Parco: non capisco
Ciao Direttore ho letto anche l'ultimo intervento del Sig. Barbieri e francamente continuo a non capire il pensiero, o se preferisci le preoccupazioni, di taluni. Diamo per scontato che all'interno del Parco vi siano anche insediamenti produttivi e che in ogni caso non li si può eliminare o peggio ancora cercare di far finire a " gambe all'aria". Mi riferisco in particolare al fallimento della Galbusera Bianca, importante insediamento ORMAI PRESENTE all'interno del Parco. Trovo sconvolgente che sia finita gambe all'aria e mi domando come mai ? Escludo che qualcuno abbia scientemente deciso di buttare all'aria svariati milioni di euro e quindi perchè, viste le ORDE di milanesi che la frequentavano è finita male? Domande che qualsiasi persona accorta penso si possa porre. Allora, giusto per non dilungarmi, mi domando e se per puro caso, ma è solo una mia banale supposizione, la causa risiede nel fatto che l'utenza non poteva trovare un adeguato parcheggio per le auto tale da permettere una adeguata fruibilità perchè non SACRIFICARE un appezzamento di terreno per crearlo ? L'ecologia è una bella cosa ma l'utilizzo del cervello lo è di più. Vi rendete conto che una azienda genera LAVORO DIPENDENTE ? Vi rendete conto che combattere contro il turismo è una idiozia ? Vi rendete conto che non è possibile dire " voi milanesi rimanete a casa vostra e siete pregati non venire a romperci i gioielli di famiglia". Ecologia si, salvaguardia dell'ecosistema si, ma combattere contro chi vuol fare ECONOMIA e quindi creare posti di lavoro diretti ed indiretti è contro ogni ragionevole pensiero. Pertanto no ad una futura Disneyland, ma si ad un giusto utilizzo del Parco nel rispetto della natura dell'ecosistema ma anche di chi ci vive ed ha investito soldi propri. Mi auguro pertanto che chiunque sarà il prossimo Presidente e conseguente Consiglio Direttivo saprà coniugare nel giusto modo tutte le necessità tralasciando per una volta ogni ideologia puramente politica ma usando quello che anche il Codice Civile ci indica " con la diligenza del buon padre di famiglia".
Emilio
Caro Emilio non ti discosti dal pensiero dominate: sì l'ambiente ma no alle politiche green che penalizzano le aziende. Botte pòiena e moglie ubriaca. Poi si pagano miliardi (non milioni) di euro per i danni prodotti dall'evidentissimo cambiamento climatico. Per le attività bisogna fare parcheggi, e pazienza se cementiamo un bel prato. Ma a furia di ragionare così finisce che non ci sarà più niente per cui valga la pena arrivare al Parco. E allora sì che le imprese crolleranno. Poi diciamolo trent'anni fa sono testimone di serate in cui si paventavano sfracelli economici. Poi guarda invece La Costa che cosa non ha saputo (e potuto) realizzare. E, infine, non risultano lamentele particolari negli ultimi decenni da parte del rappresentante degli agricoltori in senso all'assemblea del Parco. La tutela è unica; altrimenti di dica con chiarezza che si vuole mettere a reddito anche questo territorio. Così ci mettiamo tutti l'animo in pace.