Cernusco: i lavori infiniti sul ponte della ferrovia

Nel sottobosco della politica locale qualcuno li ha già definiti una copia venuta male di Otto e Barnelli. Quanto meno, però, la coppia Genny e Ale è di genere definito. Il primo è una sorta di presentatore, la seconda di arbitro. Ma un arbitro tutto speciale, perché gioca con una squadra pur col fischietto in bocca. I due, avrete capito, sono Gennaro Toto sindaco di Cernusco e presentatore della candidatura di Giovanni Zardoni alla presidente del Parco e Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco. 
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Gennaro Toto e Alessandra Hofmann

Come noto, la Signora, del Parco poco o nulla sa se non per sentito dire, non avendo mai partecipato ad alcuna riunione. Tuttavia, anziché astenersi come facciamo tutti quando non conosciamo un argomento sul quale ci si deve esprimere o addirittura si deve votare, vota. Confermando di essere un braccio operativo della destra, casualmente eletta a Presidente dell’Ente intermedio. Non c’è da stupirsi, in fondo la storia ci racconta che anche Incitatus stava per diventare Console.

Ma è di altro che vogliamo parlare: cioè di strade, lavori pubblici, competenza Provincia di Lecco, territorio comunale di Cernusco Lombardone. E più precisamente dell’opera in corso al ponte sulla ferrovia e che ogni giorno costringe migliaia di automobilisti a lunghe soste, code infinite con sacramenti vari per la lungaggine dell’intervento.
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Iniziato il 10 giugno, prevedeva come termine l’8 novembre. Ma tra soste, imprevisti e quant’altro, il termine veniva allungato al 26 dicembre. Stante la situazione attuale, però, c’è da ritenere che anche questo termine slitterà e considerando il periodo, oltre il 7 gennaio. Con la ripresa delle scuole e delle attività, altre estenuanti code si formeranno, dal semaforo sulla 342 dir., all’Isoletta e dal Molinazzo alle strade laterali. Con danni economici e ambientali molto rilevanti.

I due politici, Alessandra Hofmann e Gennaro Toto, non potrebbero concentrarsi maggiormente sulle rispettive competenze anziché impegnarsi per mettere in cascina un’altra poltrona?
C.B.
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