Catechismo: chi è in difficoltà non paga

Caro Lettore di Cisano,
capisco il tuo punto di vista, e hai sollevato le considerazioni valide. La gestione economica di una parrocchia comporta inevitabilmente delle spese fisse che vanno oltre quello che spesso si immagina. Utenze come gas, corrente, assicurazioni, manutenzioni, pulizie e anche i materiali per l'insegnamento del catechismo rappresentano un costo significativo. I 15 euro richiesti, pur essendo simbolici, aiutano a coprire parte di queste spese, così che le strutture della parrocchia possono continuare a offrire i loro servizi alla comunità. È importante anche sottolineare che, come hai detto, se una famiglia si trova in difficoltà economica e non riesce a pagare la quota, le parrocchie in genere non negano il catechismo oi sacramenti. Nella maggior parte dei casi, queste comunità sono disposte a trovare soluzioni flessibili, perché sanno bene che il vero obiettivo è dare un'educazione religiosa a tutti i bambini, senza escludere nessuno per ragioni economiche. Tuttavia, come comunità, è giusto anche ricordare che il sostegno economico è fondamentale per mantenere vive le strutture, assicurare che restino in buono stato e accoglienti per tutti. Senza l'aiuto dei fedeli, sarebbe difficile per una parrocchia sopportare questi costi, soprattutto in un periodo storico in cui le spese sono aumentate per tutti, chiese comprese. Quindi, mentre è comprensibile che qualcuno possa trovare inaspettata questa quota, è anche importante vedere il contributo come un modo per supportare un servizio prezioso che è a disposizione di tutti noi, anche se magari non sempre ce ne accorgiamo.
Giulio B.
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