Innamorata delle percentuali

Buon pomeriggio, la Sig.ra Giò sarà sicuramente più sollevata e rinfrancata dopo l'ultimo rilevamento Istat sulle vittime di omicidio nel 2023 presentato qualche giorno fa. https://www.istat.it/comunicato-stampa/le-vittime-di-omicidio-anno-2023/#:~:text=Nel%202023%20si%20sono%20verificati,diminuite%20%28%2D7%2C1%25%29 Si rileva, infatti, che il 94,3% delle donne italiane è vittima di italiani. Per le donne si conferma un quadro stabile in cui le morti violente avvengono soprattutto nell’ambito della coppia. Nel 2023 è pari allo 0,21 per 100mila donne il tasso delle donne uccise da un partner o un ex partner - sia esso un coniuge, un convivente o un fidanzato o un amante – del tutto simile a quello del 2022 (0,20). Non è una situazione accettabile. Le lotte sindacali e gli scioperi hanno, di fatto, migliorato le condizioni di vita dei lavoratori ed in un contesto come quello attuale in cui chi, pur lavorando, non riesce a sfamare una famiglia manifestare un profondo disagio è doveroso, naturalmente per chi lo ritiene utile. Le consiglio, a riguardo, la lettura dell'art. 1 e 36 della Costituzione; quest'ultimo indicava linee guida importanti da seguire indicando che il "lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa". Quindi, libera di poter lavorare; sono sicuro che non si lamenterà affatto qualora dovesse, anche in questo caso, raccogliere benefici dall'impegno altrui. Pertanto, sminuire con tanta leggerezza questo strumento costituzionale di impegno sociale e civile è ignobile.
Marta
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