Verderio: il ricordo commosso di Giuseppina Locatelli, volontaria in Terra Santa

Quando ero un ragazzino e a Verderio ero già molto appassionato di storia locale, ricordo che, più per curiosità che per riconoscenza, mi impressionavano le cerimonie funebri e restavo, a volte, meravigliato perché erano celebrate da numerosi sacerdoti e la chiesa era affollatissima di gente.
Quando ritornavo a casa chiedevo a mia madre il perché di così tanta gente e lei mi diceva: “La persona che ci ha lasciato, in vita ha fatto tanto bene e merita di essere ringraziata”.
Questa breve introduzione per ricordare che lunedì 30 dicembre ho partecipato all’ultimo saluto di una cara amica, Giuseppina Locatelli, di 79 anni, nella chiesa di Verderio ex Superiore, ma che dapprima ha abitato la sua lunga vita a Paderno d’Adda.
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Erano tantissimi anni (oggi ne ho 81) che non vedevo più così tanta gente ad un funerale, concelebrato da ben sei preti che, in vita, hanno conosciuto le sue tante opere di carità. 
Infatti, Giuseppina è stata una persona generosissima con tutti, ovunque andava e per qualsiasi motivo, soprattutto nelle parrocchie.
La sua generosità l’ha ricordata anche don Emanuele nell’omelia e, alla fine della cerimonia, una amica, una suora ed un sacerdote.
L’ho conosciuta 38 anni fa, casualmente all’ospedale di Merate dove lei si recava a trovare il marito ricoverato ed io mio figlio giovane che si era fratturato una gamba all’oratorio di Verderio. Da quel giorno è nata un’amicizia che è durata per sempre. Così ho avuto modo, ascoltandola, di conoscere le sue virtù: la generosità, la solidarietà e l’umiltà. 
Mi raccontava spesso dei suoi numerosi viaggi in Terra Santa, a Gerusalemme, con il marito Giovanni, dove si recavano come volontari dai Frati Francescani e là restavano per lunghi periodi. Giovanni aiutava nei lavori, Giuseppina, mani d’oro per la sua abilità anche di sarta, era diventata la madre di tanti bambini della parrocchia.
Questa vita l’hanno fatta finché le forze glielo hanno permesso, prima dell’avanzamento dell’età. Come non bastasse, anche da noi, la sua generosità era sempre continua nelle parrocchie e con tutti coloro che necessitavano aiuto.
Di Giuseppina potrei continuare a raccontare a lungo, ma credo che la sua modestia e umiltà, mi consigliano di fermarmi qui.
Alla tanta gente presente all’ultimo saluto, Giuseppina ha donato tanto amore, tanto aiuto, ma soprattutto il suo indimenticabile sorriso. 
Ora ha lasciato questo mondo per andare lassù a conoscere quel Signore che in Terra Santa, nato a Betlemme, ha servito a lungo. Immagino che lo pregherà e gli dirà che è giunto il momento di porre fine alla guerra del suo popolo, all’odio, alla vendetta che grida dolore al Suo cuore.
A noi amici, e siamo in tanti, lascia in eredità il suo appello: “Vogliamoci bene”.

Grazie Giuseppina e da lassù ricordati di noi che ti abbiamo voluto tanto bene, di tuo marito, 86enne, del figlio Corrado e dei famigliari rimasti quaggiù. 

Ricordati che non ti dimenticheremo mai.
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