Pagnano: il centro medico di Roberto Casiraghi in Africa è finalmente attivo. Lavori finiti

Con determinazione, voglia di fare, ma anche con il contributo di persone che comprendano l’importanza di un progetto, tutto è possibile. Il pagnanese Roberto Casiraghi, che da più di 20 anni vive in Madagascar, ne è l’esempio. Dopo circa due anni di iter burocratici e duro lavoro, il suo centro medico in un villaggio bisognoso nei pressi di Belobaka, a una ventina di chilometri dalla città di Mahajanga, è stato ufficialmente aperto in questi giorni. 
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Il personale medico del Centro Fahasoavana
Merateonline ha seguito sin dal principio questa “missione” iniziata nel 2022, quando Casiraghi si era appellato ai suoi ex concittadini di Pagnano attraverso il bollettino parrocchiale, chiedendo un aiuto economico per sviluppare quella che all’epoca era solo un’idea nella sua testa: creare una struttura in cui donne gravide potessero essere accolte e partorire in un ambiente sterile e sicuro, dove anziani e bambini malati potessero essere soccorsi e curati anche se poveri o nullatenenti; un posto, insomma, con medici pronti a offrire cure per chi non se le può permettere e altrimenti sarebbe lasciato al proprio destino. 
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Anche grazie al contributo di tante persone dall’Italia Roberto Casiraghi è riuscito a rendere il suo sogno realtà, anche se le difficoltà in tutti questi mesi non sono mancate. Ce l’aveva testimoniato di persona anche nell’estate del 2023, quando era tornato a Merate dopo 7 anni di assenza per sbrigare alcune faccende, salutare la sua famiglia e soprattutto ringraziare quelle persone che, seppur a distanze chilometriche, hanno scelto di fidarsi di lui e del suo progetto e l’hanno aiutato economicamente. 
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Costruiti gli edifici lottando tra allagamenti, guasti ai mezzi, attese per il reperimento di materiale, Roberto e la sua squadra negli ultimi mesi erano giunti finalmente alle rifiniture del centro medico e degli immobili accessori circostanti, come la casa del custode e quella dei medici. Ha atteso mobili e strumentazioni e finalmente ha potuto arredare e rifornire del necessario la struttura. Dallo scorso novembre poi ha dovuto occuparsi delle pratiche burocratiche per l’apertura effettiva, gestendo riunioni con i responsabili sanitari e ricevendo in visita la commissione medica, che tuttavia ha valutato positivamente l’idoneità della strutta, elogiando il lavoro. “Ci era stato comunicato che secondo direttive ministeriali nel centro avrebbero dovuto operare tre medici, tre infermiere e due ostetriche, oltre al personale della farmacia e della sicurezza” racconta Roberto, che da quando ha saputo che l’apertura ufficiale del centro Fahasoavana – che letteralmente significa "qualcosa di buono che ti arriva" – sarebbe stata lunedì 2 dicembre ha corso più del solito per ottenere le cose mancanti. 
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Tra queste un ecografo, armadietti, sedie, scalette e altri lettini. Tutte cose che però, grazie ai contributi economici ricevuti, sono arrivati in tempo per l’apertura. Oltre a ciò, intanto è stato ricavato anche un piccolo centro prelievi all’interno della struttura e posti auto coperti.  Nel frattempo come da usanza malgascia, a novembre si è tenuta una festa per celebrare il centro alla presenza di autorità e cittadini, una sorta di benedizione in vista dell’apertura avvenuta poi, come previsto, lo scorso lunedì. 
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Roberto Casiraghi all'inizio dei lavori nel 2023
“Come da programma, il centro ha aperto lunedì ed è arrivato subito il primo paziente. Un bimbo di 3 anni con problemi alle vie respiratorie che è stato subito preso in carico dai nostri medici” ha raccontato Roberto che ha deciso di mettere a disposizione del centro anche la sua moto da cross, in modo tale che in caso di necessità urgenti possa essere utilizzata. 

La soddisfazione e l’emozione ora è tanta per lui, che dopo anni di lavoro ha visto realizzato il suo sogno Ma l’opera non è ancora conclusa, mancano interventi alla palazzina del personale e quella del custode, oltre alla costruzione di un forno inceneritore, così come richiesto dalle normative. E poi c'è da occuparsi del mantenimento. Ma al di là del rifornimento di medicinali mancanti, ciò che è davvero importante è che il personale continui a operare e dal momento che le cure vengono prestate gratuitamente alle persone bisognose, le donazioni economiche per mantenere il servizio sono importanti. 
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Roberto Casiraghi in centro a Merate nel giugno del 2023
Per questo già nei mesi scorsi, Roberto aveva lanciato un appello rivolto a chiunque intenda sostenere il lavoro del centro Fahasoavana, spiegando che una cinquantina di persone disposte a donare 5, 10, 20 euro al mese darebbero la sicurezza di poter sostenere le spese degli addetti. Chi è interessato a sostenere l’opera di Roberto Casiraghi in Madagascar può scrivere a redazione@merateonline.it e sarà messo in contatto con lui via WhatsApp, dove ha un gruppo in cui aggiorna quotidianamente con foto, video e messaggi amici italiani sui lavor e l’operato del centro.
E.Ma.
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