Merate: l'arte si armonizza tra pittura, musica e poesia per il "Dopo Caravaggio"
Tra gli eventi inseriti all'interno della rassegna “Dopo Caravaggio”, che fa da cornice alla maestosa esposizione del quadro di Narciso in Villa Confalonieri, che in una settimana ha già attirato oltre 10mila visitatori in città grazie alla iniziativa della “Fondazione Costruiamo il futuro”, domenica pomeriggio musica, arte e poesia sono state le protagoniste indiscusse di una performance artistica in auditorium.
“Versi, colori e ritmi in scena” hanno portato sul palco un poeta (Davide Ferrari), un musicista (Alberto Buzzi) e un pittore (Massimo Bollani). E il risultato che ne è derivato è stato entusiasmante, coinvolgente e di spessore.
A fare da “conduttore” è stato Davide Ferrari che ha presentato una serie di sketch condensando le tele create al momento dal maestro Bollani, la musica offerta dal sax di Buzzi e i testi proposti da lui stesso. Un'armonizzazione di parole, colori e tratti nonché note che ha rapito l'attenzione del pubblico.
Sul palco dunque la musica e l'arte hanno dato vita alle parole creando meraviglia, stupore, turbamento.
Un pomeriggio che ha raccontato quanto i tre artisti, ciascuno nel suo campo, hanno saputo esprimere con le loro peculiarità e al tempo stesso ha lasciato uno spazio di mistero affinchè ciascuno ne potesse trarre una riflessione, un approfondimento, un pensiero. Un po' come il quadro di Caravaggio in quel riflesso di Narciso, racconta non solo del protagonista concentrato su se stesso ma invita ciascuno a guardare dentro la propria anima.
“Versi, colori e ritmi in scena” hanno portato sul palco un poeta (Davide Ferrari), un musicista (Alberto Buzzi) e un pittore (Massimo Bollani). E il risultato che ne è derivato è stato entusiasmante, coinvolgente e di spessore.
A fare da “conduttore” è stato Davide Ferrari che ha presentato una serie di sketch condensando le tele create al momento dal maestro Bollani, la musica offerta dal sax di Buzzi e i testi proposti da lui stesso. Un'armonizzazione di parole, colori e tratti nonché note che ha rapito l'attenzione del pubblico.
Sul palco dunque la musica e l'arte hanno dato vita alle parole creando meraviglia, stupore, turbamento.
Un pomeriggio che ha raccontato quanto i tre artisti, ciascuno nel suo campo, hanno saputo esprimere con le loro peculiarità e al tempo stesso ha lasciato uno spazio di mistero affinchè ciascuno ne potesse trarre una riflessione, un approfondimento, un pensiero. Un po' come il quadro di Caravaggio in quel riflesso di Narciso, racconta non solo del protagonista concentrato su se stesso ma invita ciascuno a guardare dentro la propria anima.
MASSIMO BOLLANI
Diplomato a Brera nell85 frequenta lo studio del pittore e scultore milanese Pietro del Frate acquisendo una solida formazione classica che troverà applicazione e superamento nel contatto e confronto con tradizioni pittoriche extraeuropee; numerosi infatti sono i suoi soggiorni all'estero dopo il diploma: da Londra a Los Angeles, da St.Louis a Sidney. Questi anni all'estero lo vedono impegnato anche in esperienze di insegnamento e collaborazione con studi di pittura e in allestimenti di esposizioni collettive. Nel 1989 rientra in Italia dove continua il proprio discorso pittorico partecipando a concorsi ed allestendo numerose personali, tra cui: Bergamo, Lugano, S. Donato, Brescia, Milano, e la sua Merate. Nel 1992 fonda a Verderio la Scuola d'Arte Bollani ancora attiva oggi nella nuova sede di Merate. Nel 2004 con la mostra "Verso l'esterno" supera il confine della figurazione per passare all'informale affrontato e sperimentato attraverso le emozioni e il segno in forme ampie e complesse. Nel 2006 la sua ricerca l'ha condotto ad unire l'esperienza pittorica informale con il bisogno della terza dimensione e la sua passione per la storia e l'archeologia.
Attraverso l'utilizzo di materiali antichi - quali i pigmenti in polvere e i le terre- e altre sostanze di ultima generazione - come le "resine", dall'alto contenuto tecnologico - oggi realizza effetti tridimensionali che esaltano segno e materia e che ci parlano del tempo, dell'uomo e delle loro tracce.
Nel 2013 è cofondatore dell'Associazione Culturale ARTEe20 di cui è Direttore Artistico.
ALBERTO BUZZI saxofonista
Si diploma al conservatorio Vivaldi di Alessandria nel 79 e da subito si dedica al jazz studiando con il maestro Paolo Tomellieri. Numerose le partecipazioni ai Jezz Festival tra i quali: Umbria, Zurigo, San Marino, Bergamo, Lugano, Capoliveri, Sori. Ha collaborato con la orchestra della RAI di Milano a fianco di alcuni tra i più quotati musicisti jazz italiani come Ettore Righello, Gianluigi Trovesi, Giampiero Prina, Gianni Basso; ha collaborato con famosi interpreti della musica leggera come Enzo Jannacci, Marcella Bella, Nel 1988 suona nel quartetto del bassista americano Julius Farmer. Nel 1990 partecipa alla tournée dell'Artic Jazz Band con 80 concerti in tutta Italia, partecipa anche all'incisione di numerosi dischi tra i quali isotope di Francesco Manzoni, In Town col gruppo MUSAIK e FROM DUO TO BIG BAND con la Band di Tomilleri.
Negli anni 90 sono intense la sua attività di collaborazione con musicisti importanti tra cui Massimo Manzi, Riccardo Fioravanti, Stefano Bagnoli, Giulio Granati, Marco Ratti, Lino Patruno, Emilio Soana, Rudy Migliardi ecc.
E' attualmente sax tenore solista della Big Band di Paolo Tomellieri dove suona da più di trent'anni. Lavora con l'Associazione Culturale No'hma impegnato in rappresentazioni musicali teatri con attrici attori del Piccolo Teatro e dell'Accademia D'arte Drammatica Sotto la guida della drammaturga Teresa Pomodoro. E' inoltre conosciuto e apprezzato per la sua intensa attività didattica.
DAVIDE FERRARI
Attore, regista, autore. Tra le sue pubblicazioni: il poemetto Eppure c'è una meta per quel fiato di universo (Subway Edizioni, 2014) - testo vincitore per l'italia del concorso internazionale Pop Science Poetry organizzato dal CERN di Ginevra e tradotto in 4 lingue; la silloge Dei pensieri la condensa (Manni, 2015) scritta in dialetto pavese, con prefazione di Franco Loi, e vincitrice del premio nazionale Giuseppe Tirinnanzi 2016; Tutte le altre rose (Effigie 2021) con postfazione di Franco Loi.
Tra i suoi spettacoli: i monologhi Coppi e il diavolo (racconto sulla vita di Fausto Coppi di cui è anche autore), Risonanze, le voci dell'Appennino e Divinarmonia - il viaggio di Dante nella conoscenza, La direttissima Napoli-Milano in cui si racconta dell'amicizia e dell'arte di Eduardo Scarpetta e Edoardo Ferravilla.
Conduce laboratori di teatro e scrittura creativa per adulti e ragazzi e con i detenuti della Casa Circondariale di Monza e Voghera dove dirige la compagnia Maliminori composta da attori detenuti. Ha studiato alla scuola per attori del Teatro G. Fraschini di Pavia e alla Scuola di Scrittura Creativa Flannery O'Connor di Milano. Sì è laureato in Lettere Moderne all'Università degli studi di Pavia con una tesi su La tempesta di W. Shakespeare. Ha organizzato e partecipato a reading e tourée in Italia e all'estero.
S.V.