Verderio: l'addio all'alpino Onorino Canciani tra i fondatori del gruppo
Alla presenza di tanti alpini di Verderio e della zona, ai tanti friulani che abitano il paese e numerosa cittadinanza, si è celebrato martedì, il funerale dell’alpino Onorino Canciani spentosi il 12 novembre scorso: uno tra i primi del Gruppo Alpini Verderio, fondato il 10 aprile 1964.
Le storie delle famiglie friulani che giunsero a Verderio (ex Inferiore) è lunga: è iniziata nel lontano 1953 e terminata nel 1973, come è stato scritto nel libro edito lo scorso anno: “Le nostre donne protagoniste del Novecento”. Arrivarono in paese, una dopo l’altra, nel giro di un ventennio e, dopo ad alcuni matrimoni, la parentela, grazie alla loro simpatia e operosità, si è molto allargata anche tra i nostri cittadini.La prima famiglia ad arrivare a Verderio fu quella dei coniugi Bruno Canciani e Maria d’Anzul e con loro i genitori di lui, Giuseppe e Massimina, la sorella Gesuina e il più
piccolo dei fratelli, appunto Onorino del quale martedì è stato celebrato il funerale. Al seguito anche i suoceri, Giovanni e Matilde e pochi anni dopo anche altri suoi fratelli e famigliari che lasciarono il lavoro all’estero.
Onorino era nato a Campeglio, una frazione del comune di Faedis, in provincia di Udine, nel lontano 1941, anni di guerra e di miseria.
Bruno trovò lavoro in una fornace di mattoni, ma tutta la famiglia sopraggiunta e il piccolo Onorino, si adattarono anche al lavoro dei campi, della stalla e a lavori come muratori. Così fu anche per tutte le altre famiglie friulane.
Onorino imparò così bene il mestiere che, divenuto adulto, mi mise in proprio e la sua attività la lasciò solo alcuni anni fa, quando già in pensione, le prime avvisaglie della malattia lo costrinsero a rinunciare.
Onorino, è stato un alpino esemplare a Verderio, una persona di grande generosità, sia con gli alpini, come pure con i suoi friulani che, negli anni successivi, hanno popolato Verderio e anche con la gente che necessitava di un aiuto. Lo ha ricordato con affetto e riconoscenza anche don Emanuele durante l’omelia della Messa ricordando quando, con grande spirito di iniziativa e generosità salì sul tetto della chiesa per fare delle riparazioni.
Onorino, per questo e altro, sarà ricordato a lungo. Ora riposa nella cappella di famiglia eretta anni fa a Verderio (ex Inferiore) e da lassù non mancherà di esserci ancora di aiuto.
Le storie delle famiglie friulani che giunsero a Verderio (ex Inferiore) è lunga: è iniziata nel lontano 1953 e terminata nel 1973, come è stato scritto nel libro edito lo scorso anno: “Le nostre donne protagoniste del Novecento”. Arrivarono in paese, una dopo l’altra, nel giro di un ventennio e, dopo ad alcuni matrimoni, la parentela, grazie alla loro simpatia e operosità, si è molto allargata anche tra i nostri cittadini.La prima famiglia ad arrivare a Verderio fu quella dei coniugi Bruno Canciani e Maria d’Anzul e con loro i genitori di lui, Giuseppe e Massimina, la sorella Gesuina e il più
piccolo dei fratelli, appunto Onorino del quale martedì è stato celebrato il funerale. Al seguito anche i suoceri, Giovanni e Matilde e pochi anni dopo anche altri suoi fratelli e famigliari che lasciarono il lavoro all’estero.
Onorino era nato a Campeglio, una frazione del comune di Faedis, in provincia di Udine, nel lontano 1941, anni di guerra e di miseria.
Bruno trovò lavoro in una fornace di mattoni, ma tutta la famiglia sopraggiunta e il piccolo Onorino, si adattarono anche al lavoro dei campi, della stalla e a lavori come muratori. Così fu anche per tutte le altre famiglie friulane.
Onorino imparò così bene il mestiere che, divenuto adulto, mi mise in proprio e la sua attività la lasciò solo alcuni anni fa, quando già in pensione, le prime avvisaglie della malattia lo costrinsero a rinunciare.
Onorino, è stato un alpino esemplare a Verderio, una persona di grande generosità, sia con gli alpini, come pure con i suoi friulani che, negli anni successivi, hanno popolato Verderio e anche con la gente che necessitava di un aiuto. Lo ha ricordato con affetto e riconoscenza anche don Emanuele durante l’omelia della Messa ricordando quando, con grande spirito di iniziativa e generosità salì sul tetto della chiesa per fare delle riparazioni.
Onorino, per questo e altro, sarà ricordato a lungo. Ora riposa nella cappella di famiglia eretta anni fa a Verderio (ex Inferiore) e da lassù non mancherà di esserci ancora di aiuto.