradizionali – Dc, Psi, Pci – ridotti e modificati dall’inchiesta mani pulite. L’attesa per il nuovo vertice provinciale è notevole.
E’ lì, dal 1969, cinque piani, apparentemente finiti a incombere sulla statale 36 nei pressi della bocciofila Carzaniga. Uno scandalo lungo . . .25 anni. Ne parla così la stampa nel 1994 raccontando la storia del condominio mai aperto direttamente con la proprietà rappresentata da Wanda Denti e dal marito Luigi Cazzaniga. Problemi col Comune, necessità di sanatorie e chissà che altro. Intanto l’immobile resta a guardare le auto che corrono lungo la 342 dir.
Firmata la convenzione tra il Comune e la Parrocchia per l’utilizzo della chiesa di S. Marta, ristrutturata tra il 1993 e il 1994. Uno spazio civico capace di ospitare cento persone di proprietà esclusiva della Parrocchia stessa, che si riserva il diritto di utilizzare per proprie necessità locali non occupati da altre associazioni. La cessione è in comodato.
Verderio Superiore perde una tradizione: la corsa degli asini. Armando Villa, il sindaco è assente, Tarcisio Sala, il vice, non intende assumersi la responsabilità. Quindi dopo tanti anni finisce l’attesa corsa degli asini – forse erano finiti anche gli asini – per essere sostituita dalla corsa dei porcellini. Di male in peggio, si dirà. Più furbi, ma non meno criticabili, a Verderio Inferiore dove la corsa è affidata alle galline. Che certo danni non ne possono fare. Ma resta una tradizione non proprio edificante.
Tra i diversi punti controversi del nuovo piano regolatore di Merate c’è la pedonalizzazione del cosiddetto quadrilatero: viale Lombardia, via Indipendenza, piazza Italia, via Manzoni, piazza Prinetti, via Carlo Baslini, piazza degli Eroi. Ma il sindaco Gallina mette in guardia tutti: “. . .tolto il consigliere Toma (Marcello, gruppo Verdi) gli altri dovrebbero interrogarsi di più. Non può comunque essere un atto imperativo e anche le lamentele più o meno autentiche devono essere tenute in considerazione”. Sul tavolo c’è un progetto ancora in embrione di rifacimento del centro cittadino. Un grosso lavoro per cambiarne il volto da cui ne discenderà a opera ultimata (architetti Mura e Vanotti) l’introduzione della zona a traffico limitato che susciterà (e ancora oggi suscita) diverse lamentele da parte di alcuni commercianti. Nel frattempo incombono le elezioni comunali: Mario Gallina viene dato una volta vicino alla Lega, un’altra a Forza Italia ma lui dice chiaro che se ci sarà una lista del Partito Popolare Italiana anche con alleati che però non snaturino l’identità dei nostri ideali sarà disponibile a ricandidarsi altrimenti dice “ . .direi di no e mi farei da parte”.
Il reparto di Medicina del San Leopoldo Mandic riapre dopo la pausa estiva con una “veste” nuova e all’avanguardia. Ciascuna delle sedici camere ora ha un bagno indipendente, c’è l’impianto di distribuzione dell’ossigeno mentre prima si utilizzavano le bombole e pure la rete per collegare un telefono per i pazienti che non si possono alzare dal letto. Lo spiega il primario Aldo Pisani che annuncia un intervento analogo nel 1995 per la Medicina donne. Spesa, 100 milioni di lire.
Ventisei alunni nella prima classe elementare di Brivio, 9 nella prima classe elementare di Beverate. Ed è subito scontro. I genitori minacciano di ritirare i bimbi, il sindaco Romolo Ferrari spiega la situazione e comunque rigetta responsabilità comunali, la direttrice didattica Maria Teresa Bonanomi difende la posizione della scuola invitando i genitori a fare ricorso al Tar. Altra benzina sul fuoco. Alla fine prevale la ragione dei piccoli scolari e la campanella può suonare. Ma siamo solo al primo giorno. Ora tutti in aula, anche la piccola Jessica cui scappa una lacrimuccia prima di lasciare le braccia della nonna.
Lanciate coriandoli ai matrimoni, così i piccioni se ne vanno una volta per tutte. E’ il monito indirizzato a parenti e amici degli sposi che per tradizione gettano il riso. Ma don Carlo Turrini, parroco di Santa Maria Hoé questa tradizione la vuole sopprimere e dalle pagine del bollettino fa sapere che è pronto a multare i trasgressori. Del resto i danni provocati dai piccioni che infestano le grondaie della chiesa sono ben noti.
Qualche foto di trent’anni fa.
150/continua