Zamperini: olivicoltura lombarda da sostenere

Interessano anche il territorio della provincia di Lecco le problematiche condivise dai rappresentanti del comparto olivicolo attraverso un’apposita audizione congiunta tra VIII commissione, Agricoltura, montagna e foreste e VI Commissione, Ambiente, energia e clima, protezione civile. In commissione sono intervenuti il Presidente del Consorzio D.O.P. Laghi Lombardi, Massimiliano Gaiatto, i rappresentanti della Cooperativa Agricola San Felice del Benaco, A.I.P.O.L. Società cooperativa agricola, Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi, Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine Garda DOP, Confagricoltura Lombardia, Coldiretti Lombardia, Copagri Lombardia, CIA Lombardia.
“Da sempre la produzione lombarda di olio, in particolare lariana – afferma il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini – è connotata da una forte identità territoriale e da una dimensione qualitativa elevata. Quella quantitativa invece, che influenza l’accesso ai diversi canali di distribuzione, ha sempre faticato a espandersi. Pesano le condizioni dei territori in cui sussistono gli oliveti, ovvero le ripide sponde dei laghi, che, se da un lato sono meravigliose, dall’altro rappresentano uno svantaggio rispetto alle altre regioni olivicole. Il Consorzio D.O.P. Laghi Lombardi conta sul Lario 15 aziende consorziate e 6 aziende sul Sebino, veri e propri olivicoltori eroici. La produzione certificata D.O.P. per il 2024/2025 è stata rispettivamente di 3000 litri sul Lario e di altrettanti 3000 litri sul Sebino”.
“L’olivicoltura della nostra Regione, con la sua produzione di ‘oro verde’, – prosegue Zamperini, componente della VI Commissione, Ambiente, energia e clima, protezione civile – rappresenta un modello unico di eccellenza che deve essere sostenuto e sviluppato. Malattie delle piante, cambiamenti climatici, ridotte capacità di investimento delle imprese agricole, spesso di piccole dimensioni, sono tutte problematiche di un settore che merita il nostro supporto, che può essere, oltre che economico, anche tecnico con consulenze su moderni criteri di conduzione agronomica e di trasformazione. Non pensiamo quindi solo a sostenere la promozione: serve attenzione anche sugli aspetti legati alla produzione”.

Con una superficie di circa 2.225 ettari coltivati a olivo, la Lombardia ospita 49 frantoi attivi nel suo territorio. La nostra regione si distingue anche come il principale mercato nazionale per l'olio extra vergine, con una produzione annua di 24 milioni di litri e un valore di 97 milioni di euro. Non sfigura anche l'olio d'oliva, con 8 milioni di litri venduti e un fatturato di 26 milioni di euro.

“L’abbandono generalizzato delle colture nell’area litoranea e dei pascoli più in alto – commenta Zamperini - ha comportato un innalzamento notevole dell’indice di boscosità, dal quale derivano fenomeni degenerativi che rappresentano per la collettività costi diretti e indiretti: dissesto idrogeologico, incendi boschivi, degrado paesaggistico. La coltivazione dell’olivo potrebbe essere uno degli strumenti economicamente ed ecologicamente più efficaci e sostenibili per porre rimedio a queste problematiche”.
“Occorre, inoltre, – conclude Zamperini - rivedere la strategia globale sugli agrofarmaci per la difesa fitosanitaria, al fine di monitorare e prevenire le nuove malattie dell’ulivo. Noi ci siamo e vogliamo lavorare assieme agli amici dell'olio lombardo, con uno sguardo rivolto anche alla promozione turistica e alla sostenibilità ambientale. Ringrazio tutti gli intervenuti all’audizione di oggi, in particolare, il Presidente del Consorzio D.O.P. Laghi Lombardi, Massimiliano Gaiatto”. 
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