Merate: e la luce fu. Ma non per tutti

E la luce fu! Sì, ma non nelle frazioni di Merate. Musica, casette di marzapane, luci e colori per i meratesi. Ma non per tutti. Si sa che” i meratesi sono tutti uguali, ma alcuni sono più uguali di altri” come avrebbe detto qualcuno molto più saggio di noi. Il centro città è illuminato come Las Vegas mentre le frazioni sprofondano nelle tenebre. Ma la beffa è che le luminarie sono state appese, ma restano spente a penzolare come rami secchi. Come mai? Vuoi vedere che questa volta la pacchia è davvero finita per i piccoli elfi che popolano le frazioni di Merate? Vuoi vedere che abbiamo trovato un modo per non sprecare le risorse della nostra piccola città incantata? Vuoi vedere che finalmente risaniamo il bilancio di Merate non accendendo le quattro luminarie delle frazioni? Il messaggio non lascia dubbi. Vi ricordate la scritta luminosa “Auguri” quando si entrava in città da Novate? Ecco! Scordatevi gli auguri perché “i gent de Nuà” hanno di meglio da fare che perdere tempo con lo Spirito Natalizio. Qui si lavora e si fa la coda al semaforo al massimo. Sartirana? Stesso discorso. Le luci sono state messe, ma spente evidentemente sono più originali. E sono anche lì, di fronte alla Casa Leoni, una casa albergo per anziani ai quali verrà presto aumentata la retta . Immaginate questa scena. E’ sera a Casa Leoni. Una signora dai capelli argentati si avvicina alla finestra e sposta la tenda. Alza lo sguardo verso quei fili sospesi nel gelo. In fondo alla sala una voce flebile chiede: «le hanno accese?» e la signora alla finestra scuote il capo delusa «Non ancora». E torna a sedersi davanti alla tv, a guardare il solito quiz, con le solite facce e i soliti finti amici. Ma sì, che differenza potrà mai fare una luce di Natale?
Elena
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