Viaggi da incubo tra ritardi e cancellazioni. Il racconto dei pendolari di Trenord
Dopo il rientro di "passione" di martedì sera, a causa dello sciopero nazionale indetto a seguito dell'aggressione di Genova che ha creato disagi a non finire ai viaggiatori con cancellazioni e ritardi sulle linee lombarde anche sino a 90 minuti, quest'oggi la giornata non è partita certamente meglio.
I ritardi sulla direttrice Lecco-Milano sono arrivati a 45 minuti e non è andata meglio a quella verso Bergamo. Numerose le cancellazioni, secondo la APP di Trenord, dovute a un "guasto di competenza RFI nella stazione di Monza che richiede un intervento di ripristino da parte del gestore della rete. Per ridare ergolarità al servizio" prosegue la comunicazione "è necessario modificare o cancellare il percorso di alcuni treni".
I pendolari si sono così trovati, anzitutto ieri sera e poi anche stamattina, ammassati sulle banchine delle stazioni per cercare di salire sul primo convoglio disponibile che potesse portarli a casa, al lavoro o a scuola.
Una situazione al limite dell'esasperazione e del ridicolo, come hanno commentato in diversi, e che è stata documentata dalla segretario provinciale di Azione Lecco, Eleonora Lavelli.
“Questa mattina ritardi oltre i 45 minuti per i treni della direttrice Lecco-Milano, senza informazioni al riguardo, tanto meno dall'app di Trenord. L'ennesima fatica per i pendolari, già stremati dalla giornata di fortissimi disagi di ieri” ha commentato l'esponente che è anche consigliere comunale a Imbersago “Ieri, infatti, dopo lo sciopero indetto sino alle 17 a causa dell'accoltellamento a un controllore, la circolazione non ha ripreso a funzionare regolarmente prima delle 20. Ho assistito a scene veramente sconfortanti: bambini piangenti e persone urlanti stipate nei pochi treni che sono passati in direzione Monza-Lecco. Disagio veramente palpabile, tra chi si è sentito male, tra chi ha iniziato a strattonarsi per trovare un piccolo spazio sul treno. Le forze dell'ordine sono intervenute per portare via una persona instabile che ha urlato per mezz'ora, nessuno però ha dato un supporto alle persone presenti in una stazione priva dei benché minimi servizi, a cui non è stato dato uno straccio di informazione. Situazioni da terzo mondo, che in Lombardia è surreale vedere".
Palpabile l'esasperazione e la stanchezza dei viaggiatori che questa mattina si sono ritrovare a fare nuovamente i conti con i disservizi patiti qualche ora prima, cioè ieri sera.
“Ho atteso un treno per Cernusco in stazione Garibaldi dalle ore 15 e il primo treno che ho potuto prendere è passato alle 18.30, stracarico. Scene dell'apocalisse tra gente che si spinge giù dal treno e che si insulta" ha raccontato Oscar, 25 anni, di Calco.
"Ho atteso un treno per Osnago dalle 17 nella stazione di Sesto e sono ritornato a casa stremato dopo le 20” il ricordo questa mattina dell'odissea di ieri di Claudio, 55 anni, di Osnago “stando stipato e schiacciato in un vagone oltremodo pieno di persone".
"Parto presto per arrivare in orario all'università alle 9” il racconto di Caterina, 22 anni, di Merate “eppure non trenord riesce comunque a farmi perdere le prime ore di lezione. Oggi non so a che ora riuscirò ad arrivare visto che la circolazione è in tilt".
"Ormai il treno è diventato un mezzo più problematico per chi deve andare all’università dove i professori manco sottovalutano” spiega Claudia, 25 anni, di Cernusco “per chi deve andare al lavoro, dove il capo infame che ti fa perdere il posto del lavoro senza pensare le conseguenze: famiglia e le spese mediche e molte altre cose importanti da cui pensare. Tutto ciò per qual è motivo? Per il ritardo del treno".
Infine Vincenzo, 57 anni, di Lomagna: "Ma com'è possibile che si possa confermare la guida in Regione a chi sta dando prova di mala gestione del servizio ferroviario? Arrivare in stazione stanchi da una giornata di lavoro e dover attendere due ore fermi come "oggetti dimenticati" è inaccettabile! Nessuno che si preoccupa dei pendolari”.
I ritardi sulla direttrice Lecco-Milano sono arrivati a 45 minuti e non è andata meglio a quella verso Bergamo. Numerose le cancellazioni, secondo la APP di Trenord, dovute a un "guasto di competenza RFI nella stazione di Monza che richiede un intervento di ripristino da parte del gestore della rete. Per ridare ergolarità al servizio" prosegue la comunicazione "è necessario modificare o cancellare il percorso di alcuni treni".
I pendolari si sono così trovati, anzitutto ieri sera e poi anche stamattina, ammassati sulle banchine delle stazioni per cercare di salire sul primo convoglio disponibile che potesse portarli a casa, al lavoro o a scuola.
Una situazione al limite dell'esasperazione e del ridicolo, come hanno commentato in diversi, e che è stata documentata dalla segretario provinciale di Azione Lecco, Eleonora Lavelli.
“Questa mattina ritardi oltre i 45 minuti per i treni della direttrice Lecco-Milano, senza informazioni al riguardo, tanto meno dall'app di Trenord. L'ennesima fatica per i pendolari, già stremati dalla giornata di fortissimi disagi di ieri” ha commentato l'esponente che è anche consigliere comunale a Imbersago “Ieri, infatti, dopo lo sciopero indetto sino alle 17 a causa dell'accoltellamento a un controllore, la circolazione non ha ripreso a funzionare regolarmente prima delle 20. Ho assistito a scene veramente sconfortanti: bambini piangenti e persone urlanti stipate nei pochi treni che sono passati in direzione Monza-Lecco. Disagio veramente palpabile, tra chi si è sentito male, tra chi ha iniziato a strattonarsi per trovare un piccolo spazio sul treno. Le forze dell'ordine sono intervenute per portare via una persona instabile che ha urlato per mezz'ora, nessuno però ha dato un supporto alle persone presenti in una stazione priva dei benché minimi servizi, a cui non è stato dato uno straccio di informazione. Situazioni da terzo mondo, che in Lombardia è surreale vedere".
Palpabile l'esasperazione e la stanchezza dei viaggiatori che questa mattina si sono ritrovare a fare nuovamente i conti con i disservizi patiti qualche ora prima, cioè ieri sera.
“Ho atteso un treno per Cernusco in stazione Garibaldi dalle ore 15 e il primo treno che ho potuto prendere è passato alle 18.30, stracarico. Scene dell'apocalisse tra gente che si spinge giù dal treno e che si insulta" ha raccontato Oscar, 25 anni, di Calco.
"Ho atteso un treno per Osnago dalle 17 nella stazione di Sesto e sono ritornato a casa stremato dopo le 20” il ricordo questa mattina dell'odissea di ieri di Claudio, 55 anni, di Osnago “stando stipato e schiacciato in un vagone oltremodo pieno di persone".
"Parto presto per arrivare in orario all'università alle 9” il racconto di Caterina, 22 anni, di Merate “eppure non trenord riesce comunque a farmi perdere le prime ore di lezione. Oggi non so a che ora riuscirò ad arrivare visto che la circolazione è in tilt".
"Ormai il treno è diventato un mezzo più problematico per chi deve andare all’università dove i professori manco sottovalutano” spiega Claudia, 25 anni, di Cernusco “per chi deve andare al lavoro, dove il capo infame che ti fa perdere il posto del lavoro senza pensare le conseguenze: famiglia e le spese mediche e molte altre cose importanti da cui pensare. Tutto ciò per qual è motivo? Per il ritardo del treno".
Infine Vincenzo, 57 anni, di Lomagna: "Ma com'è possibile che si possa confermare la guida in Regione a chi sta dando prova di mala gestione del servizio ferroviario? Arrivare in stazione stanchi da una giornata di lavoro e dover attendere due ore fermi come "oggetti dimenticati" è inaccettabile! Nessuno che si preoccupa dei pendolari”.