Pagnano: la viabilità passata, presente e quella futura
Anche oggi non manca chi si lamenta per le restrizioni orarie nella viabilità a Pagnano. Evidentemente sono tante le persone che bypassano la statale tagliando per la frazione, o perlomeno che vorrebbero farlo. Del resto, basta vedere quante auto transitano nelle ore di punta in via San Remigio o in via Promessi Sposi per averne conferma.
Ma vogliamo andare controcorrente e vedere la situazione in un’altra prospettiva? Per far passare gli automobilisti che provengono da altrove, gli altrovesi, ed evitare di scontrarsi con loro all’imbocco di via San Remigio, i pagnanesi sono costretti a fare curve e controcurve su strade millenarie, larghe poco più di due metri, non a fasce orarie, ma senza soluzione di continuità.
Visto che tutti si lamentano, e soprattutto dopo le ultime esternazioni del Sig. Franzino, facciamo un po’ di chiarezza, vedendo quali sono i confini territoriali, in previsione di una futura secessione….
Ma vogliamo andare controcorrente e vedere la situazione in un’altra prospettiva? Per far passare gli automobilisti che provengono da altrove, gli altrovesi, ed evitare di scontrarsi con loro all’imbocco di via San Remigio, i pagnanesi sono costretti a fare curve e controcurve su strade millenarie, larghe poco più di due metri, non a fasce orarie, ma senza soluzione di continuità.
Visto che tutti si lamentano, e soprattutto dopo le ultime esternazioni del Sig. Franzino, facciamo un po’ di chiarezza, vedendo quali sono i confini territoriali, in previsione di una futura secessione….
Anche per la ferrovia, costruita centocinquanta anni fa, la scelta finale è caduta su Sabbioncello, modificando il progetto iniziale che prevedeva che il treno passasse più vicino al centro di Merate. Ma il fumo delle vaporiere a carbone avrebbe inquinato l’aria delle ville di delizia dei ricchi possidenti meratesi, meglio quindi spostare i binari più lontano, nella valle sotto l’abitato di Pagnano.
Direte che è storia di secoli fa, ma forse è bene ricordare che anche il recente raddoppio della linea ferroviaria, inaugurata un decennio fa, ha ovviamente interessato il territorio pagnanese.
Non ricordo però che ci sia stato un interessamento esterno nei confronti di quanti sono stati costretti a subire gli espropri, tutti i disagi e tutti i problemi causati dalla cantierizzazione e dai lavori per il raddoppio della linea ferroviaria, anche se i treni li utilizzano tutti.
Nessuno si è mai preoccupato dello scempio ambientale causato dalla rettifica del tracciato nella Valle della Molgora e soprattutto in zona Roncaglia, che è stata completamente sventrata.
E dopo tutto questo, i pagnanesi cosa hanno ottenuto? Ad eccezione delle infrastrutture viabilistiche indispensabili dopo l’eliminazione dei passaggi a livello, strade che utilizzano tutti, quali opere compensative sono state realizzate? Nessun vantaggio per la frazione, non è stata allargata la Via Monte Bianco, neppure la via Po. Non è stato fatto alcun parcheggio per i residenti, dopo aver espropriato quelli esistenti. In compenso, è stata portata proprio sotto le case di via Promessi Sposi il metanodotto diretto in Valtellina, per allontanarlo dalla ferrovia. Tutto ciò, nella totale indifferenza di chi ora si lamenta. Del resto, perché avreste dovuto preoccuparvi, abitando altrove.
Purtroppo, nonostante le nostre ripetute richieste, gli amministratori, i funzionari e i politici del passato hanno sprecato l’opportunità del raddoppio ferroviario per realizzare contestualmente una strada di collegamento intercomunale, affiancandola ai binari, utilizzando in parte il sedime ferroviario dismesso. Vi siete mai preoccupati di far pressione al riguardo al momento opportuno?
Cari bypassanti altrovesi, non disperatevi, siate fiduciosi nel futuro. Nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, e di conseguenza nel Piano di Governo del Territorio di Merate, è previsto un ‘tracciato di particolare rilevanza nel nuovo assetto infrastrutturale’, la strada alternativa alla statale, che a Merate passerà sotto il vecchio Comune e sotto Sartirana, e proseguirà per Calco e poi a nord.
Ma pensate che si siano dimenticati di progettare una nuova strada sotto l’abitato di Pagnano? State tranquilli, nel PTCP c’è anche quella, la trentennale famosa Strada dei Sindaci, chiamata ora ‘viabilità a prevalente servizio di insediamenti produttivi’ (che a Pagnano sono praticamente inesistenti). Pensa un po’, la strada si ferma proprio ai Calendoni, al confine della frazione.
Quando sarà il momento di decidere tra le due soluzioni viabilistiche, quale tracciato pensate che sceglieranno? E’ facile prevedere dovrà sarà realizzata la nuova galleria stradale, che farà contenti tutti i bypassanti altrovesi che se la prendono con i pagnanesi, pensando esclusivamente al loro tornaconto.
Marisa Viganò