Calco: don Giuseppe benedice i mezzi agricoli
La mattina di domenica 10 novembre, a Calco, è stata caratterizzata da un momento di forte spiritualità e tradizione: la benedizione dei mezzi agricoli, avvenuta subito dopo la celebrazione della Santa Messa. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi cittadini ed ovviamente di agricoltori, riuniti insieme ai loro trattori e macchinari, simbolo di un legame profondo con la terra e di un’attività che continua a rappresentare una componente vitale per la comunità.
Durante la cerimonia, don Giuseppe Sala ha rivolto parole di riflessione e incoraggiamento, sottolineando l'importanza del sacrificio nel lavoro e nella vita famigliare, paragonando l'impegno dei genitori verso i figli a quello di Dio per l’umanità. "I figli sono frutto dei sacrifici dei genitori" ha ricordato il sacerdote, invitando i presenti a considerare la preghiera come un atto sincero e autentico, piuttosto che una semplice formalità. "Sono convinto che una preghiera fatta col cuore salva più di una preghiera fatta con le labbra. Avere il santino in macchina non serve a benedirsi. Bisogna invece frequentare le celebrazioni eucaristiche". Un messaggio chiaro e diretto, rafforzato dall'affermazione che la parte più significativa della benedizione è avvenuta in chiesa, durante la Messa.
Ha preso parola anche il Sindaco, Stefano Motta, che ha ringraziato tutti i presenti per il loro impegno e la loro partecipazione, sottolineando l’importanza del lavoro agricolo nella società moderna. Il primo cittadino ha inoltre espresso il desiderio di vedere i giovani avvicinarsi a questa realtà attraverso un ipotetico servizio civile, che dovrebbe insegnare a lavorare la terra e a prendersi cura degli animali, come alternativa al tanto discusso servizio militare. "Oggi si parla di riabilitare il servizio civile per i giovani. Le nuove generazioni non dovrebbero imparare ad imbracciare le armi, piuttosto bisognerebbe insegnare ai giovani il sacrificio che comporta lavorare la terra. In questo modo imparerebbero molto di più tra cui la fatica che ci vuole nell'ottenere un buon risultato" ha concluso Motta.
La cerimonia ha rappresentato non un semplice momento di benedizione, come spiegato dal parroco, ma anche un’occasione di riflessione sulla dedizione ed i valori che l'attività agricola insegna sia nel proprio campo lavorativo che in tutti gli impegni presi nella vita, tra cui il prendersi cura della propria famiglia.
Durante la cerimonia, don Giuseppe Sala ha rivolto parole di riflessione e incoraggiamento, sottolineando l'importanza del sacrificio nel lavoro e nella vita famigliare, paragonando l'impegno dei genitori verso i figli a quello di Dio per l’umanità. "I figli sono frutto dei sacrifici dei genitori" ha ricordato il sacerdote, invitando i presenti a considerare la preghiera come un atto sincero e autentico, piuttosto che una semplice formalità. "Sono convinto che una preghiera fatta col cuore salva più di una preghiera fatta con le labbra. Avere il santino in macchina non serve a benedirsi. Bisogna invece frequentare le celebrazioni eucaristiche". Un messaggio chiaro e diretto, rafforzato dall'affermazione che la parte più significativa della benedizione è avvenuta in chiesa, durante la Messa.
Ha preso parola anche il Sindaco, Stefano Motta, che ha ringraziato tutti i presenti per il loro impegno e la loro partecipazione, sottolineando l’importanza del lavoro agricolo nella società moderna. Il primo cittadino ha inoltre espresso il desiderio di vedere i giovani avvicinarsi a questa realtà attraverso un ipotetico servizio civile, che dovrebbe insegnare a lavorare la terra e a prendersi cura degli animali, come alternativa al tanto discusso servizio militare. "Oggi si parla di riabilitare il servizio civile per i giovani. Le nuove generazioni non dovrebbero imparare ad imbracciare le armi, piuttosto bisognerebbe insegnare ai giovani il sacrificio che comporta lavorare la terra. In questo modo imparerebbero molto di più tra cui la fatica che ci vuole nell'ottenere un buon risultato" ha concluso Motta.
La cerimonia ha rappresentato non un semplice momento di benedizione, come spiegato dal parroco, ma anche un’occasione di riflessione sulla dedizione ed i valori che l'attività agricola insegna sia nel proprio campo lavorativo che in tutti gli impegni presi nella vita, tra cui il prendersi cura della propria famiglia.
M.Pen.