La Valletta: focus su riciclo e sostenibilità con RipartiAmo

Si è parlato di sostenibilità e riciclo nel tardo pomeriggio di venerdì 29 novembre a Cascina Bagaggera, La Valletta Brianza. L’associazione RipartiAmo, nata nel 2021, ha organizzato un evento dal titolo “RipartiAmo dal NoSpreco”, una tavola rotonda a cui hanno preso parte diversi ospiti che hanno dialogato in merito al tema della sostenibilità in tre settori: cibo, moda ed edilizia. 
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Paola Di Giambattista, Simona Riccio e l'ingegnera Paola Triaca
L’evento è stato condotto da Irene Colombo, la tavola rotonda è stata moderata dalla ingegnera Paola Triaca, presidente di RipartiAmo. Le prime a intervenire sono state Simona Riccio, fonder di Parla con Me Agrifood & Organic Specialist e Paola Di Giambattista, esperta di cibi salutari, che hanno spiegato in breve quali azioni andrebbero intraprese per evitare sprechi di cibo. Parlando di grandi strutture ricettive – specie se ‘all inclusive’ – le esperte hanno spiegato che è fondamentale cambiare la narrativa rispetto a offerta e richiesta che c’è stata fin ora. Basta buffet con grandi quantità di cibo in cui la gente si abbuffa. Meglio focalizzarsi sulla qualità, che sulla quantità. In generale è importante sensibilizzare al “no spreco”. Lodevoli in questo senso – secondo le ospiti – le app che consentono a ristoranti e alimentari di mettere annunci di vendita o donazione di cibi che a fine giornata verrebbero altrimenti buttati. In merito a cibi scaduti, le esperte hanno invece raccomandato di aprirli per accertarsi che siano davvero “a fine vita” prima di buttarli. 
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Parlando di sostenibilità, Paola Di Giambattista ha mostrato alcuni piatti realizzati con crusca avanzata, recentemente realizzati da un azienda che, da ciò che normalmente sarebbe considerato materiale di scarto, ha creato un prodotto biodegradabile e addirittura commestibile. I piatti, che sono stati mostrati al pubblico, sembrano apparentemente fatti di sughero. Un prodotto del genere, dopo l’utilizzo, può tranquillamente essere frantumato e sparso in giardino come compost o dato come alimento ad animali. 
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Tema non di poco conto che è stato sollevato da una persona tra il pubblico è stato il lato economico. Quanto costa un piatto del genere rispetto a un equivalente piatto di plastica? Le ospiti hanno spiegato che un piatto di frumento pressato potrebbe costare di più, ma è qui che si pone la questione. “È un costo essere più sostenibili” ha detto Simona Riccio.
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Lavinia Vicenzi e l'ingegnera Paola Triaca
Il secondo intervento è stato quello di Lavinia Vicenzi, cofondatrice del marchio sostenibile Lavgon e della sartoria sociale Afilolibero, che dal 2020 opera nella casa Circondariale di Pavia. L’ospite si è presentata con indosso una maglia realizzata con scarti di tessuto del biellese e di Loro Piana, un esempio di quello che la sartoria sociale riesce a realizzare con tessuti recuperati. “In laboratorio non si butta via nulla” ha detto la ospite, spiegando il motto che accompagna la sua attività, che ha per obbiettivo offrire tessuti di alta moda alla portata di tutti. Sostenibilità, etica e responsabilità sociale sono i valori di Lavgon. Vicenzi ha mostrato alcuni dei lavori che i detenuti della casa Circondariale hanno iniziato a realizzare, come il borsone rinominato “Fine pena”, creato con scarti di jeans. L’ospite ha parlato a tal proposito non solo di sostenibilità, ma anche del valore sociale del suo progetto, grazie al quale molti detenuti apprendono un lavoro e vengono aiutati a reinserirsi lavorativamente. 
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 L'ingegnera Paola Triaca e Tiziana Monterisi

A parlare di sostenibilità nell’edilizia sono stati invece Andrea Dell'Orto, consulente e divulgatore, Tiziana Monterisi, fondatrice della start up Rice House, e Luca Compri, fondatore studio LCA Architetti.  Dell’Orto, connesso da remoto, ha ricordato il grande peso del settore edilizio a livello economico e il quantitativo di inquinamento che da esso deriva. Da qui la responsabilità che hanno architetti e altri professionisti, chiamati sempre più ad applicare sostenibilità nel loro lavoro. 

Un esempio in questo senso è Rice House, la start up a cui ha dato vita nel 2016 Tiziana Monterisi, che ha cercato un modo per cambiare il modo di fare edilizia quando ha capito che era possibile realizzare una casa di riso. Lombarda trasferitasi a Biella, Monterisi è riuscita a sviluppare una linea di prodotti per l’edilizia derivante dall’impiego degli scarti di lavorazione agricola e industriale del riso, offrendo così la possibilità di risolvere  problemi ambientali direttamente connessi alle pratiche di smaltimento degli scarti stessi.
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Luca Compri
Il lavoro degli architetti però non si limita solo alla scelta di materiali, ma anche alla redazione del progetto degli edifici, che devono essere sempre sostenibili anche nelle loro forme. A parlarne è stato Luca Compri, che ha mostrato alcuni esempi di case costruite tenendo conto di possibili emergenze climatiche, che anche in Lombardia sono sempre più frequenti. Case dunque poggiate su piani in pietra in grado di resistere a temporali e allagamenti, ma anche con ambienti interni adeguatamente luminosi e progettati in modo ottimali per chi li vive. 

La serata è proseguita con la presentazione del palinsesto della stagione 2024/2025 di RipartiAmo, a cui è eseguito un intervento di Mario Esposito, founder FRetail, AD Rinaldini Pastry. Il tutto con la partecipazione del tenore Massimiliano Costantino.
E.Ma.
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