A proposito di Bearzot...e Bergomi

A proposito di Bearzot...
Mi fa un certo effetto augurare oggi buon compleanno al 61enne  "Zio" Bergomi. Perché era “vecchio” a 17 anni quando lo conobbi. Esordì nell’Inter di Bersellini che portava lo scudetto sul petto (anche se per vincere il suo primo e unico scudetto - però da capitano - avrebbe dovuto aspettare quasi un decennio). Appena tre anni prima era stato scartato dal Milan e un po’ gli era dispiaciuto perché a Settala erano quasi tutti tifosi rossoneri: anche lui, anche il suo papà che perse prestissimo e che non lo vide mai giocare né in Serie A, né tantomeno in Nazionale. Poi fu Inter per sempre!
Quando Bearzot il 5 luglio del 1982 gli disse “alzati ragazzo” e lo mandò in campo contro il Brasile, aveva nelle gambe sì e no una mezz’ora di azzurro (un’amichevole di tre mesi prima contro la Germania Est, quando era subentrato a Marangon) e tutto si aspettava fuorchè giocare un Mondiale a 18 anni (men che meno di vincerlo da protagonista). Zoff, per dire, aveva quasi 22 anni più di lui.
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Invece sabato 21 dicembre è l’anniversario della scomparsa di Enzo Bearzot e per chi non lo sapesse è sepolto nel cimitero di Paderno d’Adda. Ero presente con il carissimo amico giornalista Sergio Perego al momento della sepoltura. Ora a Enzo e Sergio il mio requiem-aeternam
Fiorenzo
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