Parco: sindaci fate leva sul numero legale
Ma cosa aspettano a muoversi i Sindaci che vogliono tutelare il parco
Messaggio *: Alla fine dopo due mesi di tira e molla, dimissioni, rinvii e nuove candidature, siamo tornati alla casella iniziale del gioco dell’oca. Verrà eletto presidente Giovanni Zardoni, l’implacabile multatore di auto con una ruota sull’erba, che ora ha cambiato idea e pensa che si devono allentare i vincoli del parco per favorire gli interessi economici. Era il risultato che la minoranza di sindaci che rappresentano un terzo degli abitanti dei paesi del parco attendeva dall’inizio, grazie al supporto determinante della provincia. La questione vera riguarda gli altri sindaci, quelli che vogliono mantenere l’impostazione originaria del parco e che rappresentano due terzi degli abitanti. Questi sindaci hanno il potere di far mancare il numero legale e impedire l’elezione, se davvero credono a quanto hanno detto in questi mesi, eppure si apprestano ad abbassare la testa e a ingoiare il rospo. Noi cittadini che li abbiamo eletti non saremo molto felici, contrariamente agli elettori che hanno eletto i cinque sindaci vincenti e ben più determinati. Abbiano un po’ di coraggio e che facciano valere il loro peso pretendendo un programma che non punta a snaturare il parco e a far prevalere le logiche economiche rispetto a quelle ambientali, e di conseguenza che si scelga un presidente in linea con questo programma. Sono pronto a scommettere che pur di diventare presidente qualcuno accetterà anche un programma opposto a quello che ha proposto finora, ma la sua credibilità sarebbe nulla. Un ultima cosa mi lascia perplesso: diversi articoli hanno indicato che il futuro presidente avrebbe sparato botti in un’area protetta del parco, possibile che nessun sindaco ritenga necessaria una sua dichiarazione in cui sul suo onore nega di averlo fatto? Se la cosa si dimostrasse vera con quale credibilità il parco potrebbe sanzionare qualcuno in seguito?
Messaggio *: Alla fine dopo due mesi di tira e molla, dimissioni, rinvii e nuove candidature, siamo tornati alla casella iniziale del gioco dell’oca. Verrà eletto presidente Giovanni Zardoni, l’implacabile multatore di auto con una ruota sull’erba, che ora ha cambiato idea e pensa che si devono allentare i vincoli del parco per favorire gli interessi economici. Era il risultato che la minoranza di sindaci che rappresentano un terzo degli abitanti dei paesi del parco attendeva dall’inizio, grazie al supporto determinante della provincia. La questione vera riguarda gli altri sindaci, quelli che vogliono mantenere l’impostazione originaria del parco e che rappresentano due terzi degli abitanti. Questi sindaci hanno il potere di far mancare il numero legale e impedire l’elezione, se davvero credono a quanto hanno detto in questi mesi, eppure si apprestano ad abbassare la testa e a ingoiare il rospo. Noi cittadini che li abbiamo eletti non saremo molto felici, contrariamente agli elettori che hanno eletto i cinque sindaci vincenti e ben più determinati. Abbiano un po’ di coraggio e che facciano valere il loro peso pretendendo un programma che non punta a snaturare il parco e a far prevalere le logiche economiche rispetto a quelle ambientali, e di conseguenza che si scelga un presidente in linea con questo programma. Sono pronto a scommettere che pur di diventare presidente qualcuno accetterà anche un programma opposto a quello che ha proposto finora, ma la sua credibilità sarebbe nulla. Un ultima cosa mi lascia perplesso: diversi articoli hanno indicato che il futuro presidente avrebbe sparato botti in un’area protetta del parco, possibile che nessun sindaco ritenga necessaria una sua dichiarazione in cui sul suo onore nega di averlo fatto? Se la cosa si dimostrasse vera con quale credibilità il parco potrebbe sanzionare qualcuno in seguito?
Michele