Airuno: bimbi e rabbia nel primo libro illustrato di Guia Pesticcio Montenegro
È stato pubblicato recentemente il libro “Giacomino Bollicino conquista le bolle della rabbia”, che insegna ai piccoli le grandi emozioni. Il volume è stato illustrato da Maria Diletta Quadrini, mentre a scriverlo è stata l’airunese Guia Pesticcio Montenegro, autrice e mamma adottiva che ha voluto raccontare la sua esperienza sul difficile inserimento scolastico della figlia.
“Ho vissuto per circa 20 anni in Inghilterra – racconta l’autrice. – Durante la mia permanenza mi sono sposata, e insieme a mio marito abbiamo intrapreso il percorso di famiglia affidataria”. Qui hanno adottato due bambini. Nel 2019 sono tornati a vivere in Italia. “I nostri figli, ancora piccoli al nostro rientro, sono andati incontro a grandissimi cambiamenti in un periodo di tempo brevissimo. Si sono trasferiti in una nazione sconosciuta, imparato una nuova lingua, cambiato casa e stretto nuove amicizie. Li ho osservati adattarsi a tutte queste nuove situazioni, che hanno affrontato con naturalezza e positività. Purtroppo, l’inserimento nella scuola non è stato altrettanto semplice. Ci siamo dovuti scontrare con un sistema scolastico antiquato, non in grado di soddisfare i bisogni dei bambini più fragili, e che non è capace di collaborare in maniera costruttiva con le famiglie. Mia figlia è quella che ne ha sofferto di più. Lei, che ha sempre avuto un carattere forte ed impetuoso, ha mostrato fin dal suo primo inserimento alla scuola materna comportamenti oppositivi e aggressivi verso altri bambini. La scuola non è stata in grado di accoglierla nella giusta maniera, non era equipaggiata a gestire i suoi comportamenti, e ha fallito nel suo ruolo educativo. La nostra famiglia è rimasta isolata, lasciata senza aiuti ad affrontare momenti difficili, e nostra figlia discriminata nel contesto scolastico e sociale nel quale era inserita”.
La famiglia ha cambiato tre scuole materne prima di trovare insegnanti in grado di gestire i comportamenti "irruenti" della bambina. “Ci sono molte famiglie che affrontano le nostre stesse difficoltà. Infatti il problema è così diffuso che il servizio sanitario pubblico fatica a seguire questi bambini in maniera adeguata. Avviare un percorso diagnostico prevede liste di attesa di anni. Nel frattempo i genitori rimangono sempre più isolati, accusati da altri genitori di viziare i propri figli o di non sapere come educarli. E ancora più grave, questi bambini vengono additati come ‘cattivi’, etichetta dalla quale faticheranno ad allontanarsi anche crescendo”.
È da tutta questa esperienza che Guia Pesticcio Montenegro è stata ispirata a scrivere il suo primo libro illustrato: "Giacomino Bollicino conquista le bolle della rabbia”. Nella storia raccontata, Giacomino Bollicino, il protagonista, è un bambino che viene sopraffatto dalla sua incontrollabile rabbia, e che impara nel corso della storia a riconoscere e accogliere questa sua forte emozione, e infine a comprendere come calmarla. “La storia vuole però anche essere uno strumento per gli adulti di riferimento, il cui ruolo è quello di accompagnare i bambini nel loro percorso di comprensione ed accoglienza di tutte le loro emozioni, anche le più incontrollabili e ingestibili”.
“Ho vissuto per circa 20 anni in Inghilterra – racconta l’autrice. – Durante la mia permanenza mi sono sposata, e insieme a mio marito abbiamo intrapreso il percorso di famiglia affidataria”. Qui hanno adottato due bambini. Nel 2019 sono tornati a vivere in Italia. “I nostri figli, ancora piccoli al nostro rientro, sono andati incontro a grandissimi cambiamenti in un periodo di tempo brevissimo. Si sono trasferiti in una nazione sconosciuta, imparato una nuova lingua, cambiato casa e stretto nuove amicizie. Li ho osservati adattarsi a tutte queste nuove situazioni, che hanno affrontato con naturalezza e positività. Purtroppo, l’inserimento nella scuola non è stato altrettanto semplice. Ci siamo dovuti scontrare con un sistema scolastico antiquato, non in grado di soddisfare i bisogni dei bambini più fragili, e che non è capace di collaborare in maniera costruttiva con le famiglie. Mia figlia è quella che ne ha sofferto di più. Lei, che ha sempre avuto un carattere forte ed impetuoso, ha mostrato fin dal suo primo inserimento alla scuola materna comportamenti oppositivi e aggressivi verso altri bambini. La scuola non è stata in grado di accoglierla nella giusta maniera, non era equipaggiata a gestire i suoi comportamenti, e ha fallito nel suo ruolo educativo. La nostra famiglia è rimasta isolata, lasciata senza aiuti ad affrontare momenti difficili, e nostra figlia discriminata nel contesto scolastico e sociale nel quale era inserita”.
La famiglia ha cambiato tre scuole materne prima di trovare insegnanti in grado di gestire i comportamenti "irruenti" della bambina. “Ci sono molte famiglie che affrontano le nostre stesse difficoltà. Infatti il problema è così diffuso che il servizio sanitario pubblico fatica a seguire questi bambini in maniera adeguata. Avviare un percorso diagnostico prevede liste di attesa di anni. Nel frattempo i genitori rimangono sempre più isolati, accusati da altri genitori di viziare i propri figli o di non sapere come educarli. E ancora più grave, questi bambini vengono additati come ‘cattivi’, etichetta dalla quale faticheranno ad allontanarsi anche crescendo”.
E.Ma.