Fare figli per la patria? Un mondo al contrario!
"Le donne non sono sufficientemente premiate per qualcosa che fanno non solo per se stesse: fare figli non vuol dire solo rispondere a un proprio bisogno ma fare qualcosa per tutti, per tutta la comunità. Bisogna tornare al valore sociale della maternità che negli ultimi anni è stato cancellato e oscurato". Lo ha detto (1) la ministra per la Famiglia, natalità e pari opportunità, Eugenia Roccella, intervenendo alla festa di Fratelli d'Italia nei giorni scorsi.
Parafrasando il successo editoriale dell’on.Vannacci (Lega-Ue), potremmo dire “Un mondo al contrario”. Dove il contrario non è quello che frulla nella testa, pur con un certo successo umano e mediatico, di chi vorrebbe governare l’Italia, l’Europa e il Pianeta con il vetero “Dio, Patria e Famiglia”, ma un mondo al contrario di quello che fanno gli umani e, soprattutto, le donne, che solo all’1,14 fanno figli (2).
Bene, la nostra ministra della Famiglia ha molto da lavorare per la sua missione, e non le auguriamo di avere successo. Non solo perché le donne si impegnano già da sé a pensarci due volte prima di fare figli, ma perché in un Pianeta che esplode di sovrappopolazione, dovendo noi Italia comunque essere tra i punti di riferimento dei poveri del mondo (anche se le politiche del governo in essere auspicano e promuovono il contrario) non possiamo ignorare che molta di questa sovrappopolazione dovremo comunque ospitarla/integrarla sul nostro piccolo territorio.
Fare figli per la Patria (per le baionette si diceva qualche tempo fa) non gliene frega niente a nessuno, neanche al capo del nostro governo che ha una sola figlia; quindi non solo al di sotto della media di 1,14, ma neanche nei dettami di quel Dio e quella famiglia (cristiana) a cui dice di riferirsi (non è sposata ed è - per quanto si sappia - single).
Quando e se queste fotografie delle realtà individuali avranno il giusto rilievo, liberate da falsità ed ipocrisie, potremo affrontare politiche demografiche funzionali agli individui e al Pianeta.
Il resto - cioè la fuffa che viene spacciata oggi come salvifica -, oltre a screditare chi la diffonde, serve solo a far perdere tempo e screditare le istituzioni che se ne fanno bandiera.
1 - Labitalia
2 - https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/10/Natalita-in-Italia-Anno-2023.pdf
Parafrasando il successo editoriale dell’on.Vannacci (Lega-Ue), potremmo dire “Un mondo al contrario”. Dove il contrario non è quello che frulla nella testa, pur con un certo successo umano e mediatico, di chi vorrebbe governare l’Italia, l’Europa e il Pianeta con il vetero “Dio, Patria e Famiglia”, ma un mondo al contrario di quello che fanno gli umani e, soprattutto, le donne, che solo all’1,14 fanno figli (2).
Bene, la nostra ministra della Famiglia ha molto da lavorare per la sua missione, e non le auguriamo di avere successo. Non solo perché le donne si impegnano già da sé a pensarci due volte prima di fare figli, ma perché in un Pianeta che esplode di sovrappopolazione, dovendo noi Italia comunque essere tra i punti di riferimento dei poveri del mondo (anche se le politiche del governo in essere auspicano e promuovono il contrario) non possiamo ignorare che molta di questa sovrappopolazione dovremo comunque ospitarla/integrarla sul nostro piccolo territorio.
Fare figli per la Patria (per le baionette si diceva qualche tempo fa) non gliene frega niente a nessuno, neanche al capo del nostro governo che ha una sola figlia; quindi non solo al di sotto della media di 1,14, ma neanche nei dettami di quel Dio e quella famiglia (cristiana) a cui dice di riferirsi (non è sposata ed è - per quanto si sappia - single).
Quando e se queste fotografie delle realtà individuali avranno il giusto rilievo, liberate da falsità ed ipocrisie, potremo affrontare politiche demografiche funzionali agli individui e al Pianeta.
Il resto - cioè la fuffa che viene spacciata oggi come salvifica -, oltre a screditare chi la diffonde, serve solo a far perdere tempo e screditare le istituzioni che se ne fanno bandiera.
1 - Labitalia
2 - https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/10/Natalita-in-Italia-Anno-2023.pdf
Vincenzo Donvito Maxia - presidente Aduc