Parco, un lettore: ho ceduto aree umide fruibili a tutti e non serve il cambio di passo

A proposito del futuro del Parco del Curone vorrei proporre una riflessione su un tema che mi ha coinvolto personalmente.
Molti anni fa ho rilevato dei terreni siti nell’area del Parco a seguito di una successione ereditaria familiare.   Le aree in questione non avevano nessuna possibilità di essere utilizzate/riconvertite né rivalutate.   
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Non so se sono un ambientalista romantico ma la mia intenzione era semplicemente di curarle per tenerle pulite e fruibili per me e per chi frequenta i sentieri del Parco.
Uno di questi terreni è una importante area umida di notevole interesse che ho ceduto al Parco due anni fa.   Ho portato a termine la cessione dopo aver capito che gli interventi del Parco su questa area avrebbero rispettato direttive comunitarie per valorizzarla esclusivamente a scopi naturalistici e didattici. 
In effetti da qualche tempo sono ricomparse diverse specie di anfibi e insetti che vivono solo in ambienti umidi.  Chi passa può accedere liberamente, fare qualche foto e poi proseguire nella sua escursione. 
Ho fatto tutto ciò perché credo che il territorio del Parco debba essere mantenuto per i suoi valori ambientali e perché sia un patrimonio naturale fruibile da tutti.
La gestione passata ha fatto un ottimo lavoro e la gestione futura per me non ha bisogno di nessun cambio di passo e spero che le future valorizzazioni siano solo del tipo che mi ha riguardato direttamente.
Gilberto Pirovano
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