Ponte: attenti alle opzioni. Facciamo chiarezza sui 3 scenari proposti da RFI
Spettabile redazione,
dopo aver letto alcune lettere riguardo la questione del nuovo ponte sull'Adda, mi sono accorto che c'è in alcuni una leggera confusione riguardo alle opzioni che sono (o meglio, erano) sul tavolo. Sarebbe bene riprendere lo studio svolto da RFI, che possiamo considerare super-partes, sulle alternative che riguardano la costruzione del ponte, disponibile qui (CLICCA per scaricare):
In particolare sarebbe bene concentrarsi sulle diapositive da 14 a 19.
Facendo ordine; innanzitutto c'è questa constatazione da fare: il nuovo ponte non si può fare «leggermente» più a sud dell'attuale perché il terreno lì è franoso (diapositiva 14). Pertanto bisogna scegliere se realizzarlo vicinissimo al ponte attuale o parecchio più a sud, cioè circa all'altezza di Porto d'Adda (diapositiva 15). Si delineano 3 alternative.
ALTERNATIVA 1 (diapositiva 16)
Quella più controversa e che la maggior parte ha in mente: ponte sia ferroviario che stradale da costruire vicinissimo all'attuale. Ha il vantaggio di non dover spostare la sede ferroviaria (3,6 km di variante) né le stazioni di Paderno-Robbiate e Calusco. Ha lo svantaggio di aumentare molto il traffico in una zona già problematica (oltre alla questione paesaggistica).
ALTERNATIVA 2 (diapositiva 17)
L'opzione più radicale. Ponte sia ferroviario che stradale molto più a sud, con la dismissione dell'attuale ferrovia e la realizzazione di una nuova (11 km di variante) strada ferrata più meridionale, con due nuove stazioni da costruire; sulla nostra sponda probabilmente a metà strada tra Verderio Sup. e Paderno. Ha il grosso vantaggio di, cito, «minimizzazione interferenza con abitato». Ovviamente si tratterebbe di lavori più impegnativi e costosi, visto che si deve realizzare una strada e una ferrovia ex novo.
ALTERNATIVA 3 (diapositiva 18)
La soluzione «democristiana» per cercare di salvare capra e cavoli. (E che molti sembrano ignorare.) Due ponti distinti: uno ferroviario da fare vicinissimo all'attuale, uno stradale molto più a sud, sempre in zona Porto d'Adda. Quest'opzione richiederebbe di realizzare ex novo solamente la strada, mentre per la sede ferrovia basterebbe apportare le piccole modifiche presentate nell'opzione 1 (3,8 km di variante). Il vantaggio è quello di lasciare (come nell'opzione 2) più ampio margine per deviare l'aumento del traffico e al tempo stesso di lasciare la ferrovia e le stazioni dove già sono. Il principale svantaggio è il fatto che così si dovrebbero realizzare due ponti anziché uno, e che la questione paesaggistica del S. Michele non viene risolta.
LA QUESTIONE DEI COSTI
In diapositiva 19 si confrontano i costi e i benefici delle tre opzioni, con l'opzione 2 che risulta di gran lunga la peggiore (nessuno stupore), mentre la 1 è la più economica, seguita a poca distanza dalla 3. Alla fine, stando all'articolo di MerateOnline risalente a luglio 2024 https://www.merateonline.it/notizie/138527/ponte-san-michele-nessuna-candidatura-unesco-via-alla-progettazione-da-350-milioni-per-il-nuovo-viadotto , si è optato per la realizzazione dell'opzione 1.
OPINIONE PERSONALE
Sicuramente hanno avuto le loro ragioni per questa scelta, ma secondo me si sarebbe potuto prendere in considerazione l'opzione 3. È sì più costosa della 1 (ma non di tanto) e nel frattempo permetterebbe di ridurre i danni dovuti all'aumento del traffico, che mi sembrano assai difficili da mitigare nella localizzazione dell'opzione 1.
Io personalmente trovo irricevibile la posizione di chi vuole rinunciare a tutti i costi a un nuovo ponte: il S. Michele è una tortura nelle ore di punta e ha una serie di problemi strutturali. Però si potrebbe cercare di rivalutare l'opzione 3, che potrebbe essere un giusto compromesso per risparmiare la zona di Paderno e Robbiate da uno spropositato aumento di traffico, che sarebbe deviato fuori dai centri abitati. I costi sono leggermente più alti, ma molto meno dell'opzione 2, e potrebbe davvero valerne la pena. I comitati e l'opinione pubblica locale potrebbero seriamente cercare di spingere per una sua rivalutazione.
Cordiali saluti
R.P.
dopo aver letto alcune lettere riguardo la questione del nuovo ponte sull'Adda, mi sono accorto che c'è in alcuni una leggera confusione riguardo alle opzioni che sono (o meglio, erano) sul tavolo. Sarebbe bene riprendere lo studio svolto da RFI, che possiamo considerare super-partes, sulle alternative che riguardano la costruzione del ponte, disponibile qui (CLICCA per scaricare):
In particolare sarebbe bene concentrarsi sulle diapositive da 14 a 19.
Facendo ordine; innanzitutto c'è questa constatazione da fare: il nuovo ponte non si può fare «leggermente» più a sud dell'attuale perché il terreno lì è franoso (diapositiva 14). Pertanto bisogna scegliere se realizzarlo vicinissimo al ponte attuale o parecchio più a sud, cioè circa all'altezza di Porto d'Adda (diapositiva 15). Si delineano 3 alternative.
ALTERNATIVA 1 (diapositiva 16)
Quella più controversa e che la maggior parte ha in mente: ponte sia ferroviario che stradale da costruire vicinissimo all'attuale. Ha il vantaggio di non dover spostare la sede ferroviaria (3,6 km di variante) né le stazioni di Paderno-Robbiate e Calusco. Ha lo svantaggio di aumentare molto il traffico in una zona già problematica (oltre alla questione paesaggistica).
ALTERNATIVA 2 (diapositiva 17)
L'opzione più radicale. Ponte sia ferroviario che stradale molto più a sud, con la dismissione dell'attuale ferrovia e la realizzazione di una nuova (11 km di variante) strada ferrata più meridionale, con due nuove stazioni da costruire; sulla nostra sponda probabilmente a metà strada tra Verderio Sup. e Paderno. Ha il grosso vantaggio di, cito, «minimizzazione interferenza con abitato». Ovviamente si tratterebbe di lavori più impegnativi e costosi, visto che si deve realizzare una strada e una ferrovia ex novo.
ALTERNATIVA 3 (diapositiva 18)
La soluzione «democristiana» per cercare di salvare capra e cavoli. (E che molti sembrano ignorare.) Due ponti distinti: uno ferroviario da fare vicinissimo all'attuale, uno stradale molto più a sud, sempre in zona Porto d'Adda. Quest'opzione richiederebbe di realizzare ex novo solamente la strada, mentre per la sede ferrovia basterebbe apportare le piccole modifiche presentate nell'opzione 1 (3,8 km di variante). Il vantaggio è quello di lasciare (come nell'opzione 2) più ampio margine per deviare l'aumento del traffico e al tempo stesso di lasciare la ferrovia e le stazioni dove già sono. Il principale svantaggio è il fatto che così si dovrebbero realizzare due ponti anziché uno, e che la questione paesaggistica del S. Michele non viene risolta.
LA QUESTIONE DEI COSTI
In diapositiva 19 si confrontano i costi e i benefici delle tre opzioni, con l'opzione 2 che risulta di gran lunga la peggiore (nessuno stupore), mentre la 1 è la più economica, seguita a poca distanza dalla 3. Alla fine, stando all'articolo di MerateOnline risalente a luglio 2024 https://www.merateonline.it/notizie/138527/ponte-san-michele-nessuna-candidatura-unesco-via-alla-progettazione-da-350-milioni-per-il-nuovo-viadotto , si è optato per la realizzazione dell'opzione 1.
OPINIONE PERSONALE
Sicuramente hanno avuto le loro ragioni per questa scelta, ma secondo me si sarebbe potuto prendere in considerazione l'opzione 3. È sì più costosa della 1 (ma non di tanto) e nel frattempo permetterebbe di ridurre i danni dovuti all'aumento del traffico, che mi sembrano assai difficili da mitigare nella localizzazione dell'opzione 1.
Io personalmente trovo irricevibile la posizione di chi vuole rinunciare a tutti i costi a un nuovo ponte: il S. Michele è una tortura nelle ore di punta e ha una serie di problemi strutturali. Però si potrebbe cercare di rivalutare l'opzione 3, che potrebbe essere un giusto compromesso per risparmiare la zona di Paderno e Robbiate da uno spropositato aumento di traffico, che sarebbe deviato fuori dai centri abitati. I costi sono leggermente più alti, ma molto meno dell'opzione 2, e potrebbe davvero valerne la pena. I comitati e l'opinione pubblica locale potrebbero seriamente cercare di spingere per una sua rivalutazione.
Cordiali saluti
R.P.
R.P.