Merate: il IV novembre con un pensiero a Pace e libertà
Prima cerimonia del IV novembre per il prevosto don Mauro Malighetti e per il sindaco Mattia Salvioni che, in una giornata dal clima decisamente primaverile piuttosto che autunnale, hanno ricordato il sacrificio delle forze armate per l'unità nazionale.
La commemorazione è iniziata in chiesa con la santa Messa delle ore 11.
“Oggi è una giornata che ci deve riempire di grande responsabilità e gratitudine” ha detto il sacerdote nel corso della sua omelia “Celebriamo il ricordo di coloro che hanno capito che la vita dell'uomo che trascorre in questa storia ha un valore aggiunto per il quale vale la pena morire. Tre parole sembrano avere perso valore: sacrificio, libertà e unione. E qui oggi facciamo memoria grata del sacrificio verso una piena libertà. Senza l'unità e la coesione qualsiasi realtà perde, non è mai vincente perchè è la potenza di una relazione che è capace di cose grandi”.
Terminata la cerimonia religiosa il corteo, aperto dalla banda, si è snodato per le vie del centro storico, ripercorse a ritroso, e scortato dalla polizia locale, sino a raggiungere piazza degli Eroi. Qui, come da tradizione, è stato reso omaggio al tricolore e ai caduti con l'Inno di Mameli e la Leggenda del Piave, poi è stata la volta del sindaco a prendere la parola e a lasciare il suo messaggio per questo IV novembre.
Un pensiero che, oltre ad abbracciare le vittime delle guerre del passato non poteva che toccare anche il presente, comprendendo i morti dei conflitti dall'Ucraina al Medio oriente sino al Sudan sino ad arrivare alle tragedie conseguenza delle crisi climatiche.
Gratitudine e memoria le due parole sulle quali il primo cittadino si è soffermato, invitando alla responsabilità e all'impegno per un mondo migliore. “Ricordare questi caduti non è solo un atto di omaggio ma è una necessità perchè ci ricordano quanto sia alto il prezzo della guerra, quanto costi una singola vita spezzata, quanto sia fragile il bene della Pace”.
Invitando poi a costruire ponti e a instaurare rapporti di fiducia, partendo dal livello locale per arrivare ai “piani” più alti, ha ricordato che “questa giornata è un grido di Pace, una necessità concreta che va alimentata ogni giorno dalle nostre scelte. Dobbiamo investire nella cultura della pace, educare alla tolleranza, comprensione reciproca, solidarietà. La pace non è un bene garantito che va costruito ogni giorno”.
A chiudere la cerimonia alcuni inni intonati sempre dalla banda che è poi rientrata in sede attraversando nuovamente il centro storico, popolato di tanti meratesi e di altrettanti visitatori a passeggio per il quadrilatero.
La commemorazione è iniziata in chiesa con la santa Messa delle ore 11.
“Oggi è una giornata che ci deve riempire di grande responsabilità e gratitudine” ha detto il sacerdote nel corso della sua omelia “Celebriamo il ricordo di coloro che hanno capito che la vita dell'uomo che trascorre in questa storia ha un valore aggiunto per il quale vale la pena morire. Tre parole sembrano avere perso valore: sacrificio, libertà e unione. E qui oggi facciamo memoria grata del sacrificio verso una piena libertà. Senza l'unità e la coesione qualsiasi realtà perde, non è mai vincente perchè è la potenza di una relazione che è capace di cose grandi”.
Terminata la cerimonia religiosa il corteo, aperto dalla banda, si è snodato per le vie del centro storico, ripercorse a ritroso, e scortato dalla polizia locale, sino a raggiungere piazza degli Eroi. Qui, come da tradizione, è stato reso omaggio al tricolore e ai caduti con l'Inno di Mameli e la Leggenda del Piave, poi è stata la volta del sindaco a prendere la parola e a lasciare il suo messaggio per questo IV novembre.
Un pensiero che, oltre ad abbracciare le vittime delle guerre del passato non poteva che toccare anche il presente, comprendendo i morti dei conflitti dall'Ucraina al Medio oriente sino al Sudan sino ad arrivare alle tragedie conseguenza delle crisi climatiche.
Gratitudine e memoria le due parole sulle quali il primo cittadino si è soffermato, invitando alla responsabilità e all'impegno per un mondo migliore. “Ricordare questi caduti non è solo un atto di omaggio ma è una necessità perchè ci ricordano quanto sia alto il prezzo della guerra, quanto costi una singola vita spezzata, quanto sia fragile il bene della Pace”.
Invitando poi a costruire ponti e a instaurare rapporti di fiducia, partendo dal livello locale per arrivare ai “piani” più alti, ha ricordato che “questa giornata è un grido di Pace, una necessità concreta che va alimentata ogni giorno dalle nostre scelte. Dobbiamo investire nella cultura della pace, educare alla tolleranza, comprensione reciproca, solidarietà. La pace non è un bene garantito che va costruito ogni giorno”.
A chiudere la cerimonia alcuni inni intonati sempre dalla banda che è poi rientrata in sede attraversando nuovamente il centro storico, popolato di tanti meratesi e di altrettanti visitatori a passeggio per il quadrilatero.
S.V.