Di Marco (M5S): case di comunità fantasma
Sanità - Case della comunità fantasma, Di Marco (M5s): «Corte dei conti certifica fallimenti della giunta Fontana»
Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia): «La Corte dei conti ha certificato quanto abbiamo potuto toccare con mano dall’approvazione della (non)riforma Moratti-Fontana ad oggi. Le “Case della comunità”, inaugurate in grande stile durante l’ultima campagna elettorale, sono rimaste delle scatole vuote dove mancano medici, personale sanitario e servizi. Questo nonostante i fondi ottenuti da Giuseppe Conte con il PNRR, che evidentemente il centrodestra non è nemmeno in grado di spendere. Il fallimento delle politiche regionali per la sanità territoriale è sotto gli occhi di chiunque abbia necessità di accedere a un servizio. A dicembre Regione Lombardia voterà una manovra di bilancio lacrime e sangue, all’interno della quale si annunciano tagli lineari sui servizi ai cittadini, mentre Bankitalia certifica che, con il centrodestra al governo, la Lombardia non è più la locomotiva d’Italia. In questo scenario, preoccupa che l’unica reazione del Presidente Fontana sia quella di negare la realtà» conclude Di Marco.
Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia): «La Corte dei conti ha certificato quanto abbiamo potuto toccare con mano dall’approvazione della (non)riforma Moratti-Fontana ad oggi. Le “Case della comunità”, inaugurate in grande stile durante l’ultima campagna elettorale, sono rimaste delle scatole vuote dove mancano medici, personale sanitario e servizi. Questo nonostante i fondi ottenuti da Giuseppe Conte con il PNRR, che evidentemente il centrodestra non è nemmeno in grado di spendere. Il fallimento delle politiche regionali per la sanità territoriale è sotto gli occhi di chiunque abbia necessità di accedere a un servizio. A dicembre Regione Lombardia voterà una manovra di bilancio lacrime e sangue, all’interno della quale si annunciano tagli lineari sui servizi ai cittadini, mentre Bankitalia certifica che, con il centrodestra al governo, la Lombardia non è più la locomotiva d’Italia. In questo scenario, preoccupa che l’unica reazione del Presidente Fontana sia quella di negare la realtà» conclude Di Marco.