Osnago: a Spazio De Andrè il 23 uno spettacolo teatrale

In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le Donne, stato 23 novembre a Osnago si terrà lo spettacolo teatrale “Io sono qui - La monaca di Monza” di Gian Luca Favetto, con Lilli Valcepina, luci di Andrea Violato, musiche originali di Giorgio Li Calzi, disegno di Leandro Agostini Pontos Teatro, Produzioni Teatro in-folio. L’evento, organizzato dal Comune di Osnago, si terrà presso lo  spazio Fabrizio De Andrè, in via Matteotti, e inizierà alle 21. L’ingresso è gratuito. 
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Uno spettacolo che rappresenta la metafora perfetta delle difficoltà e 
delle sfide che si trova ad affrontare la donna contemporanea.

Chi è la Monaca di Monza? È una persona e un personaggio, figlia del conte 
Martino de Leyva, di Alessandro Manzoni e del nostro immaginario. 
Nata più di quattro secoli fa, attraverso i vari racconti che hanno riproposto la sua straordinaria vicenda è diventata un personaggio universale: 
personaggio letterario e teatrale, contemporaneo a tutte le epoche attraversate. 
Ancora oggi la sua storia parla al presente.

Il nostro lavoro coglie Marianna Maria Virginia De Leyva Marino (1575-1650), conosciuta anche come Gertrude o la Signora, nelle sue evidenti contraddizioni e nella sua altrettanto evidente molteplicità. È un personaggio singolare plurale. È molte personalità in una, molti racconti in uno.
A queste diverse personalità dà voce il nostro monologo: la bambina abbandonata, la figlia obbediente, la giovane che ambisce a una vita nel mondo, la conversa modesta, la nobile superba e prepotente, l’amante vittima e artefice della propria passione, la peccatrice, la madre disperata, la condannata, la penitente, la redenta. Sempre prigioniera della sua solitudine. Un ventaglio di figure da cui emerge anche il punto di vista dell’attrice che indossa le sue differenti maschere, le incarna e le rivela in scena. Metafora perfetta delle difficoltà e delle sfide che si trova ad affrontare la donna contemporanea.
Partendo dalle pagine di Alessandro Manzoni e dagli atti del processo che ha sconvolto Monza agli inizi del Seicento, le abbiamo restituito voce, pensieri, emozioni, riscoprendo la volontà e il coraggio di questa donna, nonché l’annientamento subito, a cui pure è riuscita a resistere, reagendo d’impeto o piegandosi come un giunco per non soccombere alla tempesta.
Non un’eroina, ma una donna dotata di una straordinaria forza di carattere che si è opposta come ha potuto agli obblighi imposti da altri, dagli uomini che avevano potere su di lei. Lo ha fatto in nome di una necessità primaria che l’ha accompagnata nella sua lunga vita di clausura: vivere secondo la propria volontà. Non libera, non libertina, ma in cerca della propria identità, di tutte le sue vite che questo monologo in sedici variazioni esplora: Il desiderio; Lilli e la  Signora; Non una, tante; Il primo incontro; Gli sguardi; Contro il padre; Il mio nome completo; Amore; Madre; 1606; Altre voci; La condanna; La pena; Chi sono diventata; Dio; Il vuoto.
È lei che si presenta e rappresenta. Riunisce in un solo tempo – il tempo del teatro, che è quello della condivisione – passato, presente e futuro, letteratura e vita, immaginazione ed esperienza reale, cronaca e leggenda. Fa propri i racconti altrui e, attraverso le parole che pronuncia, ricompone in un mosaico i vari frammenti delle sue molte esistenze. Si confessa. Cerca di capire, di capirsi, di accettarsi. Ricuce insieme le sue diverse anime. Questo la rende contemporanea e ci spinge a confrontarsi con lei, a usarla come specchio per ritrovarci. Oppure perderci.
Date evento
sabato, 23 novembre 2024
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