Parco: un focus sul passato, l’antica cascina Barbabella

Dopo tante parole scritte sull’elezione del nuovo Presidente, vorrei fare un excursus nel passato, per ricordare com’era la situazione di una parte dell’area prima dell’istituzione dell’Ente Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.
Puntiamo l’attenzione sulla zona più frequentata, Bagaggera, luogo simbolo della lotta contro la Po Valley, ed in particolare sulla vicina località Barbabella, cascina di cui pochi conoscono l’esistenza e della quale rimangono solo pochi ruderi nascosti, avvolti dalla vegetazione.
L’immagine seguente, tratta da ‘Le origini della Brianza’ di Virginio Riva mostra come si presentava la zona mezzo secolo fa, quando era ancora visibile cascina Barbabella, cerchiata in rosso, posizionata sul bordo della cava di argilla abbandonata.  Bagaggera, non visibile in questa foto storica, è situata nel fondovalle, sotto Barbabella.
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Penso che pochi ricordino la situazione ambientale dell’area, conseguente alle attività di escavazione, che ha interessato anche altri luoghi come Spiazzo e la Brughiera, e il degrado progressivo negli anni a seguire. Fortunatamente il tempo e la natura hanno cancellato le conseguenze dell’attività industriale, ma soprattutto le leggi del Parco hanno preservato l’area da una facile speculazione edilizia.
Ma come si presentava la zona in passato? Ecco come la descriveva Giovanni Dozio nella metà dell’ottocento: Bagaggera è un gruppo di cinque case coloniche, tristo e solitario, nella valle a nord di Montevecchia, in mezzo a campielli di terreno ingrato, circondati da paludi e da boschi. Queste valli ed i vicini colli nel medio evo erano una vasta landa coperta di erica e di boscaglia. In nessuna delle vecchie carte ho trovato cenno di Bagaggera, né so dire come sia capo di un Comune abbastanza vasto.
Spulciando tra i documenti d’archivio si apprende che nel censimento del 1564 tutta l’area, comprese le Fornaci, era sotto la giurisdizione della Parrocchia di S. Giorgio di Vizzago (ora Pagnano).
All’epoca a Bagajera abitavano 42 persone, perlopiù bambini, forse all’origine del toponimo, ancora in vigore nel Catasto Teresiano del 1721 e sopravvissuto in forma dialettale. Il vecchio Comune di Bagajera, assorbito poi da Rovagnate, fa ora parte della Valletta Brianza. 
Se portiamo l’attenzione sul più lontano passato, sappiamo che l’area del Parco comprende siti archeologici che hanno fornito reperti di grande interesse, in diverse località. Il più importante è sicuramente quello di Barbabella, dove sono stati rinvenuti focolari di 60.000 e 35.000 anni fa, i più antichi ritrovati in Lombardia, con strumenti in selce di diverse tipologie.
Per saperne di più sui ritrovamenti paleolitici:

http://www.camminabrianza.it/php/pag.php?id=17&d=camminabrianza&l=pdf&h=0

Una trentina di anni fa, alcuni ragazzi australiani chiedevano informazioni per raggiungere questa località: erano stupiti di non trovare in loco le indicazioni stradali per raggiungere Barbabella, un sito preistorico conosciuto dall’altra parte del mondo e perlopiù sconosciuto in loco.
Mi permetto quindi un suggerimento a Giovanni Zardoni, appassionato di storia locale, e al Sindaco della Valletta Brianza, competente per territorio. Perché non installare le indicazioni necessarie per far conoscere a tutti i fruitori del Parco l’importanza del sito preistorico e del suo lontano passato?
Magari, ancor meglio, perché non dedicare all’Uomo di Barbabella una sala nella nuova costruzione che sostituirà la scuola di Spiazzo, che dovrebbe essere demolita, data indicata di inizio lavori 14.05.2024 (?). Si darebbe così continuità ad un luogo deputato alla divulgazione e all’insegnamento.
Marisa Viganò
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