Tra cena e rimpatriata
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Caro direttore
Ti devo confessare che l’altra sera ho avuto uno di quei classici déjà vu da provocare uno stato confusionale assai preoccupante. Di sfuggita per una veloce cena in un noto ristorante della zona ho visto una imbandita tavolata di ex consiglieri comunali della amministrazione di Panzeri Massimo. Persino i gemelli coltelli Casaletto e Procopio. Ho pensato alla rimpatriata, in ricordo dei bei momenti di gloria quando la città era solcata dalle camminate veloci di Centemero o dal lento incedere di Vanotti e l’altro Panzeri, dal passeggio di Bergna al movimentismo di Lana. Tutti uniti per la maggior gloria del Max Panz. Poi però mi sono accorto che qualcosa non quadrava proprio perché il Max Panz non c’era. Due parole col convitato e ho capito: non era una rimpatriata ma la cena sociale della Proloco. Va beh, ho pensato, non è la stessa cosa?
Ti devo confessare che l’altra sera ho avuto uno di quei classici déjà vu da provocare uno stato confusionale assai preoccupante. Di sfuggita per una veloce cena in un noto ristorante della zona ho visto una imbandita tavolata di ex consiglieri comunali della amministrazione di Panzeri Massimo. Persino i gemelli coltelli Casaletto e Procopio. Ho pensato alla rimpatriata, in ricordo dei bei momenti di gloria quando la città era solcata dalle camminate veloci di Centemero o dal lento incedere di Vanotti e l’altro Panzeri, dal passeggio di Bergna al movimentismo di Lana. Tutti uniti per la maggior gloria del Max Panz. Poi però mi sono accorto che qualcosa non quadrava proprio perché il Max Panz non c’era. Due parole col convitato e ho capito: non era una rimpatriata ma la cena sociale della Proloco. Va beh, ho pensato, non è la stessa cosa?
Pietro