Parco, Fratangeli: non siamo stati influenzati nella scelta. Golfari: Provincia scandalosa

Nessuna interferenza politica ha condizionato il comune di Olgiate Molgora nella scelta del presidente del Parco Regionale di Montevecchia. L’ha dichiarato il vicesindaco Matteo Fratangeli durante il consiglio comunale di venerdì 20 dicembre, rispondendo alla richiesta di chiarimenti su tutta la vicenda che ha portato all’elezione di Giovani Zardoni presentata dal capogruppo di opposizione, Stefano Golfari
Al consiglio hanno preso parte, come uditori, anche Zardoni stesso e il consigliere di gestione del Parco, Paolo Belletti. 
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In prima fila Giovanni Zardoni e Paolo Belletti

Prima di lasciare la parola a Fratangeli, delegato all’Ambiente, il sindaco Giovanni Battista Bernocco ha voluto precisare che da parte sua la scelta era stata subito presa. “Conosco Zardoni da moltissimo, lo stimo, ci è stato vicino nei momenti più drammatici come le alluvioni, è sempre presente alle nostre assemblee con le frazioni ed è molto valido di fronte alle cose. Questo non ha nulla a che vedere con quello che ha fatto Marco Molgora, che la scorsa volta abbiamo votato e con cui non avevamo nulla in contrario”. Come ultima considerazione, Bernocco ha detto: “Forse Marco (Molgora ndr) dal mio punto di vista si era esposto troppo politicamente, Giovanni (Zardoni ndr) invece no. Abbiamo semplicemente ritenuto che lui fosse la persona adeguata per guidare il Parco”.  
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Matteo Fratangeli e Giovanni Battista Bernocco

Secondo Fratangeli nell’ultimo periodo sono uscite notizie di parte. “Nella modalità di lavoro che ci eravamo dati, c’era il non diffondere notizie fino a che non si fosse arrivati a una quadra e una candidatura condivisa. Così però non è stato fatto”. Il vicesindaco ha quindi ripercorso l’ultimo periodo partendo dalla prima riunione della Comunità fatta a metà ottobre. “In quella sede si era detto che i due programmi (dei candidati ndr) erano complementari. C’erano visioni in uno e altrettante nell’altro”. Quella riunione si sarebbe chiusa bene, ma dalla seconda si è palesata una spaccatura in due parti. “L’unico comune che non si era espresso per uno dei due era proprio Olgiate Molgora. Per me era rispetto per i candidati. I programmi erano complementari, buoni entrambi. Uno aveva una ricostruzione di quello che era il parco, l’altro più una visione del futuro”. 
Fratangeli aveva discusso la questione con il sindaco e il resto del gruppo consiliare. “La scelta è stata condivisa tra noi e portata avanti coerentemente. Vero che avevo espresso il gradimento personale riguardo al mandato di Molgora, ma allora non si era ancora concretizzata la proposta di Zardoni. Fin dall’inizio ho detto che mai avrei voluto trovarmi a essere l’ago della bilancia. Dal mio punto di vista bisognava trovare unanimità, ma questo non è stato possibile”. 
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Pierantonio Galbusera e Stefano Golfari

“Molgora è stato definito ‘gendarme’ del Parco. A me personalmente piace un gendarme dell’ambiente, ma mi piace anche una visione di comunità” ha proseguito, spiegando i due punti che non l’avrebbero convinto del presidente uscente Molgora: Protezione Civile e comunicazione. Per la prima si sarebbe espressa una chiusura, quando invece, secondo il vicesindaco di Olgiate, l’ente Parco dovrebbe giocare maggiormente un ruolo di coordinatore delle forze di Protezione Civile dei Comuni. Per quanto riguarda la comunicazione invece, pur riconoscendo che sia stata aperta una pagina Facebook e si sia sempre parlato bene ai giornali, ha fatto notare come la proposta “forte” fosse quella di avere un’app che coordini strumenti come il sito internet e le pagine social. Questo si ricongiunge al problema delle “invasioni” di turisti avute post covid. “Si è cercato di contenere a tentoni. È stata la prima volta che il territorio subiva una cosa del genere. C’è stata la sperimentazione delle navette, l’acquisto di un' area parcheggio e lo studio del traffico che per me è stato un buco nell’acqua. La fruizione nel parco è fondamentale, ma il traffico incontrollato non può più essere tollerato e per questo bisogna dialogare con tutti”. 
Secondo Fratangeli il dialogo andrebbe mantenuto attivo anche con agricoltori e produttori, quegli stessi soggetti “intervistati” in fase di costituzione del Distretto del Cibo, che si sono espressi su diversi temi su cui lo stesso Parco sarebbe poi chiamato a esprimersi e dare pareri, ricordando allo stesso tempo quali solo le regole, cosa è possibile fare all’interno nei confini e cosa no. 
Parlando di “dialogo” Fratangeli ha spiegato di aver anche suggerito, nell’ultimo periodo, di ascoltare le associazioni che si occupano di tutela del territorio. “Verranno ora udite dal presidente del Parco”. 
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Golfari ha apprezzato la spiegazione del vicesindaco, ma gli ha fatto notare di essersi dimenticato un passaggio. “Tutto quello che è successo è stato per un blitz del generale Hofmann, che ha deciso di intervenire esclusivamente nella parte dedicata all’elezione del presidente portando una minoranza di circa 20mila abitanti a vincere su 60mila rappresentanti di questo territorio. Questa cosa è piuttosto scandalosa. Non perché la Provincia abbia il diritto di intervenire, ma perché la presidente si  paracaduta lì al posto del suo delegato e usa il suo mucchietto importante di voti per spostare la maggioranza. Fratangeli non può non aver visto, essendo persona esperta, che qui c’è stata la volontà di rompere la comunità del Parco per andare a occupare un posto e metterlo nella casella del centrodestra”. Golfari non ha messo in dubbio la validità di Zardoni, l’ha anzi elogiato e a fine consiglio tra loro c’è stato un confronto, ma ha puntato il dito su quanto accaduto. “Sono convinto che la Provincia debba contare, ma debba anche avere delle forti motivazioni. Deve essere lei a presentarlo il programma! Invece ha spaccato la comunità del parco. Un candidato è arrivato alle dimissioni per salvare quello che si era rotto. L’altro si è fatto eleggere e quindi ha valorizzato la strategia che ha portato l’occupazione politica, partitica del Parco del Curone” ha concluso, augurando comunque al nuovo presidente di riuscire a recuperare la situazione. 

“La tua valutazione su delle logiche politiche è legittima, ma come Comune di Olgiate rifiutiamo la narrazione che questo ci abbia condizionato nella scelta” ha risposto Fratangeli. “Ognuno può avere le proprie idee sul fatto che la presidente della Provincia voti, ma nel momento in cui, anche dal punto di vista matematico, sposta la possibilità di eleggere un candidato come Zardoni, non potevamo dal mio punto di vista fare un passo indietro. È un tema che crea discussione, ma è questa la motivazione per cui per settimane abbiamo cercato di parlare con gli altri comuni”. Fratangeli poi ha rimandato al mittente accuse indirizzate all’amministrazione di Olgiate. “È vero che l’ampliamento dei confini l’ha seguito il Parco, ma è nato da un indirizzo amministrativo del 2017 di questa maggioranza” ha ricordato, ripercorrendo l’ampliamento del Parco su 200 ettari del Monte di Brianza e il dialogo condotto dall’amministrazione e il Parco con i Comuni di Airuno e Valgreghentino, poi entrati nella Comunità. “Forse qualcuno dimentica che l’unico Comune che è uscito dall’ampliamento non è di guida centrodestra. Ed è il Comune di Olginate”.
E.Ma.
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