Parco Curone: Zardoni presidente eletto da una minoranza. La Hofmann si schiera e dimostra una vergognosa parzialità
L’attacco più duro l’ha sferrato il sindaco di Missaglia Paolo Redaelli all’indirizzo di Alessandra Hofmann: con la sua posizione lei ha impedito che si raggiungesse una scelta unitaria per far eleggere un presidente in netta minoranza sul territorio. Giovanni Zardoni è stato eletto presidente del Parco di Montevecchia e Valle del Curone. Per lui hanno votato Cernusco, Montevecchia, Sirtori, Olgiate, La Valletta Brianza. Al netto della provincia 38,73 quote su 85. Pari a 20.315 abitanti su 62.275. Una netta minoranza sia numerica sia di quote se non fosse stato per l’intervento del tutto inedito di Alessandra Hofmann che, siamo pronti a scommettere, dopo aver “eseguito il mandato” mai più si farà vedere a Cascina Butto. Del resto alla sede del Parco in tutti questi anni si è vista il 2 dicembre convinta che si votasse, e questa sera 16 dicembre.
Tutti gli altri comuni, Merate, Osnago, Lomagna, Viganò, Airuno, Valgreghentino e Missaglia si sono astenuti pari al 46.27% e a 41.960 abitanti pari a poco meno del 70% dei residenti nei dodici comuni che fanno parte del Parco. Dando prova di rispetto istituzionale. Avrebbero potuto non presentarsi al voto invalidando la seduta. Ma per il bene del Parco hanno preferito esserci e inghiottire il boccone amaro.
Peggio di tutti ne esce la sindaca di Monticello che ha fatto saltare il banco esercitando un diritto che per tradizione mai nessuno in passato aveva esercitato lasciando ai comuni della Comunità del Parco di scegliere il loro presidente. Ma non è una novità. La Hofmann non è mai stata la presidente di tutti ma solo di una parte politica ben precisa. Tanto precisa da mettere nell’angolo il consigliere provinciale con delega ai parchi Alessandro Negri, niente meno che il presidente provinciale di Fratelli d’Italia. La subalternità di FdI alla Lega trova puntuali conferme in ogni appuntamento che conta.
Per il Consiglio di gestione sono stati nominati Silvia Sesana e Giulio Facchi di Merate e Paolo Belletti di Sirtori. Solo Gennaro Toto sindaco di Cernusco si è astenuto alla votazione dei membri del Consiglio.
Enrico Panzeri è stato confermato all'unanimità revisore dei conti.
Tutti gli altri comuni, Merate, Osnago, Lomagna, Viganò, Airuno, Valgreghentino e Missaglia si sono astenuti pari al 46.27% e a 41.960 abitanti pari a poco meno del 70% dei residenti nei dodici comuni che fanno parte del Parco. Dando prova di rispetto istituzionale. Avrebbero potuto non presentarsi al voto invalidando la seduta. Ma per il bene del Parco hanno preferito esserci e inghiottire il boccone amaro.
Peggio di tutti ne esce la sindaca di Monticello che ha fatto saltare il banco esercitando un diritto che per tradizione mai nessuno in passato aveva esercitato lasciando ai comuni della Comunità del Parco di scegliere il loro presidente. Ma non è una novità. La Hofmann non è mai stata la presidente di tutti ma solo di una parte politica ben precisa. Tanto precisa da mettere nell’angolo il consigliere provinciale con delega ai parchi Alessandro Negri, niente meno che il presidente provinciale di Fratelli d’Italia. La subalternità di FdI alla Lega trova puntuali conferme in ogni appuntamento che conta.
Per il Consiglio di gestione sono stati nominati Silvia Sesana e Giulio Facchi di Merate e Paolo Belletti di Sirtori. Solo Gennaro Toto sindaco di Cernusco si è astenuto alla votazione dei membri del Consiglio.
Enrico Panzeri è stato confermato all'unanimità revisore dei conti.