Parco, Pendeggia: nessuno ha candidato Robbiani, noi non avremmo messo veti
Contravveniamo alla regola di mantenere riservata una comunicazione privata perché il tema è tuttora di attualità e di grande rilevanza. Parliamo ancora delle fasi precedenti l’elezione del nuovo presidente del Parco di Montevecchia e Valle del Curone.
Ci scrive Ivan Pendeggia, sindaco di Montevecchia, un messaggio garbato, col quale ci fa notare come per l’ennesima volta abbiamo scritto erroneamente della candidatura di Andrea Robbiani. Candidatura che secondo Pendeggia non sarebbe mai arrivata, altrimenti, dice, non ci sarebbe stato alcun veto da parte delle destre. Insomma, secondo il sindaco del Colle, abbiamo tutti mentito o, nel migliore di casi, frainteso. Siccome nessuno è perfetto e meno ancora noi, abbiamo rifatto il giro interpellando per iscritto i due protagonisti: Mattia Salvioni, sindaco di Merate, proponente e Andrea Robbiani ipotetico candidato.
Ci scrive Ivan Pendeggia, sindaco di Montevecchia, un messaggio garbato, col quale ci fa notare come per l’ennesima volta abbiamo scritto erroneamente della candidatura di Andrea Robbiani. Candidatura che secondo Pendeggia non sarebbe mai arrivata, altrimenti, dice, non ci sarebbe stato alcun veto da parte delle destre. Insomma, secondo il sindaco del Colle, abbiamo tutti mentito o, nel migliore di casi, frainteso. Siccome nessuno è perfetto e meno ancora noi, abbiamo rifatto il giro interpellando per iscritto i due protagonisti: Mattia Salvioni, sindaco di Merate, proponente e Andrea Robbiani ipotetico candidato.
Salvioni: i sindaci sapevano che puntavo su Robbiani e che la proposta di Merate sarebbe stata quella ma quando l’ho detto mi è stato risposto “ma tanto ti ha già detto di no”. Io ho ribattuto che invece aveva dato il consenso ma i colleghi hanno preferito continuare a puntare su Zardoni (forse sapendo che con la Provincia avrebbero vinto comunque ndr).
Robbiani: sì avevo dato la mia piena disponibilità a Salvioni con la sola condizione che fosse una candidatura unitaria e accettata a larga maggioranza.
Ora vogliamo credere nella buona fede di Ivan Pendeggia dato che si è preso la bega di scriverci e di questo lo ringraziamo. Però i fatti restano tali. E a maggior ragione meritevoli di grande apprezzamento sia verso Molgora sia verso Robbiani. Il presidente del Parco – come quello della Provincia – deve essere il Presidente di tutti o almeno di una larghissima maggioranza. Essere presidente di una minoranza paga solo l’io e soddisfa soltanto gli appetiti ancora ben nascosti di quanti hanno spaccato la storica unità del Parco del Curone.