Parco: nomine sempre politiche
Le dimissioni di Molgora sono evidentemente da interpretarsi come un atto di vittimismo tipico della sinistra e ne è chiara espressione il contenuto della lettera di dimissioni, nella quale si vuole ricondurre ad una volontà divisiva l'opzione di un secondo candidato, evidentemente però preferito a Molgora e che divisivo ha solo la contrarietà della sinistra. In un paese democratico non dovrebbe far stupore che le decisioni siano prese a maggioranza, quando però le preferenze pendono dalla parte meno preferita, ecco che si inneggia allo scandalo, agli interessi partitici (come se la sinistra non ne avesse, sollevando questo polverone), al disastro. Come se la presidenza di Zardoni potesse nuocere al Parco. Lui, uomo del fare, sempre sul campo e sempre a disposizione di tutti, gran lavoratore e probabilmente solo per questo preferito da molti dei comuni sostenitori. Ci sono certamente anche interessi partitici - avallati da alcuni comuni - dietro la nomina di Molgora o di Zardoni. Ma, come sa chiunque abbia un minimo di esperienza politica, ogni nomina ed ogni carica pubblica, in particolare quelle ad elezione indiretta (quindi alle quali i cittadini non partecipano), soggiaciono TUTTE a preventivi giochi ed accordi politici e di partito. Fingere che ciò stia accadendo solo per la nomina del Presindente del Parco e che la sinistra non stia a sua volta giocando politicamente per non perdere (o regalare) la presidenza ad un loro estraneo è pura ipocrisia. Molgora ha fatto certamente bene e sarà il benvenuto qualora vorrà in futuro ricandidarsi ma anche a Zardoni (non un perfetto estraneo ma da tempo inserito nella realtà del Parco) deve essere riconosciuta la possibilità di dare il suo contributo, essendo per ora il candidato con il più ampio sostegno. Troppo comodo bannare la "questione Zardoni" come politicizzata fingendo invece che la secessione avviata dai comuni di sinistra contro la nomina di Zardoni sia una battaglia per salvare il Parco e non invece per non perdere un altro ennesimo pezzetto, dopo l'ultima grande figura barbina fatta alle provinciali.
Un cittadino