Richiesta di aiuto da Haiti
Sono Barcaro Maurizio, missionario laico cattolico italiano che opera in Haiti dal 1994. Nel Maggio 2000 ho fondato una missione chiamata Fondation Lakay Mwen alla periferia di Port au Prince, HAITI, dove ci occupiamo di 30 anziani abbandonati e dove abbiamo scuole con programmi piuttosto completi e articolati per circa 3500 bambini. Il programma è composto da: scuola primaria e secondaria, corsi professionali, accesso a Internet per la ricerca e lo studio, biblioteca e borse di studio per accedere all'università per i più capaci.
Sarebbe forse di grande aiuto se potreste pubblcare qualcosa di questa lettera e la spedisco infatti con lo scopo di toccare il cuore di qualcuno e trovare aiuti per continuare a operare in questo paese dimenticato da tutti. Grazie per qualsiasi cosa potreste fare.
Non c’e niente che si propaga piu velocemente qui nella capitale da qualche tempo che dei messaggi whatsapp inviati da qualche capobanda che dice cosa fare. Ieri sera, in uno di questi messaggi, Jeff, capo della zona di Canahan, diceva che dopo un incontro con gli altri capibanda del gruppo “Viv ansamn” (vivere insieme) era stato deciso che questa mattina nessuno doveva uscire di casa. La capitale doveva rimanere paralizzata in segno di protesta contro la polizia e le forze del Kenya per le decine di banditi uccisi in diversi raid nella capitale nelle ultime settimane. Ebbene questa mattina non c’e una mosca per strada. La gente ha paura di queste bande e sanno che possono essere molto crudeli............Purtroppo la situazione nella capitale Port-au-Prince non cambia, al contrario, vedendo l’inazione della polizia e forze del Kenya ora i banditi hanno preso coraggio e hanno ricominciato a seminare terrore In diversi quartieri, soprattutto quelli dove credono che la popolazione ha aiutato la polizia a identificare diversi banditi o le ‘basi’ da dove operano.
Dopo una settimana di terrore con la capitale bloccata e tutto chiuso, il risultato e’ ancora una volta: morti, feriti, case/baracche bruciate, precipitosa fuga di centinaia di famiglie e due zone chiave occupate dai banditi della coalizione “viv Ansamn”. Nazon e Solino, due zone in piena citta ancora piuttosto indipendenti ora cadute in mano ai banditi. Questa e la risposta di queste bande alla minacciosa presenza delle forze del Kenya. Come se non bastasse, nel corso della giornata di Martedi 12 Novembre, dei banditi hanno sparato su un aereo di una compagnia americana in fase di atterraggio obbligando il pilota a riprendere quota per poi andare ad atterrare a Santiago, nella Repubblica Domenicana. Questo ha causato un’arresto dei voli delle 3 compagnie americane che servono Port au Prince e la chiusura immediata dell’aeroporto per almeno un mese........non c’e modo di uscire dal paese per ora.
Ecco, ci avviciniamo al Natale con un nodo in gola, con la consapevolezza che non ci saranno miracoli imminenti che possano riportare pace e un po di respiro per tanta povera gente. A una mamma che non sa cosa dare da mangiare ai propri figli o una famiglia che e costretta a scappare in fretta con il poco che riesce a portare e che perde tutto in un attimo, a poco servono parole di conforto come ‘passera anche questa’ o ‘rimane sempre la speranza’ o altre frasi di circostanza.
Le scuole hanno riaperto ai primi di Ottobre e dopo 3 settimane avevamo una massiccia presenza di bambini nelle scuole. Circa 3000 bambini e giovani erano gia presenti, su 3500, nelle scuole. Tanta voglia di normalita dalla parte di genitori e bambini. Al mattino c’e un senso di orgoglio e soddisfazione nel vedere i bambini piu piccoli venire a scuola con mamme o papa’ oppure gruppi di 6-7 bambini insieme che si tengono per mano. I giovani del Liceo che quando arrivano si spolverano le scarpe con uno straccio e controllano pettinatura, colletti e se la loro uniforme e ben pulita e senza pieghe. I giovani del Liceo entrano alle 7 del mattino mentre i piu piccoli della Primaria fra le 7h30 e le 8. Alle 8h in punto tutti radunati nel cortile e si canta l’inno nazionale con piccolo discorso del Direttore seguito da una preghiera e poi via, tutti in classe. Dal 10 Novembre al 21 Novembre, le scuole sono rimaste chiuse in tutta la Capitale e speriamo che si possa.
I 29 anziani ospiti nella missione sono sempre presenti con noi e hanno vissuto momenti terribili quando ci furono sparatorie in zona. In quei periodi, quando tante famiglie scapparono dalla zona, anche a loro fu proposto di essere rilocati in altre strutture per qualche tempo ma rifiutarono. La loro presenza e serenita’ da a noi tutti una certa pace interiore in tempi difficili.
Tante sono le necessita attuali ma sempre di natura di emergenza. Cibo, sanita, un tetto dove vivere, famiglie sfollate da altre zone da aiutare, la disoccupazione, le centinaia di famiglie monoparentali e migliaia di bambini che non possono beneficiare di una istruzione. Tutti questi sono problemi reali e sempre di attualita e in questo clima di anarchia e precarieta e’ impossibile implementare progetti che hanno come fine lo sviluppo. A dire il vero sono 30 anni che vivo in Haiti ed e’ una frustrazione vedere che non ci sono miglioramenti, anzi, la situazione e ben peggiore con il passare del tempo.
Notizie recenti.......una Comunita di Suore di Madre Teresa di Calcutta e’stata cacciata dal capobanda della zona nella quale da 50 anni rendevano un lodevole servizio alla popolazione. Stessa sorte per i Fratelli di Madre Teresa, anche loro cacciati da una zona vicina a Cite Soleil. Qualche giorno fa sono stati uccisi con machete e coltelli 180-190 anziani, uomini e donne di piu di 60 anni in uno dei quartieri piu malfamati di Cité Soleil. La colpa di questi anziani ??? Il capobanda di zona, che ha il figlio morente, e' stato informato che il suo proprio figlio stava morendo a causa di una magia, una fattura, lanciata da un anziano prete voodo di zona. Così ha fatto uccidere la maggior parte degli anziani di quella zona............Un massacro raccapricciante compiuto come se niente fosse.
.........non e’ facile tenere aperta la missione anche per noi. In un paese dove si vive in un clima di anarchia ormai, le difficolta sono tante ma in qualche modo riusciamo ad andare avanti.
Fra qualche settimana sara Natale e le notizie che vi do in questa lettera saranno gia ‘vecchie’ e Dio solo sa cosa ci sara dato da vivere. Mentre migliaia di persone vivono nella disperazione e altrettante sono prigioniere di queste bande in diversi quartieri della capitale, e difficile pensare al Natale e ancor piu viverlo interiormente quando sembra che anche la speranza ha abbandonato questo paese. Pero penso fermamente che la nostra presenza fisica qui nella missione sia gia segno di speranza per tanta gente.
Sostenete un bambino come ‘dono’ per Natale. Un gesto concreto che simboleggia la vostra mano che tiene quella di un piccolo Haitiano in questo momento di tormenta.
COME AIUTARE LA MISSIONE IN HAITI:
1 - Aderendo al programma di sostegno a distanza individuali coordinato dall'Associazione Lakay Mwen ODV di Pero (MI). Chiediamo 200 euro, per ogni bambino all'anno. Sarai informato all’Associazione sulle modalità di pagamento e su quanto riceverai ogni anno per quanto riguarda il bambino.
2 - Con 4500 US si potrebbe sostenere un’intera classe di 60 bambini per un anno e in questo modo potremo avere il tempo di cercare sostenitori individuali nel corso dell’anno.
3 - Permettere la continuazione della mensa scolastica. Con 0.30 Euro un bambino riceve un pasto al giorno. Con 100 Euro si sfamano 330 bambini al giorno.
BARCARO MAURIZIO
FONDATION LAKAY MWEN -
CARREFOUR MARIN – ROUTE SIBERT –
Imp JEAN ROBERT #4 - PORT-AU-PRINCE – HAITI
TEL +509 – 48769125 / 42520653
mauriziobarcaro@gmail.com
lakaymwenonlus@gmail.com
Contacts in Italy:
ASSOCIAZIONE LAKAY MWEN ODV
via Bergamina, 1b - 20016 Pero (Mi)
www.lakaymwen.it
Mob.: +39 334 805 2819
Email: lakaymwenonlus.pero@gmail.com
Codice Fiscale 90022830013
IBAN IT60 L 05696 33560 00000 3718 X79
Sarebbe forse di grande aiuto se potreste pubblcare qualcosa di questa lettera e la spedisco infatti con lo scopo di toccare il cuore di qualcuno e trovare aiuti per continuare a operare in questo paese dimenticato da tutti. Grazie per qualsiasi cosa potreste fare.
Non c’e niente che si propaga piu velocemente qui nella capitale da qualche tempo che dei messaggi whatsapp inviati da qualche capobanda che dice cosa fare. Ieri sera, in uno di questi messaggi, Jeff, capo della zona di Canahan, diceva che dopo un incontro con gli altri capibanda del gruppo “Viv ansamn” (vivere insieme) era stato deciso che questa mattina nessuno doveva uscire di casa. La capitale doveva rimanere paralizzata in segno di protesta contro la polizia e le forze del Kenya per le decine di banditi uccisi in diversi raid nella capitale nelle ultime settimane. Ebbene questa mattina non c’e una mosca per strada. La gente ha paura di queste bande e sanno che possono essere molto crudeli............Purtroppo la situazione nella capitale Port-au-Prince non cambia, al contrario, vedendo l’inazione della polizia e forze del Kenya ora i banditi hanno preso coraggio e hanno ricominciato a seminare terrore In diversi quartieri, soprattutto quelli dove credono che la popolazione ha aiutato la polizia a identificare diversi banditi o le ‘basi’ da dove operano.
Dopo una settimana di terrore con la capitale bloccata e tutto chiuso, il risultato e’ ancora una volta: morti, feriti, case/baracche bruciate, precipitosa fuga di centinaia di famiglie e due zone chiave occupate dai banditi della coalizione “viv Ansamn”. Nazon e Solino, due zone in piena citta ancora piuttosto indipendenti ora cadute in mano ai banditi. Questa e la risposta di queste bande alla minacciosa presenza delle forze del Kenya. Come se non bastasse, nel corso della giornata di Martedi 12 Novembre, dei banditi hanno sparato su un aereo di una compagnia americana in fase di atterraggio obbligando il pilota a riprendere quota per poi andare ad atterrare a Santiago, nella Repubblica Domenicana. Questo ha causato un’arresto dei voli delle 3 compagnie americane che servono Port au Prince e la chiusura immediata dell’aeroporto per almeno un mese........non c’e modo di uscire dal paese per ora.
Ecco, ci avviciniamo al Natale con un nodo in gola, con la consapevolezza che non ci saranno miracoli imminenti che possano riportare pace e un po di respiro per tanta povera gente. A una mamma che non sa cosa dare da mangiare ai propri figli o una famiglia che e costretta a scappare in fretta con il poco che riesce a portare e che perde tutto in un attimo, a poco servono parole di conforto come ‘passera anche questa’ o ‘rimane sempre la speranza’ o altre frasi di circostanza.
Le scuole hanno riaperto ai primi di Ottobre e dopo 3 settimane avevamo una massiccia presenza di bambini nelle scuole. Circa 3000 bambini e giovani erano gia presenti, su 3500, nelle scuole. Tanta voglia di normalita dalla parte di genitori e bambini. Al mattino c’e un senso di orgoglio e soddisfazione nel vedere i bambini piu piccoli venire a scuola con mamme o papa’ oppure gruppi di 6-7 bambini insieme che si tengono per mano. I giovani del Liceo che quando arrivano si spolverano le scarpe con uno straccio e controllano pettinatura, colletti e se la loro uniforme e ben pulita e senza pieghe. I giovani del Liceo entrano alle 7 del mattino mentre i piu piccoli della Primaria fra le 7h30 e le 8. Alle 8h in punto tutti radunati nel cortile e si canta l’inno nazionale con piccolo discorso del Direttore seguito da una preghiera e poi via, tutti in classe. Dal 10 Novembre al 21 Novembre, le scuole sono rimaste chiuse in tutta la Capitale e speriamo che si possa.
I 29 anziani ospiti nella missione sono sempre presenti con noi e hanno vissuto momenti terribili quando ci furono sparatorie in zona. In quei periodi, quando tante famiglie scapparono dalla zona, anche a loro fu proposto di essere rilocati in altre strutture per qualche tempo ma rifiutarono. La loro presenza e serenita’ da a noi tutti una certa pace interiore in tempi difficili.
Tante sono le necessita attuali ma sempre di natura di emergenza. Cibo, sanita, un tetto dove vivere, famiglie sfollate da altre zone da aiutare, la disoccupazione, le centinaia di famiglie monoparentali e migliaia di bambini che non possono beneficiare di una istruzione. Tutti questi sono problemi reali e sempre di attualita e in questo clima di anarchia e precarieta e’ impossibile implementare progetti che hanno come fine lo sviluppo. A dire il vero sono 30 anni che vivo in Haiti ed e’ una frustrazione vedere che non ci sono miglioramenti, anzi, la situazione e ben peggiore con il passare del tempo.
Notizie recenti.......una Comunita di Suore di Madre Teresa di Calcutta e’stata cacciata dal capobanda della zona nella quale da 50 anni rendevano un lodevole servizio alla popolazione. Stessa sorte per i Fratelli di Madre Teresa, anche loro cacciati da una zona vicina a Cite Soleil. Qualche giorno fa sono stati uccisi con machete e coltelli 180-190 anziani, uomini e donne di piu di 60 anni in uno dei quartieri piu malfamati di Cité Soleil. La colpa di questi anziani ??? Il capobanda di zona, che ha il figlio morente, e' stato informato che il suo proprio figlio stava morendo a causa di una magia, una fattura, lanciata da un anziano prete voodo di zona. Così ha fatto uccidere la maggior parte degli anziani di quella zona............Un massacro raccapricciante compiuto come se niente fosse.
.........non e’ facile tenere aperta la missione anche per noi. In un paese dove si vive in un clima di anarchia ormai, le difficolta sono tante ma in qualche modo riusciamo ad andare avanti.
Fra qualche settimana sara Natale e le notizie che vi do in questa lettera saranno gia ‘vecchie’ e Dio solo sa cosa ci sara dato da vivere. Mentre migliaia di persone vivono nella disperazione e altrettante sono prigioniere di queste bande in diversi quartieri della capitale, e difficile pensare al Natale e ancor piu viverlo interiormente quando sembra che anche la speranza ha abbandonato questo paese. Pero penso fermamente che la nostra presenza fisica qui nella missione sia gia segno di speranza per tanta gente.
Sostenete un bambino come ‘dono’ per Natale. Un gesto concreto che simboleggia la vostra mano che tiene quella di un piccolo Haitiano in questo momento di tormenta.
COME AIUTARE LA MISSIONE IN HAITI:
1 - Aderendo al programma di sostegno a distanza individuali coordinato dall'Associazione Lakay Mwen ODV di Pero (MI). Chiediamo 200 euro, per ogni bambino all'anno. Sarai informato all’Associazione sulle modalità di pagamento e su quanto riceverai ogni anno per quanto riguarda il bambino.
2 - Con 4500 US si potrebbe sostenere un’intera classe di 60 bambini per un anno e in questo modo potremo avere il tempo di cercare sostenitori individuali nel corso dell’anno.
3 - Permettere la continuazione della mensa scolastica. Con 0.30 Euro un bambino riceve un pasto al giorno. Con 100 Euro si sfamano 330 bambini al giorno.
BARCARO MAURIZIO
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TEL +509 – 48769125 / 42520653
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Maurizio