Treni: colpa di sindacati e lavoratori

A commento dell'intervento dell'omonimo Alessandro di Merate, mi permetto di far notare che il peggioramento della qualità dei servizi pubblici, in particolare la puntualità delle ferrovie, è andato di pari passo con la sindacalizzazione dei lavoratori, così come l'uso sistematico della malattia, dei periodi di aspettativa per motivi personali, del numero e della durata degli scioperi, come il mancato rispetto degli orari di lavoro, il peggioramento dell'efficienza. Le Ferrovie dello Stato Italiane (e tutte le declinazioni che ciò include: società enclavi ed esclavi, pubbliche e private) continuano ancora oggi ad essere un importante datore di lavoro per lavoratori con scarso radicamento nella cultura e tradizioni locali. In questo i sindacati non hanno avuto successo, e cioè nelle politiche di inclusione socioculturali, garantendo una perpetuazione di abitudini e concessioni, e realizzando una coesione sociale orientata al basso. Negarlo, o far finta che non sia vero perchè trattasi di verità scomoda da accettare, è come chiudere gli occhi di fronte alla realtà, sperando che il problema si risolva da solo.




 Saluti Mandelli A.
Ale Mandelli
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