Ponte: optiamo per lo scenario nr. 2 di RFI

Chiarita l'assurdità dell'opzione Salvini (Ministro), Terzi (Assessora regionale), provincia di Bergamo (rappresentata da Cocchi, assessore a Calusco) e Pellegrini (Sindaco di Calusco), dal versante bergamasco dell'Adda optiamo per lo Scenario 2 di R.F.I., con ponte doppio ferroviario e stradale tra Medolago sud e Cornate nord. Assumiamo tutte le premesse tecnico e geologiche di RFI e le considerazioni paesaggistiche e ambientali (ben oltre il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità ai ponti in acciaio dolce della seconda metà del XIX secolo) e aggiungiamo l'elemento, estraneo alle mappature, emerso dall'audizione di giugno 2024 nella Commissione del Consiglio regionale: il 15% del traffico ferroviario sarà fatto da lunghi treni merci notturni in transito, che nei centri abitati sarebbe incompatibile con sonno e salute delle persone. Inoltre ci sono alcuni limiti strutturali del punto di vista di RFI che vanno messi in discussione: non si preoccupa mai della viabilità stradale; non concepisce l'uso locale delle linee ferroviarie (normale a Roma e Napoli); nè il traporto regionale e locale di colli (postali, corrieri ed e-commerce) e merci (sfuse, container o automezzi); né il collegamento ferroviario regionale veloce tra aeroporti; né tram-treni per il trasporto locale passeggeri e colli. Parlare dei soli ponti sull'Adda è miope, riduttivo ed errato. Per la sostenibilità di mobilità e Sviluppo, lo spostamento di volumi di traffico da gomma/asfalto a ferro va assunto come obiettivo strategico. La fascia Pedemontana si presta a mobilità su ferro. Il ponte stradale si presta a connettere l'ovest (Tratta C Pedemontana) con l'Est (Asse Interurbano di Bergamo), evitando gli attraversamenti degli abitati.
Pierluigi
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