Parco, un lettore: il caos lo hanno provocato le sinistre
Ciao Direttore perdonami ma non sono assolutamente concorde con la tua risposta. Nella precedente elezione del Sig. Molgora mi risulta difficile pensare che tutti i sindaci, compresi quelli di destra, vedessero in lui il loro Presidente ideale ma più coerentemente lo hanno votato o quantomeno non osteggiato. Questa volta no. La sinistra ha fatto le barricate pur di cercare, fino all'ultimo, di non farlo eleggere arrivando addirittura a paventare lo spauracchio di non presentarsi per non far raggiungere il numero legale. Per quel che riguarda il proclama del Sig. Panzeri io non mi preoccuperei più di tanto. Con tutto il casino che la sinistra ha messo in piedi il " povero" Sig. Zardoni verrà " controllato a vista" ed ogni sua eventuale concessione sarà passata al raggi X in pratica non vorrei essere al suo posto. Detto ciò confido, per il bene di tutti, che la nuova presidenza si riveli meglio di quanto tutti i vari detrattori già si stanno immaginando. Buon lavoro Sig. Zardoni ed a tutti i suoi collaboratori.
Emilio
Non mi attrae tornare sul tema, ma riprovo: dunque per 55 mesi ogni decisione del Presidente e del Consiglio di gestione ha visto l'unanimità dell'assemblea della Comunità del Parco. Ne deduco che tutti fossero soddisfatti del lavoro dei vertici. Molgora conferma la disponibilità a ricandidarsi. Stante il punto precedente qualsiasi persona normodotata appoggia la ricandidatura. Invece no, ecco che spunta Giovanni Zardoni spinto da Marco Panzeri, il quale ha sicuramente le sue ragioni per abbattere il "gendarme". Qualcosa ha già lasciato intravvedere distruggendo l'antica scuola di Spiazzo per sostituirla con un edificio che fa letteralmente a botte col paesaggio circostante. Vedremo. Cernusco si incarica di candidare ufficialmente Zardoni, a lui si accoda - al solito - Montevecchia che fino a ieri l'altro lodava Molgora. Olgiate per bocca di Fratangeli dice che Molgora va benissimo però se c'è Zardoni che è un amico votiamo per lui. Fingendo che in giro non si sappia dei suggerimenti giunti da Lecco. E arriviamo proprio al capoluogo. Qui siede a Villa Locatelli la peggiore presidente della storia della nostra Provincia dal 1995 a oggi. In cinque anni, e principalmente nei due anni e mezzo di presidenza la signora Hofmann non ha mai messo piede a Cascina Butto. Consuetudine trentennale vuole che la Provincia si astenga lasciando scegliere ai comuni che fanno parte del Parco il proprio presidente. Invece no, presente come il prezzemolo, ecco che spunta il 2 dicembre convinta che si dovesse votare. Invece si trova contro l'ostilità di ben 7 sindaci che rappresentano il 70% dei residenti nei comuni del Parco. Per rispetto istituzionale i 7 decidono di ritornare al voto il giorno 16 portando due candidati, Facchi e Robbiani, entrambi bocciati dalle destre. La Hofmann torna anche il 16 vota, fa vincere Zardoni poi se ne va e si può scommettere che a Cascina Butto non la vedranno mai più. Lo stesso Zardoni ammette di non avere la con sapevolezza di quanto sia divisivo. Questa è la storia che non ripeterò più . La storia di come questa destra, ben diversa da quella che conoscevamo al tempo del partito liberale e del movimento sociale italiano, vive per le poltrone, qualunque esse siano, indipendentemente dal valore aggiunto o dal danno che possono provocare all'Ente. Probabilmente lo storico direttore Cereda non rinnoverà il contratto. Via libera a un direttore più condiscendente, come il presidente. Ne riparleremo tra dieci anni caro Emilio. Anche se a noi, probabilmente la cosa non intesserà più.