Treni in ritardo, scioperi e grave insicurezza a bordo

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Andrea Martena
La situazione che si è creata nei giorni scorsi  è stata a dir poco deplorevole per coloro che ogni giorno affrontano le fatiche di un'intera giornata di lavoro o di studio e si ritrovano a lottare per un posto in treno, spesso in piedi, per raggiungere casa.

Non dimenticando ma sottolineando i continui ritardi, soppressioni e condizioni indecorose che i pendolari devono affrontare ogni giorno, comprese le informazioni insufficienti e confuse che giungono a bordo treno o dalla app ufficiale.

Le ragioni sacrosante dei lavoratori di Trenord che chiedono tutela e sicurezza, a fronte di episodi gravi, non devono però coinvolgere i pendolari che pagano e si ritrovano ad essere constantemente bersaglio di politiche aziendali evidentemente insufficienti.

Le fasce di garanzia ancora una volta sono state disattese e, ieri, i pendolari hanno viaggiato mettendo a repentaglio la propria incolumità, rischiando di finire schiacciati nella calca delle persone che cercavano di salire su un treno.

Se il tema oggetto dello sciopero era quello della sicurezza, allora a questo punto dovrebbero farlo anche i pendolari, che hanno vissuto e vivono inoltre situazioni di grave insicurezza registrate sui treni o nelle stazioni.

Nonostante i numerosi scioperi del personale di Trenord, non credo si siano registrate migliorie per la loro condizione lavorativa ma si sono registrati invece condizioni peggiorative di viaggio per i pendolari, a fronte di aumenti degli abbonamenti che giungono in perfetto orario e indennizzi spariti a seguito di parametri modificati a partire da quest'anno.

Nelle stazioni e nei vagoni dei treni abbiamo registrato numerosi episodi di criminalità senza che nessuno dei responsabili abbia, almeno, discusso o pensato a possibili soluzioni.

Pertanto, il mio invito è rivolto a tutti i lavoratori di Trenord, alle organizzazioni sindacali e alle Amministrazioni Comunali affinché rappresentino in modo proficuo e non disordinato le necessità e i problemi del servizio di trasporto pubblico rivolgendosi ai vertici di Trenord, Regione Lombardia e RFI.  

Non mancano le proposte e i temi di discussione che negli anni sono stati portati avanti anche dai Comitati Pendolari. Si riparta da questo.
Andrea Martena
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