Brivio: Mons. Gianni Cesena ospite al ciclo di incontri “Nell'attesa dell'anno che verrà”

Venerdì 29 novembre, presso l'oratorio di Beverate, si è svolto il secondo incontro della rassegna  “Nell’attesa dell’anno che verrà”. "Le attese della Comunità cristiana" - questo il titolo del evento -  ha visto la partecipazione di Monsignor Gianni Cesena, Vicario episcopale di Lecco, Emilio Colombo, decano di Brivio, e Lorenzo Fumagalli, professore in pensione, nonno e voce attiva nel dialogo sulla fede. L’incontro è stato un’occasione per affrontare temi cruciali legati alla spiritualità, alla comunità e alla trasmissione della fede in un mondo in continuo cambiamento. 
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Monsignor Cesena ha aperto la serata riflettendo sul valore della comunità e delle relazioni. Ha evidenziato come l’isolamento e l’individualismo contrastino con la natura stessa della fede cristiana, che si fonda sulla condivisione e sul dialogo. Partendo dall’etimologia della parola “appartamento” – che richiama il concetto di “appartarsi” – ha sottolineato come sia essenziale riscoprire il senso di vivere insieme. Cesena ha parlato di due attese centrali: il dialogo tra cristiani e non credenti, e quello personale con Dio, che spesso spiazza per la sua natura inattesa e sconvolgente. “Il nostro è un Dio crocifisso – ha detto – un Dio che non risponde alle nostre aspettative, ma che si fa presente nella nostra vita in modi spesso sorprendenti.” Ha poi sottolineato come la solidarietà tra cristiani rappresenti una testimonianza viva del messaggio di Cristo, capace di portare armonia e speranza. 
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Lorenzo Fumagalli ha portato una prospettiva personale, parlando del ruolo dei nonni in un contesto sociale in continua evoluzione. Ha evidenziato come la figura del nonno, oggi, sia spesso marginalizzata, ma al tempo stesso cruciale per creare una “alleanza educativa” che coinvolga famiglia, scuola, parrocchia e associazioni sportive. Fumagalli ha richiamato l’attenzione sul bisogno di speranza, spiegando che questa non è un’idea astratta. Ha invitato a riscoprire la presenza di Dio nella storia quotidiana, una presenza che dona significato e conforto. In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, ha suggerito di cambiare approccio nel dialogo con i giovani, parlando di vita, gioia e speranza piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle difficoltà. 
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Il decano Emilio Colombo ha offerto una visione più analitica, riflettendo sulle difficoltà che la Chiesa affronta nel costruire e mantenere una comunità viva. Ha parlato di come spesso si assista a un allontanamento da Dio, che viene marginalizzato nella vita quotidiana. Ha inoltre sottolineato che il concetto di comunità richiede impegno e sforzo, ricordando che persino Gesù ha affrontato il fallimento della sua comunità durante la Passione. Per Colombo, è essenziale che la fede non sia relegata a un museo del passato, ma venga continuamente aggiornata per rispondere alle sfide del presente. La Chiesa deve guardare al futuro senza dimenticare le sue radici, mantenendo vivo il dialogo tra tradizione e modernità. 
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Nel dibattito finale, i partecipanti hanno sollevato domande cruciali, in particolare sul rapporto tra i giovani e la comunità cristiana. Una madre ha espresso preoccupazione per la mancanza di figure che testimonino Gesù in modo autentico e per l’incapacità della Chiesa di parlare ai ragazzi. Monsignor Cesena ha risposto riconoscendo una frattura nella trasmissione della fede, legata ai cambiamenti culturali che hanno reso la società sempre più indifferente, se non ostile, al messaggio cristiano. Ha sottolineato che la partecipazione alla messa, da sola, non basta per costruire una fede viva: è necessario insegnare a pregare in modo autentico, dando senso e profondità all’esperienza religiosa. 
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Don Emilio Colombo, Monsignor Gianni Cesena e Lorenzo Fumagalli
 La serata si è conclusa con un invito a riscoprire l’essenziale della fede cristiana: il dialogo, la preghiera e la testimonianza autentica sono fondamentali per ricostruire "una comunità capace di camminare insieme". 

 La rassegna continuerà venerdì 6 dicembre a Brivio con un incontro dedicato alle “attese del lavoro” e si chiuderà il 13 dicembre, sempre a Beverate, con un dialogo sulle “attese delle periferie”.  
B.V.
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