Parco Curone, Massimo Panzeri: le schermaglie tra soci causate dal sindaco Mattia Salvioni
A riscontro della sollecitazione per un commento in merito al rinnovo delle cariche del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, la nostra compagine politico-amministrativa auspica anzitutto una rapida e il più possibile condivisa soluzione che porti al rinnovo sia del Presidente sia, non dimentichiamolo, del Consiglio di Gestione, organo esecutivo dell’Ente.
La premessa è doverosa tanto quanto il rammentare cosa accadde nell’ultimo rinnovo datato novembre 2019 quando, come allora Sindaco di Merate ma soprattutto come socio della comunità del Parco, sostenni la proposta di candidatura di Giovanni Zardoni come successore dello storico Presidente Mascheroni.I colleghi di allora, alcuni diversi dagli attuali, proposero – per non dire imposero- a loro volta la candidatura di Marco Molgora che fu poi eletto a larga maggioranza. Nel corso della breve trattativa che ci fu, il Comune di Merate, che rappresentavo appunto, ottenne per la prima volta un membro in seno al consiglio di Gestione, l’ex consigliere poi assessore Tamandi.
Ciò per dire che si raggiunse un accordo/compromesso soddisfacente per tutti che ha consentito poi di governare il Parco per cinque anni in armonia. Solo una volta personalmente mi sono trovato in disaccordo con Molgora- ma non è questa la sede per ricordarla- per il resto tutte le decisioni sono state pressoché condivise e votate all’unanimità, compresa quella di introdurre gli emolumenti per la presidenza ed i consiglieri che ha reso oggi evidentemente più “appetibili” le cariche malgrado comportino tanto impegno e passione a fronte di poche centinaia di euro.
Tornando all’attualità, mi risulta che le schermaglie tra soci siano state avviate proprio dall’attuale Sindaco di Merate che mettendo un veto già ad inizio trattative sulla riconferma di Tamandi in seno al Consiglio ne ha innescati altrettanti incrociati riguardo la Presidenza ma anche il Direttore, scatenando la bagarre a cui stiamo assistendo in questi giorni e facendo quindi venire meno i presupposti per un analogo accordo equilibrato.
In conclusione ci auguriamo- da semplici osservatori- che si possa arrivare presto ad un accordo condiviso sia sui candidati sia sui programmi degli stessi che non abbiamo peraltro avuto modo di conoscere sino ad ora, certi comunque che chiunque prevarrà non vorrà, né potrà, stravolgere la regolamentazione e le regole che identificano i parchi regionali.
Cordialità
La premessa è doverosa tanto quanto il rammentare cosa accadde nell’ultimo rinnovo datato novembre 2019 quando, come allora Sindaco di Merate ma soprattutto come socio della comunità del Parco, sostenni la proposta di candidatura di Giovanni Zardoni come successore dello storico Presidente Mascheroni.I colleghi di allora, alcuni diversi dagli attuali, proposero – per non dire imposero- a loro volta la candidatura di Marco Molgora che fu poi eletto a larga maggioranza. Nel corso della breve trattativa che ci fu, il Comune di Merate, che rappresentavo appunto, ottenne per la prima volta un membro in seno al consiglio di Gestione, l’ex consigliere poi assessore Tamandi.
Ciò per dire che si raggiunse un accordo/compromesso soddisfacente per tutti che ha consentito poi di governare il Parco per cinque anni in armonia. Solo una volta personalmente mi sono trovato in disaccordo con Molgora- ma non è questa la sede per ricordarla- per il resto tutte le decisioni sono state pressoché condivise e votate all’unanimità, compresa quella di introdurre gli emolumenti per la presidenza ed i consiglieri che ha reso oggi evidentemente più “appetibili” le cariche malgrado comportino tanto impegno e passione a fronte di poche centinaia di euro.
Tornando all’attualità, mi risulta che le schermaglie tra soci siano state avviate proprio dall’attuale Sindaco di Merate che mettendo un veto già ad inizio trattative sulla riconferma di Tamandi in seno al Consiglio ne ha innescati altrettanti incrociati riguardo la Presidenza ma anche il Direttore, scatenando la bagarre a cui stiamo assistendo in questi giorni e facendo quindi venire meno i presupposti per un analogo accordo equilibrato.
In conclusione ci auguriamo- da semplici osservatori- che si possa arrivare presto ad un accordo condiviso sia sui candidati sia sui programmi degli stessi che non abbiamo peraltro avuto modo di conoscere sino ad ora, certi comunque che chiunque prevarrà non vorrà, né potrà, stravolgere la regolamentazione e le regole che identificano i parchi regionali.
Cordialità
Massimo Panzeri Capogruppo