Osnago: l'enorme tela "Gaza" di Bruno Freddi ricorda il dolore della guerra e chiede Pace
Questa mattina, sabato 16 novembre, il cuore storico di Osnago si è arricchito di un'opera destinata a lasciare un segno indelebile. In via Cavour 12, il maestro Bruno Freddi ha presentato la sua imponente tela intitolata "Gaza" insieme all'assessore Norberto Ambrosiano.
L'inaugurazione, molto partecipata, ha visto cittadini e cittadine raccolti non solo per ammirare l'opera, ma soprattutto per riflettere sul dramma umano che rappresenta. La tela, di dimensioni monumentali (cinque metri per due), sarà esposta in modo permanente all'ingresso della corte storica del paese, simbolo di un impegno condiviso tra l'artista e l'amministrazione comunale nel diffondere apertamente messaggi di pace.
Lo stile dell'opera, evocativo di un realismo crudo e senza filtri, ricorda nella sua intensità quello guernicano, ma si distanzia dal simbolismo per abbracciare in toto l'orrore fisico del conflitto. In un quadro dominato da linee dure e materiali grezzi che richiamano le macerie della guerra, emergono figure sofferenti: un uomo e una donna che tentano di sopravvivere ai bombardamenti, un bambino che sembra aver perso la vita, e persino animali, anch'essi vittime del conflitto. L'artista, segnato dai traumi dell'infanzia vissuti sotto i bombardamenti, ha riversato in "Gaza" tutto il suo dolore e la sua empatia verso i bambini, vittime innocenti di violenze orchestrate da pochi.
Durante la presentazione, l'assessore Ambrosiano ha evidenziato la straordinaria forza espressiva della tela, definendola un potente e commovente documento della drammatica situazione in Palestina e del dolore vissuto quotidianamente da chi è costretto a sopravvivere in una condizione simile a un carcere a cielo aperto, nel cuore di un teatro di guerra. L'assessore ha inoltre espresso profonda gratitudine al maestro Freddi, lodandone la sensibilità e l'umanità, sottolineando il suo impegno a portare l'arte fuori dai contesti tradizionali, per renderla accessibile nelle strade, nelle piazze e nelle case. "Questa tela non è solo un'opera d’arte, ma un grido di aiuto che deve colpire la mente di chi ci passa vicino, un invito a non distogliere lo sguardo dalla sofferenza e un simbolo della volontà di Osnago di fare della pace un impegno collettivo" ha spiegato Ambrosiano.
Terminata l'inaugurazione, la mattinata è stata arricchita da ulteriori momenti di riflessione e coinvolgimento. Il gruppo locale Libere Tutte ha messo in scena un emozionante flashmob, chiedendo il cessate il fuoco a Gaza e l'interruzione del genocidio del popolo palestinese, mentre la violoncellista Giulia Milani ha eseguito magistralmente il preludio e la sarabanda della Suite n. 1 di Johann Sebastian Bach, aggiungendo un tocco di profondità musicale all'evento.
L'inaugurazione, molto partecipata, ha visto cittadini e cittadine raccolti non solo per ammirare l'opera, ma soprattutto per riflettere sul dramma umano che rappresenta. La tela, di dimensioni monumentali (cinque metri per due), sarà esposta in modo permanente all'ingresso della corte storica del paese, simbolo di un impegno condiviso tra l'artista e l'amministrazione comunale nel diffondere apertamente messaggi di pace.
Lo stile dell'opera, evocativo di un realismo crudo e senza filtri, ricorda nella sua intensità quello guernicano, ma si distanzia dal simbolismo per abbracciare in toto l'orrore fisico del conflitto. In un quadro dominato da linee dure e materiali grezzi che richiamano le macerie della guerra, emergono figure sofferenti: un uomo e una donna che tentano di sopravvivere ai bombardamenti, un bambino che sembra aver perso la vita, e persino animali, anch'essi vittime del conflitto. L'artista, segnato dai traumi dell'infanzia vissuti sotto i bombardamenti, ha riversato in "Gaza" tutto il suo dolore e la sua empatia verso i bambini, vittime innocenti di violenze orchestrate da pochi.
Durante la presentazione, l'assessore Ambrosiano ha evidenziato la straordinaria forza espressiva della tela, definendola un potente e commovente documento della drammatica situazione in Palestina e del dolore vissuto quotidianamente da chi è costretto a sopravvivere in una condizione simile a un carcere a cielo aperto, nel cuore di un teatro di guerra. L'assessore ha inoltre espresso profonda gratitudine al maestro Freddi, lodandone la sensibilità e l'umanità, sottolineando il suo impegno a portare l'arte fuori dai contesti tradizionali, per renderla accessibile nelle strade, nelle piazze e nelle case. "Questa tela non è solo un'opera d’arte, ma un grido di aiuto che deve colpire la mente di chi ci passa vicino, un invito a non distogliere lo sguardo dalla sofferenza e un simbolo della volontà di Osnago di fare della pace un impegno collettivo" ha spiegato Ambrosiano.
Terminata l'inaugurazione, la mattinata è stata arricchita da ulteriori momenti di riflessione e coinvolgimento. Il gruppo locale Libere Tutte ha messo in scena un emozionante flashmob, chiedendo il cessate il fuoco a Gaza e l'interruzione del genocidio del popolo palestinese, mentre la violoncellista Giulia Milani ha eseguito magistralmente il preludio e la sarabanda della Suite n. 1 di Johann Sebastian Bach, aggiungendo un tocco di profondità musicale all'evento.
M.Pen.