Parco del Curone, Panzeri: ecco perchè scelgo Zardoni
In due monologhi da 6 e 8 minuti il sindaco di La Valletta Brianza Marco Panzeri ha replicato prima al comunicato di Progetto Osnago e poi ha chiarito la posizione del suo comune rispetto alla prosecuzione nella presidenza del Parco Curone di Marco Molgora, preferendo la GEV Giovanni Zardoni.
Nel suo primo intervento si è detto infastidito dalle parole utilizzate da Progetto Osnago nel comunicato dove si manifestava la possibilità di una fruizione “allegra” del parco, con un nuovo corso rispetto a quello tenuto dal presidente dimissionario.
“La nostra amministrazione deve essere valutata sulle delibere che assume. Una è quella relativa all'ampliamento di 70 ettari (nella zona settentrionale al confine con Castello, ndr) che va a rafforzare la rete ecologica e l'altra è il PGT approvato che riduce il consumo di suolo di oltre il 40%” ha commentato dal fronte pro Zardoni, seduto accanto alla presidente della Provincia “Individuare nel territorio di La Valletta la potenziale Disneyland mi ha dato molto fastidio. Dovete valutare la nostra amministrazione per quanto deliberato e non vogliamo avere lezioni da nessuno riguardo la bontà delle nostre delibere sulla gestione del territorio.
Questa delibera di ampliamento è un regalo che La Valletta fa all'interno parco su una visione di una gestione differente per il futuro. Questo non significa che il comune o il suo sindaco debba essere inquadrato di destra”.
Dopo l'approvazione all'unanimità dell'ampliamento, l'aula è passata alla seduta ordinaria con l'elezione di presidente, componenti del consiglio di gestione, rappresentanti designati da regione, associazioni professionali agricole. Prima di passare a quella che sarebbe stata la discussione propedeutica al rinvio, ancora Marco Panzeri ha chiesto la parola per chiarire la posizione del suo comune rispetto alla ri-candidatura di Molgora e alla preferenza per Zardoni.
“Dopo il confronto di quella sera (la presentazione del programma di Zardoni e delle risposte di Molgora ai chiarimenti chiesti dai sindaci, ndr) dal nostro punto di vista è necessario che il prossimo presidente del parco, lo dico come battuta, non sia un gendarme che debba preservare solo ecologia e ambiente ma debba essere un presidente che nella sua funzione costruisca anche la comunità del parco, che è più larga dell'ente” ha detto Panzeri ribadendo la preferenza in questo senso di Zardoni e introducendo anche il tema del distretto del cibo. “Occorrerà dedicare le nostre forze nella costruzione della comunità del parco. Più avremo il senso di comunità e più sarà facile far accettare ai nostri cittadini e produttori i vincoli necessari al territorio, che limitano la Disneyland in una condivisione di un vicolo che viene imposto”.
La seconda motivazione che ha spostato la scelta su Zardoni, ha proseguito, è legata alla possibilità di parlare di fruibilità del parco non solo per i turisti “milanesi” ma anche per chi ci abita e ci lavora. “Quella sera io non ho trovato in Marco Molgora la risposta. Queste sono le motivazioni serie magari non condivisibili che hanno portato il comune di La Valletta a scegliere Zardoni”.
Nel suo primo intervento si è detto infastidito dalle parole utilizzate da Progetto Osnago nel comunicato dove si manifestava la possibilità di una fruizione “allegra” del parco, con un nuovo corso rispetto a quello tenuto dal presidente dimissionario.
“La nostra amministrazione deve essere valutata sulle delibere che assume. Una è quella relativa all'ampliamento di 70 ettari (nella zona settentrionale al confine con Castello, ndr) che va a rafforzare la rete ecologica e l'altra è il PGT approvato che riduce il consumo di suolo di oltre il 40%” ha commentato dal fronte pro Zardoni, seduto accanto alla presidente della Provincia “Individuare nel territorio di La Valletta la potenziale Disneyland mi ha dato molto fastidio. Dovete valutare la nostra amministrazione per quanto deliberato e non vogliamo avere lezioni da nessuno riguardo la bontà delle nostre delibere sulla gestione del territorio.
Questa delibera di ampliamento è un regalo che La Valletta fa all'interno parco su una visione di una gestione differente per il futuro. Questo non significa che il comune o il suo sindaco debba essere inquadrato di destra”.
Dopo l'approvazione all'unanimità dell'ampliamento, l'aula è passata alla seduta ordinaria con l'elezione di presidente, componenti del consiglio di gestione, rappresentanti designati da regione, associazioni professionali agricole. Prima di passare a quella che sarebbe stata la discussione propedeutica al rinvio, ancora Marco Panzeri ha chiesto la parola per chiarire la posizione del suo comune rispetto alla ri-candidatura di Molgora e alla preferenza per Zardoni.
“Dopo il confronto di quella sera (la presentazione del programma di Zardoni e delle risposte di Molgora ai chiarimenti chiesti dai sindaci, ndr) dal nostro punto di vista è necessario che il prossimo presidente del parco, lo dico come battuta, non sia un gendarme che debba preservare solo ecologia e ambiente ma debba essere un presidente che nella sua funzione costruisca anche la comunità del parco, che è più larga dell'ente” ha detto Panzeri ribadendo la preferenza in questo senso di Zardoni e introducendo anche il tema del distretto del cibo. “Occorrerà dedicare le nostre forze nella costruzione della comunità del parco. Più avremo il senso di comunità e più sarà facile far accettare ai nostri cittadini e produttori i vincoli necessari al territorio, che limitano la Disneyland in una condivisione di un vicolo che viene imposto”.
La seconda motivazione che ha spostato la scelta su Zardoni, ha proseguito, è legata alla possibilità di parlare di fruibilità del parco non solo per i turisti “milanesi” ma anche per chi ci abita e ci lavora. “Quella sera io non ho trovato in Marco Molgora la risposta. Queste sono le motivazioni serie magari non condivisibili che hanno portato il comune di La Valletta a scegliere Zardoni”.
S.V.