Parco Curone: 40 minuti a porte chiuse. Il terzo nome, meratese, ora sarà “studiato”

Quaranta minuti. Tanto è durata la seduta a porte chiuse che ha fatto seguito alla riunione degli enti soci del Parco del Curone per la proposta del terzo nome sul nuovo presidente.
Comuni e provincia, con la contrarietà di Cernusco, dopo le due sedute (straordinaria e ordinaria) hanno deciso concordemente di rimandare la votazione per la nomina del vertice, a patto che i proponenti svelassero il nominativo prima della nuova convocazione. Così è stato e quando alle 23.15 è stata sciolta la seduta, si sono chiuse le porte della sala al piano terra di cascina Butto.
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A sinistra dell'emiciclo schierati Alessandra Hofmann con Marco Panzeri a guidare la compagine pro Zardoni, Matteo Fratangeli, Gennaro Toto e Ivan Pendeggia. A destra il resto dei soci con in testa Felice Rocca e Paolo Redaelli a sostenere la necessità di arrivare alla votazione con una figura condivisa e non risultato di una spaccatura che porterebbe ad avere un presidente espressione di una minoranza.
Tra le proposte sondate precedentemente da coloro che sostenevano un altro mandato di Marco Molgora, c'è stata quella di Mario Pinoli, ai tempi docente dell’università Bicocca di Milano e esperto ambientale, che nel 2010 la giunta di Andrea Robbiani aveva scelto come direttore della riserva lago.
L'interessato però ha declinato l'offerta e così l'attenzione si è spostata su un'altra persona, di elevato profilo, residente a Merate, che ha accettato e il cui nome è stato appunto comunicato durante la seduta a porte chiuse.
Dopo 40 minuti i sindaci hanno chiuso la riunione dandosi appuntamento al 9 dicembre a Missaglia per un ulteriore passaggio prima dell'ultimo in calendario il 16 sempre a cascina Butto per la votazione.
S.V.
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