Provate voi a vivere con 400 euro al mese
L'altro giorno un amico mi ha riferito di un fatto a cui ha assistito direttamente e che lo ha sconcertato: in un grande supermercato della zona una vecchietta era stata fermata alle casse perché se ne stava uscendo senza pagare i generi alimentari che aveva prelevato dai banconi.
Avvicinatosi aveva potuto sentire quanto questo signora stava dicendo a dei carabinieri, chiamati dalla direzione del supermercato, che gli chiedevano conto di questo comportamento: “Provate voi a vivere con 400 euro al mese...”.
Non so se tutti i particolari che mi sono stati riferiti corrispondano esattamente a quanto è avvenuto ma che sull'accadimento di questo fatto si possano nutrire dubbi lo ritengo assai poco probabile vista la reiterata conferma da parte dell'amico.
Peraltro non so se questa signora avesse fatto la “furba” o quant'altro ma, certamente e purtroppo, non dovrebbe stupire se invece fosse l'ennesima espressione di una indigenza sempre più diffusa, visto quanto registrano anche le Caritas non solo locali o le sempre più lunghe code alla distribuzione gratuita dei pasti documentate troppo poche volte anche dai grandi media.
E allora come non pensare alla “querelle” suscitata strumentalmente in reazione alle parole di Landini circa l'esigenza di una “rivolta sociale” perché l'ingiustizia è diventata insopportabile?
E all'ipocrisia di chi discetta sui termini più o meno appropriati e “sorvola” sull'evidenza di una povertà sempre più diffusa (inequivocabili i dati Istat che registrano milioni di “poveri assoluti” e relativi”..).
Oltre alla ineludibile attenzione alla concretezza della dilagante precarietà come non pensare che l'aumento delle povertà e delle sempre più acuite diseguaglianze economiche e sociali sia il prodotto di un sistema strutturalmente sbagliato che grava non solo sui nostri contesti e che ha caratteristiche planetarie?
E che le doverose risposte, a tutti i livelli, alla richiesta di una migliore giustizia sociale non può prescindere da una rinnovata consapevolezza circa le cause e le logiche strutturali di questa sempre più compromessa situazione? Logiche inquinate da modelli di “sviluppo” di una società neo liberista votata al profitto e all'individualismo falsamente auto-difensivo e quindi disgregante i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti e tangibili ad ogni livello , dal macro al micro.
Una logica che bisogna avere il coraggio di denunciare apertamente, come fa anche Papa Francesco contribuendo a ricercare modelli alternativi che mettano realmente al centro l'Uomo.
Chi strumentalmente si “straccia le vesti” per le parole di Landini cosa può dire di quelle dell'Arcivescovo Delpini pronunciate per il San'Ambrogio milanese?
E così pure una volta in più augurarsi che la Politica (quella con la P maiuscola) sappia ritrovare la propria ineludibile essenza riscoprendo ciò che la nostra Costituzione ha così nitidamente espresso all'articolo 3 “ Tutti i cittadini hanno parità sociale … E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Si fa un gran discettare a livello del GCM dell'allocazione delle forze politiche in “campi larghi” o populisti, centristi, destrorsi o sinistrorsi ma volendo realmente andare al cuore di ciò che la Politica dovrebbe essere non ci si può esimere dal connotarne la funzione soprattutto come strumento per una più equa Giustizia Sociale.
Una reale azione di riduzione delle disuguaglianze (non a caso citavo l'art.3) è e deve essere il vero e più importante indicatore su cui valutare l'effettiva coerenza delle forze politiche e sindacali, ben oltre le apparenti enunciazioni, i vari proclami e la targata occupazione di posti ( come anche recentemente e vergognosamente verificato nel rinnovo degli organi di gestione dei Parchi locali)! Come anche rimettere al centro la questione del Lavoro e dell'Impresa (soprattutto piccola) sempre più oscurate da una Finanza di rapina che, non a caso, il sistema non solo tollera ma sempre più alimenta.
E non ci possono più essere alibi nel ripetere continuamente dai tromboni partitici e mediatici che la “coperta è corta” e che “non bisogna mettere le mani nelle tasche degli Italiani”.
Le tasche di quali Italiani? La nostra preziosissima Costituzione non ha dubbi in merito da dove prelevare le risorse per dare attuazione al già più volte citato art.3, ma la volontà politica c'è per realmente attuarla anche in questo ?
Del resto provate voi a vivere con centinaia di miliardi come un certo Musk, che pretende pure di condizionare la democrazia dei Popoli!
Avvicinatosi aveva potuto sentire quanto questo signora stava dicendo a dei carabinieri, chiamati dalla direzione del supermercato, che gli chiedevano conto di questo comportamento: “Provate voi a vivere con 400 euro al mese...”.
Non so se tutti i particolari che mi sono stati riferiti corrispondano esattamente a quanto è avvenuto ma che sull'accadimento di questo fatto si possano nutrire dubbi lo ritengo assai poco probabile vista la reiterata conferma da parte dell'amico.
Peraltro non so se questa signora avesse fatto la “furba” o quant'altro ma, certamente e purtroppo, non dovrebbe stupire se invece fosse l'ennesima espressione di una indigenza sempre più diffusa, visto quanto registrano anche le Caritas non solo locali o le sempre più lunghe code alla distribuzione gratuita dei pasti documentate troppo poche volte anche dai grandi media.
E allora come non pensare alla “querelle” suscitata strumentalmente in reazione alle parole di Landini circa l'esigenza di una “rivolta sociale” perché l'ingiustizia è diventata insopportabile?
E all'ipocrisia di chi discetta sui termini più o meno appropriati e “sorvola” sull'evidenza di una povertà sempre più diffusa (inequivocabili i dati Istat che registrano milioni di “poveri assoluti” e relativi”..).
Oltre alla ineludibile attenzione alla concretezza della dilagante precarietà come non pensare che l'aumento delle povertà e delle sempre più acuite diseguaglianze economiche e sociali sia il prodotto di un sistema strutturalmente sbagliato che grava non solo sui nostri contesti e che ha caratteristiche planetarie?
E che le doverose risposte, a tutti i livelli, alla richiesta di una migliore giustizia sociale non può prescindere da una rinnovata consapevolezza circa le cause e le logiche strutturali di questa sempre più compromessa situazione? Logiche inquinate da modelli di “sviluppo” di una società neo liberista votata al profitto e all'individualismo falsamente auto-difensivo e quindi disgregante i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti e tangibili ad ogni livello , dal macro al micro.
Una logica che bisogna avere il coraggio di denunciare apertamente, come fa anche Papa Francesco contribuendo a ricercare modelli alternativi che mettano realmente al centro l'Uomo.
Chi strumentalmente si “straccia le vesti” per le parole di Landini cosa può dire di quelle dell'Arcivescovo Delpini pronunciate per il San'Ambrogio milanese?
E così pure una volta in più augurarsi che la Politica (quella con la P maiuscola) sappia ritrovare la propria ineludibile essenza riscoprendo ciò che la nostra Costituzione ha così nitidamente espresso all'articolo 3 “ Tutti i cittadini hanno parità sociale … E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Si fa un gran discettare a livello del GCM dell'allocazione delle forze politiche in “campi larghi” o populisti, centristi, destrorsi o sinistrorsi ma volendo realmente andare al cuore di ciò che la Politica dovrebbe essere non ci si può esimere dal connotarne la funzione soprattutto come strumento per una più equa Giustizia Sociale.
Una reale azione di riduzione delle disuguaglianze (non a caso citavo l'art.3) è e deve essere il vero e più importante indicatore su cui valutare l'effettiva coerenza delle forze politiche e sindacali, ben oltre le apparenti enunciazioni, i vari proclami e la targata occupazione di posti ( come anche recentemente e vergognosamente verificato nel rinnovo degli organi di gestione dei Parchi locali)! Come anche rimettere al centro la questione del Lavoro e dell'Impresa (soprattutto piccola) sempre più oscurate da una Finanza di rapina che, non a caso, il sistema non solo tollera ma sempre più alimenta.
E non ci possono più essere alibi nel ripetere continuamente dai tromboni partitici e mediatici che la “coperta è corta” e che “non bisogna mettere le mani nelle tasche degli Italiani”.
Le tasche di quali Italiani? La nostra preziosissima Costituzione non ha dubbi in merito da dove prelevare le risorse per dare attuazione al già più volte citato art.3, ma la volontà politica c'è per realmente attuarla anche in questo ?
Del resto provate voi a vivere con centinaia di miliardi come un certo Musk, che pretende pure di condizionare la democrazia dei Popoli!
Germano Bosisio