Liturgia: Centro vitale della Chiesa e della vita cristiana
“La vera liturgia presuppone che Dio risponda e mostri come noi possiamo adorarlo. Essa non può trarre origine dalla nostra fantasia, dalla nostra creatività, altrimenti rimarrebbe un grido nel buio o una semplice autoconferma” (Romano Guardini, Lo spirito della liturgia, Milano, San Paolo, 2001).
La vera azione della liturgia, a cui dobbiamo avere parte, è azione di Dio stesso. Nell’assemblea liturgica tutti sono, fondamentalmente, destinatari, tutti sono spettatori della manifestazione di Dio. Ciò che il rito non sopporta è la spaccatura tra attori e spettatori. E, questo perché nella liturgia si ascolta Dio e non l’uomo. La liturgia si serve di testi, ma di testi fatti per l’azione e più precisamente per l’interazione tra i membri di una determinata assemblea celebrante.
La liturgia è piena di atti linguistici, in cui si convoca, si saluta, si loda, si esorta, si canta, si ascolta, si prega, si invoca, si perdona. L’uomo partecipando all’azione liturgica partecipa al mistero, glorifica Dio, viene santificato, così che la liturgia può essere intesa quale culmen et fons di tutta l’attività della Chiesa.
“Perciò la Musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica, sia esprimendo più dolcemente la preghiera e favorendo l’unanimità, sia arricchendo di maggior solennità i riti sacri”. (Sacrosanctum Concilium, 112)
La vera azione della liturgia, a cui dobbiamo avere parte, è azione di Dio stesso. Nell’assemblea liturgica tutti sono, fondamentalmente, destinatari, tutti sono spettatori della manifestazione di Dio. Ciò che il rito non sopporta è la spaccatura tra attori e spettatori. E, questo perché nella liturgia si ascolta Dio e non l’uomo. La liturgia si serve di testi, ma di testi fatti per l’azione e più precisamente per l’interazione tra i membri di una determinata assemblea celebrante.
La liturgia è piena di atti linguistici, in cui si convoca, si saluta, si loda, si esorta, si canta, si ascolta, si prega, si invoca, si perdona. L’uomo partecipando all’azione liturgica partecipa al mistero, glorifica Dio, viene santificato, così che la liturgia può essere intesa quale culmen et fons di tutta l’attività della Chiesa.
“Perciò la Musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica, sia esprimendo più dolcemente la preghiera e favorendo l’unanimità, sia arricchendo di maggior solennità i riti sacri”. (Sacrosanctum Concilium, 112)
Antonello Brivio